Lecce – Un sogno spentosi sul più bello rimane sempre un sogno, e come tale deve essere descritto anche se nel momento più bello, quello dell’emozione forte, dell’adrenalina ad alta intensità un colpo di palpebra ti fa risvegliare e ripiombare nella dura realtà.
Il Lecce cede il passo al Frosinone solo ai tempi supplementari, ma il 3-1 ciociaro, maturato con l’uno-due Frara-Viola nel secondo tempo extra, non descrive al massimo la partita. Il Lecce ha dominato la prima mezz’ora di gioco,,è passato in vantaggio con Beretta al 19′ e, sfortunatamente, ha fallito il raddoppio con un tiro dello stesso ex Pavia, finito sul palo. Il Frosinone, forte della sua compattezza, ha rimesso in sesto la partita ed è arrivato al pari al 46′ con Paganini (il migliore dei suoi) bravo a staccare in area ed a correggere in rete un cross di Crivello. Il secondo tempo, con l’extra-time poi caratterizzato dalle espulsioni di Beretta e Diniz, è stato maggiormente di marca frusinate, con la squadra di Stellone incapace di arrivare al vantaggio a causa delle occasioni sprecate prima da Curiale e poi da Gucher. I tempi supplementari, con il Lecce in 10 a causa dell’espulsione di Beretta, hanno visto crollare il muro giallorosso, caduto al 117′ a seguito del colpo di testa di Frara, segnatura che ha avviato i festeggiamenti frusinati.
Caglioni 6: Recupera in extremis dopo la tendinite e conduce la sua solita buona partita: disbriga bene l’ordinaria amministrazione ed è protagonista dell’ultima resistenza agli attacchi frusinati con la parata da campione al 115′ su Viola. Martinez 6: Lerda lo sposta a sorprendentemente a destra per il contrasto dell’insidioso Paganini: il costaricense risponde bene, contiene bene l’eclettico esterno ciociaro; col passare dei minuti i suoi interventi diventano chiusure decisive, ma nei 30′ extra perde quella lucidità che lo contraddistingue. (114′ Amodio SV)
Diniz 6,5: L’ultimo baluardo della retroguardia giallorossa. Il brasiliano, riproposto al centro, riduce al minimo le scorribande offensive di Ciofani e Curiale: due sue eroiche chiusure difensive, al 38′ e al 108′ sono il il principale fotogramma della sua stagione più che positiva.
Abruzzese 5,5: Fa a sportellate con Ciofani dal 1′ al 120′, e raramente ne esce sconfitto. Col passare dei minuti, l’ariete frusinate però gli prende le misure e riesce a dispensare in qualche modo la solita massiccia quota di palloni giocabili per i suoi compagni.
W. Lopez 6: Il gol dell’1-0 nasce da una scorribanda dell’uruguagio sulla sinistra, fascia dove il Lecce ha spadroneggiato nell’avvio del match. Il suo cross per il gol di Beretta è però l’unico acuto dell’ex West Ham, costretto ancora una volta ad una partita di diagonali e salvataggi difensivi, a palla alta e palla bassa.
Ferreira Pinto 6,5: Una partita di immenso sacrificio, a coronamento di un campionato vissuto fin troppo in ombra a causa di un rendimento a tratti altalenante. 120 minuti di corse e inseguimenti sulla fascia destra, purtroppo, non vengono accompagnati dal guizzo giusto in fase offensiva, sempre troppo disordinata soprattutto dopo l’uscita di Miccoli.
De Rose 5,5: Spende fin troppo presto il cartellino giallo per ovviare a un suo errore d’appoggio e gioca una partita difficile inseguendo Gori e Gucher, più lucidi in fase di possesso, specialmente dalla ripresa in poi. (65′ Sacilotto 6,5 Lerda lo rilancia nella mischia nell’inferno del “Matusa” e lui, ex Latina, gioca bene non sprecando mai un pallone, tessendo molte trame di gioco e sacrificandosi dietro con il Lecce in dieci. Sfiora anche il gol con un missile terra-aria di poco alto. )
Papini 6,5: Il re del centrocampo leccese è l’ultimo ad alzare bandiera bianca: Gucher e Gori hanno vita difficile con lui e, con il “Papo” in fase di possesso, sono costretti al raddoppio.
Doumbia 6: Inizia benissimo, seminando sempre Matteo Ciofani in velocità e dando la sensazione di possedere lo spunto decisivo. Col passare dei minuti, perde anche lui quella lucidità necessaria e cerca, invano, il fallo costante nel confronto con i difensori frusinati.
Beretta 5,5: Croce e delizia di questa triste giornata. Firma il vantaggio con un guizzo in area dei suoi, sfiora il 2-0 con un destro che s’infrange sul palo e si affievolisce finendo nella rete di Blanchard e Bertoncini, bravi a bloccare sul nascere le sue iniziative.
Miccoli 6: Doveva essere la sua partita, ma un infortunio occorso al 35′ lo costringe all’uscita anticipata. Prima del patatrac, la sua presenza ha preoccupato la difesa ciociara ed il capitano ha aperto tanti spazi per i suoi compagni. (37′ Bogliacino 4: La sua involuzione ha intaccato il prosieguo della partita del Lecce: rileva Miccoli per mantenere un alto tasso tecnico in campo. Palloni sparati senza criterio, palle perse a centrocampo e una cronica assenza offensiva hanno caratterizzato la sua tristissima finale. )
All. Lerda 6,5: Prepara maniacalmente la partita, ma i guai fisici dei suoi lo costringono alle solite famigerate scelte obbligate. La reazione furiosa del finale dimostra l’attaccamento mostrato alla causa giallorossa dal tecnico di Fossano in questa sua seconda esperienza, comunque da ricordare nonostante la fine poco felice.
Gli avversari: Frosinone
Zappino 6,5
M. Ciofani 6
Blanchard 6
Bertoncini 5,5
(103′ Viola 7)
Crivello 6,5
Frara 7
Gori 6
(74′ Soddimo 6,5)
Gucher 6
Paganini 7,5
Curiale 6
(92′ Carlini 6)
All. Stellone 6,5
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