Lecce-Barletta: le pagelle. Martinez importante, sorriso Della Rocca

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Della Rocca golLecce – Della Rocca segna, Caglioni chiude e la difesa sfodera una prova totalmente diversa rispetto a quella di Aprilia. Il Lecce vince con un 1-0 di misura che comunque non riflette il diverso quantitativo di palle-gol prodotte, 7 per il Lecce e 2 per il Barletta. Il primo tempo, caratterizzato da quattro palle gol giallorosse, vede un Lecce che va vicino al gol senza brillare molto. I salentini vivono delle folate di Alessandro Carrozza, pericolosissimo nonostante viva di ispirazioni ad intermittenza. Quattro palle gol iscritte a tabellino (Doumbia 16′, Abruzzese 43′, Carrozza 44′, Della Rocca 47′) contro la sola occasione barlettana, confezionata da Radi con una punizione velenosa da 30 metri.

Sesia, allenatore biancorosso, arretra leggermente il proprio baricentro dopo un primo tempo ben giocato con l’inserimento di De Rose per Branzani, e tira leggermente i remi in barca. Il gol di Della Rocca, arrivato al 50’ premia la maggior presenza nella trequarti offensiva mostrata dal Lecce rispetto agli ospiti, più intenti a lanci lunghi per l’ariete fall a causa della partita così così dell’esterno sinistro Floriano.

Il vantaggio ha sciolto i nervi del Lecce, permettendo ai giallorossi un gioco più fluido ed una presenza ancor più incessante dalle parti di Liverani, il migliore dei suoi grazie alle tre parate nel primo tempo. I giallorossi, illuminati dalla vena di Moscardelli, hanno fallito per più volte il raddoppio con Mannini (buono l’esordio del pisano), Papini e Bogliacino, non chiudendo una partita poi complicatasi verso la fine con l’espulsione di Donida, apparsa a dir poco severa. Il finale, con il Barletta tutto proteso in avanti anche per sfruttare l’inferiorità numerica, ha visto il “no” di Caglioni a Dell’Agnello e il tiro fuori di De Rose, occasioni che avrebbero regalato ai biancorossi barlettani un pari immeritato sia per mole di gioco che per occasioni da rete.

Caglioni 6,5: Una partita apparentemente tranquilla viene cambiata nel finale, a seguito dell’espulsione di Donida. Il salvataggio all’83’ sul colpo di testa di Dell’Agnello è però da gran portiere per concentrazione e lucidità. Qualche minuto dopo, sulla stoccata di De Rose che finisce fuori di poco, tira un sospiro di sollievo.

Donida 5,5: Il secondo giallo in conclusione di match è alquanto opinabile, ma l’ex Cuneo si dimostra leggermente ingenuo nella copertura di Fall, piazzato sul centrosinistra dell’area. A parte l’episodio del rosso, il terzino limita abbastanza bene clienti scomodi come Venitucci e lo stesso Fall.

MartinezMartinez 7. Bentornato “Tuma”. Il costaricense dà un’altra identità alla difesa giallorossa insieme all’altro senatore Abruzzese. Il suo temperamento è vitale nella gestione dei minuti finali; quando la temperatura del match sale vertiginosamente dare palla a Martinez è una certezza. I tempi delle voci che lo davano vicino al Martina sembrano ormai passati, Gilberto Martinez è pronto ad essere ancora una delle sicurezze difensive di questo Lecce.

Abruzzese 6. No-fly zone su Fall installata sin da subito e fatta rispettare per tutti i 90’. L’ariete di Sesia non trova mai la via dell’occasione da rete anche per la buona guardia che il capitano di giornata gli assicura. Pericoloso sui calci piazzati offensivi, sfiora il gol impattando male la sfera su cross di Carrozza.

Lopez 6,5: Il suo moto perpetuo a sinistra è un lusso per la Lega Pro, lo si sapeva. La fascia sinistra, e di conseguenza anche l’apporto di Abdou Doumbia, con lui è un’altra cosa: tantissimi cross, qualche discesa sul fondo e tre assist interessanti per altrettanti gol sfiorati. Arremba Walter.

Carrozza 6: Lerda gli chiede spesso il taglio centrale sui lanci di Papini, ma i decibel del “Via del Mare” s’alzano vertiginosamente quando il gallipolino irride Cortellini con dei dribbling ubriacanti. I cross, sempre tagliati, creano almeno due occasioni da gol. Il gol sfiorato al 44′ avrebbe fatto venir giù il “Via del Mare”, ma la parata di Liverani gli nega una gioia forse meritata. La sua condizione sta per arrivare al cento percento. Con un Carrozza al meglio su quella fascia saranno dolori.

Mannini(61′ Mannini 6: Si presenta bene davanti al suo pubblico. Il Lecce aveva bisogno di un jolly di fascia da inserire a partita in corso e l’ha trovato in lui, elemento di sostanza con due piedi sopraffini. Non indirizza bene un cross di Lopez al 69’ ma nel complesso la sua partita è buona. )

Papini 5,5: I piedi buoni del centrocampo barlettano lo limitano in fase di costruzione. La guardia su Branzani e Quadri è sempre alta, ma il “Papo” non è riuscito a metterci il solito zampino nelle azioni offensive. Ci prova da calcio piazzato, ma la sua spizzata di testa su cross di Lopez finisce di poco a lato. Il Re ritornerà.

Salvi 6: Il centrocampo di palleggiatori del Barletta a tratti mette in difficoltà il duo giallorosso, costretto a correre sempre dietro alla sfera sulle intuizioni di Quadri e Legras. Non sbaglia mai, gioca semplice e si limita all’ordinaria amministrazione.  

Doumbia 6,5: Croce e delizia, è sempre lui. Può essere un’arma atomica per potenza di fuoco ma, arrivato in area, quasi mai riesce a compiere la scelta giusta per tempismo o modi di esecuzione. Resta il fatto che quando Doumbia parte palla al piede nella retroguardia barlettana scattano tutti i tipi di allarmi. L’azione solitaria al 40’ è il simbolo della sua partita: dribbling in successione, corsa in solitaria verso la porta e tiro fuori misura. Corri ancora Doudou.

(81′ Sacilotto SV: Rileva Doumbia dopo l’espulsione di Donida e mette ordine nella linea arretrata a quattro degli ultimi scampoli di partita.)

Della Rocca 6,5: Elogio al tanto sacrificio. Il piatto ciabattato al 47′ pesa molto nell’economia della partita, ma in apertura di ripresa il primo gol in maglia giallorossa, realizzato con una bella girata, ripaga con gli interessi l’errore di prima. Lo schieramento del Barletta con Quadri regista basso lo costringe ad una copertura maggiore, ma il risultato, seppur non evidente agli occhi dei più, è tanto importante per l’intero scacchiere.

Moscardelli 6,5: In attacco è un faro. Prende spesso palla sulla trequarti per illuminare i compagni con aperture millimetriche: per Doumbia e Carrozza è fonte inesauribile di assist è, in più, fa respirare spesso la squadra quando accumula corner e rimesse avanzate con facilità, data la sua tecnica. Manca ancora l’acuto in campionato, ma il “Mosca” c’è e si fa sentire in tutti i modi.

(73′ Bogliacino 6: Entra per Moscardelli per arretrare un po’ il baricentro e svolge con dedizione il compitino. Una sua intuizione offensiva non trova Mannini al centro, pronto a battere a rete.)

All. Chini 6 (Lerda squalificato): I rientri difensivi sicuramente gli hanno dato più dubbi di formazione. La retroguardia ha retto bene l’estro degli esterni barlettani, non incappando in errori e davanti Moscardelli, nonostante i frequenti interventi poco leggeri, è stato il fulcro del gioco. L’unico neo visto oggi è quello della costruzione di gioco per vie centrali, poco presente data la totale dipendenza, mostrata oggi specialmente nel primo tempo, dalle folate laterali.  

Gli avversari: Barletta

Liverani 7

Regno 5,5

Stendardo 6

Radi 6,5

Cortellini

Branzani 6

(46′ De Rose 6,5)

Quadri 5,5

(69′ Dell’Agnello 6)

Legras 5,5

(81′ Biancolino SV)

Venitucci 6,5

Fall 5,5

Floriano 5

All. Sesia 6

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