Lecce – “Il Lecce per me è ormai un principio”. “Non vedo l’ora di ripartire”. “Un’altra stagione di lavoro non mi spaventa, ma mai abbassare la guardia”. L’entusiasmo di Franco Lerda, confermato dalla famiglia Tesoro come guida tecnica per la prossima stagione, è evidente. Il tecnico di Fossano, intervenuto telefonicamente nella trasmissione “Leccezionale Mondiale”, ha fatto il punto della situazione dopo lo sconto di squalifica decretato la II Sezione della Corte di giustizia Federale che gli restituirà la panchina giallorossa a partire dal 30 settembre.
Notizia bellissima – La riduzione della sanzione, comminata a Lerda dopo Frosinone-Lecce, non può che far felice il tecnico di Fossano: “Sono contento, è una bellissima notizia, dopo la prima sentenza avevo un bel po’ di malumore; ringrazio l’avvocato Sticchi Damiani e sono sollevato perché saltare le prime 3-4 giornate è sopportabile”. Il sostegno incondizionato della tifoseria dopo la sconfitta di Frosinone ha inorgoglito tantissimo anche il “sergente di ferro” Franco Lerda: “Gli attestati di stima dei tifosi, partiti e sviluppatisi a macchia d’olio sui social network, mi hanno fatto tanto piacere”.
Pronti alla partenza – Lo start della nuova stagione, previsto per il 16 luglio con le prime visite mediche presso il Centro di Medicina dello Sport di Leverano, avrà un sapore diverso rispetto alle scorse annate: quest’anno il Lecce si presenterà ai nastri di partenza della nuova stagione con molti elementi che hanno già indossato la casacca giallorossa nella scorsa stagione. Al riguardo continua mister Lerda: “Dobbiamo consolidare le nostre certezze. Lavoreremo con un gruppo importante, mantenendo lo zoccolo duro dello scorso campionato e apportando inserimenti che possono far bene a livello qualitativo”. Il primo neoarrivato in casa Lecce, la prima punta Luigi Della Rocca, è accolto positivamente da Lerda: “Della Rocca è un pezzo molto importante; lui e Miccoli saranno i perni di un attacco che vorrei sia completato da Giacomo Beretta, elemento che speriamo di riavere, o da altri calciatori che fanno al caso nostro, e che sono seguiti dal nostro d.s. Antonio Tesoro”.
Ripartire dal gruppo – Il perno del Lecce 2014/2015 sarà quel gruppo che tanto bene ha fatto l’anno scorso: “Cercheremo di mantenere il gruppo della scorsa stagione, a partire dalla difesa con Caglioni, Diniz, Vinetot e Lopez. A centrocampo Papini e Salvi avranno un Sacilotto in più (il brasiliano ex Latina è recuperato dopo i guai fisici che ne hanno condizionato il rendimento nella scorsa stagione, ndr)”. L’esame dell’aspetto tattico è ancora prematuro, nonostante il tecnico di Fossano dia la sensazione di avere già delle idee ben impresse in mente: “Non è importante avere già ben chiaro l’assetto tattico da improntare alla squadra, ma è vitale partire con entusiasmo; a Saint-Vincent (sede del ritiro del Lecce, ndr) lavoreremo su più schieramenti. L’anno scorso siamo partiti col 3-5-2, abbiamo continuato col 4-2-3-1, e abbiamo finito la stagione con quel 4-4-2 che in fase offensiva si trasformava in un 4-2-4. Qualche idea? Dalla prima settimana potrei provare 4-3-3 e 3-4-3, ma non è detto, l’importante è consolidare quei principi che sono stati utili l’anno scorso e creare più possibilità di gioco”.
Mercato e Mondiali – L’allenatore di Fossano ai quesiti di mercato che accostano il nome di Franco Lepore al Lecce, ragazzo con il giallorosso nel sangue, risponde così: “Lepore è un elemento affidabile, duttile, capace di esprimersi al meglio in più ruoli, ma tutto è da vedere perché abbiamo già una rosa lunga.” Franco Lerda esprime poi il suo parere sulla kermesse mondiale di Brasile 2014, eleggendo la migliore della Coppa del Mondo: “Così, ora, è facile dire la Germania. La squadra di Loew mi ha colpito sia per il gioco mostrato in campo, sia per l’approccio psicologico ad ogni partita”. Dalle parole di Franco Lerda trapelano tanta voglia di rivincita e tanto (sano) agonismo, quella combattività che ha contraddistinto questa seconda esperienza giallorossa del tecnico piemontese, entrato nei cuori della tifoseria leccese proprio per quel desiderio di non mollare mai fino alla fine.
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