Trepuzzi (Le) – L’ennesimo tavolo ministeriale convocato ieri a Roma per discutere l’annosa questione Omfesa si è concluso con un nulla di fatto. Motivo? L’inspiegabile assenza del curatore fallimentare dell’azienda trepuzzina che avrebbe dovuto illustrare la situazione in cui versa lo stabilimento.
L’incontro si è tenuto alla presenza degli onorevoli Teresa Bellanova e Salvatore Capone, dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Loredana Capone, del sindaco di Trepuzzi Oronzo Valzano, le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori.
I rappresentanti istituzionali presenti all’incontro hanno accolto con molto rammarico l’assenza del curatore fallimentare che avrebbe dovuto fornire adeguate delucidazioni in merito alle prospettive della procedura concorsuale di Omfesa. Si è discusso sull’opinabile scelta fatta da Trenitalia di rottamare gran parte del materiale presente all’interno della fabbrica, perché in questo modo viene compromessa totalmente la possibilità di investimenti da parte di potenziali acquirenti, che avrebbero potuto consentire il riavvio delle attività e il conseguente recupero occupazionale.
A conclusione dell’incontro, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha assicurato di provvedere a contattare nuovamente Assifer, l’azienda che precedentemente aveva valutato la possibilità di acquisire parzialmente l’azienda salentina e che per ovvie ragioni ha fatto un passo indietro, col fine di sensibilizzarli a riprendere il dialogo con Trenitalia per cercare di risollevare le sorti di Omfesa.
Grande delusione è stata espressa dai rappresentanti sindacali preoccupati soprattutto per la situazione degli 86 operai, che godranno solo per altri dieci mesi della mobilità, prima di essere licenziati.
Ora resta da capire quali siano le reali intenzioni di Trenitalia e soprattutto se ci potranno mai essere le condizioni per una ripresa produttiva dello stabilimento.
Le risposte a tali domande verranno fornite al prossimo tavolo ministeriale auspicabile entro il mese corrente di Aprile, sperando che la presenza del curatore fallimentare dell’azienda all’incontro non rimanga un miraggio.
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