Novoli (Le) – Sabato al Teatro nel penultimo appuntamento della stagione di prosa promossa da Comune di Novoli, Fondazione Fòcara, Teatro Pubblico Pugliese e Factory compagnia transadriatica: Simone Franco presenta IL MULINO DEGLI SCONCERTI: LE MEMORIE DI GINO SANDRI, la straordinaria vicenda umana ed artistica del pittore Gino Sandri (1892 – 1959).
Lo spettacolo andrà in scena alle ore 21 del 26 aprile e vedrà impegnati: Simone Franco, regista, testo e interprete; Ottavia Leoni e Gionata Pais voci fuori campo; Daniela Diurisi composizioni sonore, Fiamma Benvignati per i costumi e Paolo Conti per l’archivio opere Gino Sandri.
Nel 2004 dallo studio dei diari e dalla ricerca sulle pratiche psichiatriche di Sandri dell’inizio del secolo scorso ne è nato lo spettacolo dal titolo “Il Mulino degli sconcerti: le memorie di Gino Sandri” a cura del regista e attore Simone Franco. Lo spettacolo quest’anno celebra i dieci anni e continua a divulgare la straordinaria opera di Gino Sandri.
LA TRAMA – Si racconta la vicenda umana ed artistica di un pittore-illustratore e della sua arte tra le due Guerre, Gino Sandri, morto in manicomio. L’esistenza di quest’uomo viene ricostruita a quadri attraverso le sue opere e le sue stesse parole nei diari, i referti dei dottori, i ricordi e le confidenze dei compagni d’arte e di sventura, personaggi sanguigni e larvali, cori di voci e di cose che denunciano l’assurda verità del mondo, in cui emergono frammenti e detriti dell’Italia degli anni 20-30. Una babele di linguaggi, tecnico-scientifici, bassi e sublimi in cui ciascuno parla ad un referente, in una scena (aperta campagna, Accademia, cella dell’ospedale psichiatrico) in cui irrompe, fra felicità e dolori, l’incanto di un mondo libero, sospeso tra la rete di un manicomio e le luci della città.
Chi è Gino Sandri – È un grande ritrattista e paesaggista, nasce a Rossiglione Ligure il 14 febbraio nel 1892. Studia e si forma nei corsi di pittura e disegno dell’Accademia di Brera a Milano ove è insignito del premio al nudo nel 1912. Viene rinchiuso a Roma presso l’Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà, la prima volta nel 1924 per un reato di non precisata natura politica e muore il 6 novembre del 1959 nell’Ospedale Psichiatrico di Mombello a Ceriano Laghetto.
Testimone del dolore della follia e della protervia della psichiatria asservita al Regime, Gino Sandri è considerato un dei maggiori interpreti del figurativismo nel manicomio, lo psichiatra Vittorino Andreoli l’ha definito “il calligrafo della follia”.
Le sue opere sono state esposte a Roma (Palazzo delle Esposizioni – 2002), a Monza (Palazzo dell’Arengario- 2009) ed in numerose mostre personali e collettive, in Italia ed all’estero, a cura dell’arch. Paolo Conti, infaticabile custode delle opere e dei diari.
A seguire I FERMENTI di Meridiani Perduti a cura di Sara Bevilacqua con: Daniele Guarini, Sara Bevilacqua, Alessandro Muscillo, Isabella Benone, Rita Serena Groen Martina, Federico Pische, Antonio Guadalupi, Ludovica De Rosa, Luana Fedele e Giammarco Bevilacqua.
LA TRAMA – Come tanti ingredienti che insieme formano lo spettacolo ecco un contrabbasso, un violino, una voce (mescolare bene!), un chicco d’uva gigante che sogna di diventare da grande e uno spumante, un tappo e una bottiglia; UNA COPPIA in crisi (Agitare bene), le confessioni di una vaiassa napoletana tra una testa d’aglio e un peperoncino, un pizzico di segreti di ubriaco romano del secolo scorso, un libro di ricette internazionali per una cenetta da brivido (affilate i coltelli) e infine Il Miracolo di Cana! Salute!
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