Novoli, Sabato a Teatro con “il mulino degli sconcerti: le memorie di Gino Sandri”

0
336

Il mulino degli sconcertiNovoli (Le) – Sabato al Teatro nel penultimo appuntamento della stagione di prosa promossa da Comune di Novoli, Fondazione Fòcara, Teatro Pubblico Pugliese e Factory compagnia transadriatica: Simone Franco presenta IL MULINO DEGLI SCONCERTI: LE MEMORIE DI GINO SANDRI, la straordinaria vicenda umana ed artistica del pittore Gino Sandri (1892 – 1959).

Lo spettacolo andrà in scena alle ore 21 del 26 aprile e vedrà impegnati: Simone Franco, regista, testo e interprete; Ottavia Leoni e Gionata Pais voci fuori campo; Daniela Diurisi composizioni sonore, Fiamma Benvignati per i costumi e Paolo Conti per l’archivio opere Gino Sandri.

Nel 2004 dallo studio dei diari e dalla ricerca sulle pratiche psichiatriche di Sandri dell’inizio del secolo scorso ne è nato lo spettacolo dal titolo “Il Mulino degli sconcerti: le memorie di Gino Sandri” a cura del regista e attore Simone Franco. Lo spettacolo quest’anno celebra i dieci anni e continua a divulgare la straordinaria opera di Gino Sandri.

LA TRAMA – Si racconta la vicenda umana ed artistica di un pittore-illustratore e della sua arte tra le due Guerre, Gino Sandri, morto in manicomio. L’esistenza di quest’uomo viene ricostruita a quadri attraverso le sue opere e le sue stesse parole nei diari, i referti dei dottori, i ricordi e le confidenze dei compagni d’arte e di sventura, personaggi sanguigni e larvali, cori di voci e di cose che denunciano l’assurda verità del mondo, in cui emergono frammenti e detriti dell’Italia degli anni 20-30. Una babele di linguaggi, tecnico-scientifici, bassi e sublimi in cui ciascuno parla ad un referente, in una scena (aperta campagna, Accademia, cella dell’ospedale psichiatrico) in cui irrompe, fra felicità e dolori, l’incanto di un mondo libero, sospeso tra la rete di un manicomio e le luci della città.

Chi è Gino Sandri – È un grande ritrattista e paesaggista, nasce a Rossiglione Ligure il 14 febbraio nel 1892. Studia e si forma nei corsi di pittura e disegno dell’Accademia di Brera a Milano ove è insignito del premio al nudo nel 1912. Viene rinchiuso a Roma presso l’Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà, la prima volta nel 1924 per un reato di non precisata natura politica e muore il 6 novembre del 1959 nell’Ospedale Psichiatrico di Mombello a Ceriano Laghetto. 

Testimone del dolore della follia e della protervia della psichiatria asservita al Regime, Gino Sandri è considerato un dei maggiori interpreti del figurativismo nel manicomio, lo psichiatra Vittorino Andreoli l’ha definito “il calligrafo della follia”.
Le sue opere sono state esposte a Roma (Palazzo delle Esposizioni – 2002), a Monza (Palazzo dell’Arengario- 2009) ed in numerose mostre personali e collettive, in Italia ed all’estero, a cura dell’arch. Paolo Conti, infaticabile custode delle opere e dei diari.

A seguire I FERMENTI di Meridiani Perduti a cura di Sara Bevilacqua con: Daniele Guarini, Sara Bevilacqua, Alessandro Muscillo, Isabella Benone, Rita Serena Groen Martina, Federico Pische, Antonio Guadalupi, Ludovica De Rosa, Luana Fedele e Giammarco Bevilacqua.

LA TRAMA – Come tanti ingredienti che insieme formano lo spettacolo ecco un contrabbasso, un violino, una voce (mescolare bene!), un chicco d’uva gigante che sogna di diventare da grande  e uno spumante, un tappo e una bottiglia; UNA COPPIA in crisi (Agitare bene), le confessioni di una vaiassa napoletana tra una testa d’aglio e un peperoncino, un pizzico di segreti di ubriaco romano del secolo scorso, un libro di ricette internazionali per una cenetta da brivido (affilate i coltelli) e infine Il Miracolo di Cana! Salute!

{loadposition addthis}

Paisemiu è una finestra che permette al lettore di affacciarsi ogni giorno sulle notizie del Salento per sapere cosa accade intorno a noi. Un web giornale che vuole rendere partecipi i propri lettori, che vuole entrare nelle loro case e chiedere loro con quali problemi devono convivere ogni giorno, quali le ingiustizie che devono ingoiare senza che nessuno dia loro voce. A questo dovrebbe servire il “quarto potere”, a dar voce a chi non ne ha, facendo da tramite tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni spesso poco attente alle esigenze della comunità. Auspichiamo quindi di diventare non solo il vostro punto di riferimento nell’informazione quotidiana ma, soprattutto, il megafono dei cittadini per rendere loro un vero e proprio servizio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore scrivi un commento valido!
Inserisci il tuo nome qui

Convalida il tuo commento... *

CONDIVIDI
Previous articleAmministrative 2014 – Quattro chiacchiere col candidato: incontro con Mario Del Prete
Next articleA Lecce una mostra fotografica sul film di Pasolini “Vangelo secondo Matteo”