Nasce a Novoli “ZeroCanili” una nuova associazione di volontariato animalista

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Cane in canileNovoli (Le) – Nel mondo delle associazioni ambientaliste ed animaliste nasce qualcosa di nuovo, e il fatto va registrato. Accade a Novoli, dove da qualche giorno si è costituita “ZeroCanili”, un’associazione di volontariato animalista. 

Come si legge nell’invito al primo incontro ufficiale del neonato gruppo di volontari, l’intento è quello di “proporsi alla gestione del canile comunale – che si auspica sia un luogo aperto e di scambio con la comunità – ed operare per la prevenzione del randagismo, problema tutt’ora presente anche a Novoli”.

La prima “adunanza pubblica” è fissata per il prossimo 9 luglio alle ore 20 nei locali siti a piano terra del Palazzo Baronale di Novoli, in Piazza Regina Margherita.

L’associazione, si legge nell’invito formulato a quanti sono sensibili agli amorevoli sentimenti verso il mondo animale, “non ha fini di lucro, è apartitica e con una struttura assolutamente democratica; qualunque incarico è gratuito”.

L’incontro previsto per mercoledì 9 luglio, come anzidetto, verterà a spiegare quale sia la vocazione nativa del gruppo di volontari: profondere impegno ed energie per “eliminare il randagismo ed i canili, senza sterili contrapposizioni di parte o pregiudizi”. 

Ci sarà bisogno, quasi certamente, di incontrarsi spesso in quanto è di fondamentale importanza incoraggiare “il dialogo ed il confronto su fatti concreti, condizione indispensabile per la vita di un’associazione animalista, dentro la quale – si legge sempre nella missiva di convocazione all’adunanza pubblica – gli interessi dei singoli associati, di qualunque natura essi siano, non ci devono entrare, dal momento che i soggetti alla nostra attenzione sono esclusivamente gli animali”.

Effettivamente la condizione dei cani randagi e di quelli ospitati nel canile sito in via Veglie, è da tempo sotto gli occhi di molti novolesi, oltre che dell’ASL (la quale – come a suo tempo già registrato fra le pagine del nostro giornale – aveva apposto i sigilli per una serie di inadempienze strutturali cui, in parte e col tempo, gradualmente si è provveduto ad ottemperare). 

Una “convivenza” quella fra novolesi e cani randagi non sempre caratterizzata da una serena ed equilibrata accoglienza. C’è infatti chi si lamenta dei cani che circolano liberi in paese (e, non di rado, per chi non ne conosce la bontà, costituiscono motivo di spavento e disagio) e chi di quelli custoditi nel canile di via Veglie, gestito da un’associazione, la “Libellula Rossa” che, sembrerebbe, ultimamente sia stata attenzionata anche dall’ENPA in quanto ritenuta priva dei requisiti necessari a gestire un canile perché, a quanto è dato di sapere, non sarebbe ancora iscritta all’Albo Regionale delle Associazioni per la protezione degli animali, così come contemplato nell’ex art.13 della L.R. 12/95, nè all’Albo Regionale del Volontariato: condizione imprenscindibile per poter gestire un canile comunale.

C’è pure da domandarsi, in tal caso, come e da chi sia stata “sponsorizzata” la “Libellula Rossa” per poter assumere un incarico simile a Novoli. Da oltre un anno, infatti, il canile è decorosamente gestito da questa associazione (spesso coadiuvata da volontari del luogo) cui, stando a quanto predisposto nella delibera della G.C. n. 87 del 05 maggio 2014, è stata concessa un’ulteriore proroga del servizio attualmente svolto, per tutto il tempo necessario per l’avvio delle attività relative alla realizzazione di un nuovo canile. Tale determinazione, peraltro, come si legge nei documenti ufficiali, ha comportato “una integrazione di 0,20 € per cane al giorno, fino alla somma di € 1,50 per cane al giorno”.

Sempre la stessa ENPA, in una missiva indirizzata al Comune di Novoli ed agli organi competenti, pare avrebbe contestato a “Libellula Rossa” il licenziamento (o allontamento o, meglio ancora, il dimissionamento forzato) dell’educatrice cinofila, sig.ra Cinzia Centonze tanto da privare l’opera prestata in canile delle garantite competenze tecniche necessarie allo svolgimento di un proficuo lavoro con i cani oggi ivi ospitati.

Al netto di tutte queste “deficienze” (intese nella loro accezione originaria del termine) sarebbe stata chiesta l’annullamento della citata delibera anche in forza dell’ottenimento dell’agibilità della struttura comunale ad oggi ancora non conseguita.

Insomma, a Novoli, si fa e si disfa, senza un fattivo ed operoso coinvolgimento della collettività che (spesso ignara pure dell’esistenza di un canile) si ritrova sempre più divisa: la frammentazione non ha mai giovato alle cause per cui tanti uomini e donne di buona volontà, sono anni che si battono: occorrerebbe superarla e rafforzare un movimento d’opinione che abbia tutti i numeri per pesare moltissimo nella nostra società. 

Occorrerebbe, d’altro canto, interpretare le istanze di una larga maggioranza di cittadini che condivide la stessa sensibilità per questi temi e la cui voce, finora, è stata troppo spesso sovrastata da quella di lobby potenti e rumorose, non solo a Novoli ma in tutta Italia. 

Paisemiu.com saluta la nascita di “ZeroCanili” con favore e attenzione rispondendo positivamente, a qualsiasi sollecitazione a ritrovarsi assieme, pur nelle diverse culture che possano essere rappresentate, in un “patto di scopo” che veda una serie di possibili iniziative come quelle per la tutela degli animali, della lotta e prevenzione al randagismo in uno spirito che promuova intese, sinergie e collaborazioni atte a costruire ponti e radicalmente mirate all’abbattimento di muri che, spesso e soltanto per alcuni sparuti interessi, si innalzano senza alcuna prospettiva di integrazione ed interazione fra persone che, in definitiva, hanno un solo scopo: non permettere più ad istituzioni, politica e media di eludere la volontà di avere un Paese più vivibile e accogliente per tutti i viventi.

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