E no, per Giove! Destino infame! Lo penserebbe chiunque, se il fato una sera ci facesse imbattere, durante il solito tran tran della tipica movida estiva, nello sguardo dolce e intrigante di una bella ragazza dallo strano accento del nord. E intanto, tra uno scambio di battute davanti al banco del bar, occhiate e sorrisi maliziosi, s’imbastisce una conoscenza che lascia sperare qualcosa di più, lasciandoti addosso un senso di leggerezza e di attesa. Magia di un incontro casuale che fa battere il cuore di Pietro che resta letteralmente ammaliato dai modi spigliati della simpatica Ilenia. E poi? Poi un saluto e la promessa di rivedersi ancora e nella mente di Pietro resta impressa l’immagine del viso di lei, incorniciato da un’inconsueta ciocca di capelli bianchi, delle sue labbra, del suo corpo flessuoso che svanisce, inghiottito nel caos della gente e dei turisti che affollano le strade di una Lecce notturna surriscaldata dal caldo opprimente dell’estate salentina. Già si pregusta il piacere del prossimo incontro e…
E invece no! Giove beffardo! Il sogno s’infrange sulle righe di un articolo di giornale che lascia di sasso il povero Pietro che passa dalla poesia di un incontro speciale al grugnito bilioso dell’ispettore Pace, sua vecchia conoscenza, incaricato di indagare sull’omicidio di quella dolce ragazza che poche sere prima aveva incontrato al Caffè letterario. Con l’amaro in bocca, spinto dalla voglia di capire cosa sia potuto succedere, Pietro s’improvvisa investigatore e tra piccoli drammi sentimentali, colpi di scena e inaspettate rivelazioni riuscirà a ricostruire una storia che ha dell’incredibile. Nel mezzo scorre la vita quotidiana in una delle più belle città d’Italia: Lecce.
Romanzo d’esordio di Paolo La Peruta, Per Giove – mistero al caffè letterario è un giallo scritto con una buona dose d’ironia che fa divertire e appassionare il lettore dalle prime pagine. La storia, ben strutturata, alterna situazioni tragi-comiche a momenti romantici che il protagonista, Pietro Sicuro, alter ego dello scrittore, affronta con filosofia e semplicità per poi tornare alle classiche ambientazioni del romanzo giallo. Intorno a lui ruotano tutta una serie di personaggi ben caratterizzati che danno corpo alla storia, scritta con un linguaggio scorrevole e brioso, che procede fino al termine senza cadute di tono e di stile. C’è da sottolineare inoltre che buona parte dei personaggi sono a metà strada tra realtà e finzione; La Peruta infatti si è ispirato a persone e posti realmente esistenti, nello scrivere il romanzo. Tutto ciò stuzzica ancora di più la fantasia del lettore che, volendo, potrebbe recarsi al Caffè letterario di Lecce e vivere in prima persona le atmosfere del romanzo e, perché no, provare a individuare i personaggi a cui lo scrittore si è ispirato.