Ice Bucket Challenge: quando una doccia fredda diventa un gesto d’amore

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swen iceSembrerebbe quasi un gioco, uno di quei gavettoni che ci si scambia in spiaggia, con un’unica differenza: la secchiata d’acqua gelata, in questo caso, si subisce fieramente e diventa un gesto d’amore.

Nasce così un tormentone solidale per sostenere la ricerca contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica: la campagna è infatti ideata dall’Als, l’associazione americana che aiuta i malati di SLA e le loro famiglie. Lanciata nei primi giorni d’Agosto da Pete Frates, 29 anni, malato di SLA ed ex promessa del baseball americano, l’iniziativa dal nome «Ice Bucket Challenge» si ispira ad un meccanismo base di facebook: la nomination.

Le istruzioni per l’uso sono davvero un gioco per ragazzi e, a quanto pare, anche per noti personaggi della politica e dello spettacolo: si fa una donazione, segue una rigenerante secchiata di acqua e ghiaccio, e infine si nominano altri amici che entro 24 ore saranno destinati a fare altrettanto condividendo il proprio video con ulteriori nomination.

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo anche in Italia dall’Aisla, l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, impegnata nei progetti di creazione della prima Biobanca nazionale dedicata alla SLA e dell’Operazione Sollievo finalizzata a sostenere le famiglie, circa 6mila in Italia, che ogni giorno affrontano la malattia neurodegenerativa. Soltanto in Italia, le donazioni raccolte fino ad oggi dal momento del lancio della bizzarra sfida, ammontano a circa 216 mila euro.

Tra i primi entusiasti partecipanti nel mondo troviamo Bill Gates, Mark Zukerberg e 

renzi ice

George W.Bush, seguiti dal presidente della Juventus Andrea Agnelli, Lady Gaga, Fiorello, Elisabetta Canalis, la cantante Shakira insieme al compagno Gerard Piqué, il premier Matteo Renzi e, in conseguenza alla nomination di quest’ultimo, Mario Calabresi, direttore de La Stampa.

Il Presidente Statunitense Obama opta, invece, per una donazione volontariamente discreta pur correndo il rischio di essere un tantino “fuori moda”. Non la pensa così, però, il nostro Pontefice che su Twitter ricorda, sebbene senza espliciti riferimenti, che  «Un cristiano sa dare. La sua vita è piena di atti generosi – ma nascosti – verso il prossimo».

Così, a preferire la firma in privato su di un assegno piuttosto che una pubblica doccia che faccia tendenza, sono stati anche il ballerino Kledi Kadiu, l’imprenditore televisivo Piersilvio Berlusconi, la formosa bagnina di Baywatch Pamela Anderson impegnata nella lotta contro le sperimentazioni sugli animali, il giornalista Enrico Mentana contrario all’esibizionismo a tutti i costi, l’attore Jerry Calà che per tutelarsi dalle maldicenze non esita a postare su Facebook il suo bel bonifico da mille euro.

In questo “coro di modesti” non potevano mancare alcune delle voci più note del panorama musicale, dal rapper Emis Killa, con quelli che definisce “i suoi 500 Euro simbolici”, alla rivelazione della categoria giovani di Sanremo 2014 Rocco Hunt, il quale sceglie di donare senza favorire, però, quegli ulteriori e superflui sprechi di acqua che questo gioco avrebbe a suo dire incrementato.

C’è però anche il caso in cui la solidarietà diventa tragedia: il dramma in Scozia. Un giovane 18enne, anziché limitarsi a un secchio di acqua gelata in testa, si è lanciato in una cava piena di acqua gelida. Non è più riemerso.

Un’inspiegabile perdita della capacità di deglutire, di articolare la parola e di controllare i muscoli scheletrici, con una progressiva paralisi: ecco cosa si intende quando si parla di SLA, anche nota come  malattia di Charcot. È bene ricordarlo per non perdere mai di vista il vero obiettivo, affogato tra polemiche anti-spreco, accuse a “braccine corti” quali quelle sferrate contro Luciana Littizzetto, e amare riflessioni sui tempi che corrono costellati da pseudo valori quali «se non si può postare, che lo faccio a fare?».

Ad oggi, le associazioni per la ricerca sulla SLA stilano un primo resoconto dalle mille soddisfazioni, superando persino il tanto desiderato raddoppio delle donazioni dell’anno precedente. E allora la storia si ripete e il fine giustifica i mezzi: e si sa, ogni tempo ha i suoi.

È questa l’era dei social network, delle conversazioni multiple tramite cellulare, l’epoca di una gioventù che posta una foto della cena dimenticando di godersi  il suo profumo e che si ingegna per un “selfie” da fare invidia dimenticando di assaporare l’attimo fuggente del sole che alle sue spalle tramonta sul mare. E allora in questo  mondo in cui la gente dimentica di vivere per “essere vissuta” dagli altri, non può che imperare un solo motto: tutto va bene, purché se ne parli. Paradossalmente sarebbero le critiche ad essere fuori tempo: che si tratti di sognatori che non conoscono l’arrendevolezza, di veri cristiani credenti e praticanti, o di chi ama vestire il ruolo del moralista a priori, bisognerebbe ammettere che ogni età ha i suoi geni ed è certamente questa l’era del genio mediatico,di colui che completa la metamorfosi che ci vede involvere dall’Aristotelico “animale sociale” al contemporaneo “animale social”.

Non resta che fare le proprie valutazioni e collegarsi sui rispettivi siti delle Organizzazioni per fare la propria scelta pubblica e non. Intanto in questa battaglia che più che avere una marcia in più si potrebbe definire “con una doccia in più”, non resta che augurarsi  una crescente vittoria a suon di zeri.

Ai contemporanei l’ardua sentenza, nella consapevolezza che Chi vuol esser “docciato” sia…per la SLA del doman non v’è certezza.  

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