Lecce – La casa chiusa dell’arte, è aperta! Questo è stato lo slogan d’apertura dello spettacolo “Dignità Autonome di Prostituzione”. Nulla di osceno, la cultura bistrattata, sottopagata, per nulla considerata ai giorni nostri, è stata messa in piazza, messa a nudo, venduta e comprata, negoziato il suo valore.
Un titolo provocatorio per uno spettacolo altrettanto accattivante che mette in moto pensieri e riflessioni sull’importanza della cultura e del teatro in Italia.
La regia è di Luciano Melchionna, il “Papy”, come lo chiamano i suoi attori, la compagnia è quella del Teatro Stabile di Napoli, che dal 23 al 27 aprile è stata a Lecce al Teatro Paisiello, per uno spettacolo che già l’anno scorso nella città barocca ha registrato il sold out.
La curiosità scaturisce già all’entrata del teatro, dove vengono distribuiti dei dollarini, con i quali sono stati pagati i propri “prostituti”: giovani e talentuosi artisti che contrattavano con gli spettatori il pagamento della loro performance e quindi si potevano incontrare Giulietta di Shakespeare, il “se la canta e se la sona” con la sua chitarra e i motivetti autobiografici, Gnegno il clown, Wanda la Vamp, Lolita, “la mio fratello”, “la nave scuola” e tanti altri.
Ognuno ha avuto un suo spazio nel quale mettere in scena la propria arte: un palchetto, un camerino, una location fuori dal teatro: si potrà assistere ad uno spettacolo diverso dal solito, difficile da spiegare in due righe, Il divertimento era assicurato!
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