Lecce – La notizia ha fatto il giro del web in poco tempo scatenando non poche sconcertanti e indignate reazioni da parte dei diretti interessati.
Stiamo parlando dell’annuncio di lavoro comparso sulla bacheca dell’Università del Salento che promuove la ricerca di operatori call center inbound per una nota agenzia interinale leccese.
Ora il problema non riguarda affatto la figura ricercata in sè dall’annuncio, dal momento che si tratta di un lavoro dignitoso pari a qualsiasi altra mansione, ma il “fatto curioso” è che sia proprio un sito istituzionale quale quello dell’ateneo salentino, il cui scopo dovrebbe essere quello di fornire un alto livello di istruzione contribuendo alla formazione di menti critiche e non di operatori call center.
L’annuncio “incriminato” si rivolge in particolare ai neolaureati in materie scientifiche o umanistiche che siano in possesso di spiccate doti comunicative e commerciali, oltre ad un’ottima conoscenza dei maggiori sistemi operativi, per gestire attività di back office, help desk, etc..
Insomma tutta una serie di caratteristiche tipiche di chi dovrebbe apprestarsi a ricoprire un ruolo manageriale quando invece si tratterebbe di rispondere al telefono.
Siamo concordi sul fatto che la laurea al giorno d’oggi non sia una garanzia per trovare lavoro, come invece accadeva fino a qualche tempo fa, così come riteniamo sia angosciante per uno studente , che dopo un estenuante e faticoso percorso di studi, si ritrovi a lavorare in un call center in attesa di trovare un impiego per cui ha studiato.
Il punto è che nessuno sminuisce la mansione dell’operatore call center, che tra l’altro potrebbe rivelarsi un’esperienza positiva per tutti, ma la cosa triste è che sia un’istituzione universitaria, nata per scopi totalmente diversi, a suggerire ai suoi neolaureati di cercare un impiego che nulla ha a che fare con il percorso di studi conseguito, qualunque esso sia.
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