Roberto Pazzi, visionario e fantastico

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copertinaScrittore, poeta e giornalista, tradotto in 26 lingue, abbiamo incontrato Roberto Pazzi martedì scorso, 29 aprile, al museo della Stampa Martano a Lecce in occasione dell’anteprima del suo ultimo romanzo, “La trasparenza del buio”, edito da Bompiani.

In una città invasa da turisti e passanti, sorseggiando un caffè al bar, ci ha parlato della sua Ferrara così diversa da Lecce per storia, tradizioni e cultura che rendono però le due città uniche nel loro genere. Due città illuminate, aperte alla voglia di fare e promuovere cultura. E ben venga Lecce capitale della cultura 2019. La critica lo colloca sulla poco frequentata linea fantastico-visionaria della narrativa del Novecento italiano. Lui, raccontandosi, ci dice che in primo luogo sono stati i grandi autori classici greci e latini a caratterizzare beneficamente la sua formazione. Assistere alla presentazione di un suo libro è un’esperienza coinvolgente, ci si sente subito catturati dalla forte impronta attoriale con cui legge brani dei suoi libri. Quando gli chiediamo di parlarcene sorride e fa riferimento al suo carattere estroverso e al fatto che il suo sia un dono di natura.

“La trasparenza del buio è un ossimoro.” Ci spiega, parlando del titolo del suo ultimo romanzo. “Due termini in forte antitesi a cui ho ricorso per meglio spiegare il senso del mio pensiero. Il buio è il futuro della vita. Noi da giovani ci buttiamo nel buio del futuro. Non sappiamo dove andiamo, lo capiamo percorrendo le tappe dell’esistenza. Arrivati ad una certa età, quello che era buio, come nebbia, svanisce perché non c’è quasi più futuro. Ti volti indietro e il futuro è passato. La dimensione si capovolge. A quel punto il buio si fa trasparente, comincia ad avere un senso. La trasparenza del buio è la visione della vita che si chiarisce alla fine dell’esistenza.”{gallery}Gallerie/Pazzi{/gallery}

Il libro narra della trasgressione di  due tabù. Uno che si possa anche in età avanzata continuare ad avere desideri e passioni che non invecchiano mai. Che si possa provare un amore sensuale e sessuale per la vita come nell’età giovanile anche nella vecchiaia. La seconda trasgressione è che si possa provare una forma d’intensità amorosa per lo stesso sesso, nella convinzione che l’amore omosessuale sia di altissima dignità quanto quello eterosessuale.  “Io penso che la letteratura possa toccare qualsiasi tema, anche i più scabrosi. Essa può con i suoi modi riscattarli. Spero che il libro possa entrare nella sostanza della vostra mente perché io l’ho scritto come libro di poesia e di letteratura non come un pamphlet giornalistico. Non ho da fare nessuna campagna civile se non quella di una persona colta, sensibile ai problemi del proprio Paese e che ritiene che il male spesso sia soltanto una provincia ancora da scoprire del bene perché la storia ce lo ha insegnato.”

Termina con queste parole la presentazione del suo libro Roberto Pazzi lasciandoci con la curiosità e il desiderio di immergerci nella lettura di questo romanzo che si preannuncia un sicuro successo.

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