Matera – Rimpianti, errori e muri. Il Lecce non va oltre lo 0-0 al “XXI Settembre” di Matera in una partita dall’alto vigore fisico che non verrà certo ricordata per prodezze tecniche. Il primo tempo non verrà ricordato per forti emozioni e per pericoli dalle parti di Baiocco e Caglioni. I padroni di casa partono bene, intimoriscono il 4-4-2 iniziale di Giacomo Chini con le veloci ripartenze sulla fascia sinistra, ma sbattono contro il muro eretto dal “Tuma” Martinez, letterale tappabuchi sulla corsia mancina dello schieramento materano.
Alla mezz’ora Chini ha la giusta intuizione che fa soffrire di meno i suoi: il passaggio dal 4-4-2 al 3-5-2, con Doumbia a destra, Lopez a sinistra e Papini regista, fa soffrire di meno il Lecce e mette le briglie a Letizia, letterale uomo-attacco del Matera. La ripresa e più vibrante e piena di sussulti: Letizia al 47′ centra la traversa e Bernardi non corregge in rete per l’occasione più nitida del match. Il Lecce, con le sue punte un po’ isolate, corregge l’impianto in corsa con Filipe e Miccoli, costruisce di più, e in conclusione di match è proprio il capitano a sfiorare il gol dopo un intuizione di Della Rocca, autore della solita partita di sacrificio in mezzo ai tre centrali lucani. Una partita vibrante, giocata al massimo dalle due squadre, ma che non ha avuto la fiammata capace di spostare l’equilibrio.
Caglioni 6: Il dominio territoriale del Matera nella prima parte di match non porta particolari occasioni, poiché le azioni ben costruite dal Matera fin dalla linea arretrata non vengono seguite da buone intuizioni offensive. Sulla traversa di Letizia ringrazia la sua buona stella e, infine, è bravo a sventare qualche minaccia sulle palle alte.
Martinez 7: Il Lecce non cade nella prima mezz’ora soprattutto grazie a lui. Il “Tuma” si esalta nelle partite fisiche dove c’è da attaccare e l’esibizione del “XXI Settembre” è un altro scossone a chi lo dava per finito. Madonia e Letizia, punte spesso interscambiabili, lo mettono spesso in inferiorità numerica ma lui ha sempre il tempo giusto per ogni intervento.
Sacilotto 5,5: Fatica ad avviare al meglio le azioni e il Lecce opta per i lanci lunghi, soluzione che spesso non porta benefici. Ha sempre la scusante del ruolo non naturale , ma alla lunga si disimpegna bene e non va in affanno.
Abruzzese 6,5: Comanda bene un reparto che tiene botta agli attacchi del Matera nel migliore dei modi, facendo correre meno pericoli possibili a Caglioni. Il secondo tempo, con l’ingresso di Albadoro per Madonia, porta meno scontri aerei e meno pericoli. È protagonista del “misfatto” finale, ma il fallo su Guerra è fuori area, nonostante le vibranti proteste lucane.
Lopez 6,5: L’entusiasmo della corrida messa dai calciatori di Auteri viene spesso smussato dalla sua sostanza. Esce vincitore da ogni confronto con Bernardi e scaglia delle palle al centro sulle quali il Lecce accumula sostanza ed occasioni.
Mannini 6,5: La sorpresa di giornata. Il pisano sfodera un’ottima condizione fisica nonostante la preparazione frammentata e solitaria. La prima occasione del match è sua, con il tiro da fuori che trova la parata di Baiocco. Brilla per duttilità, in quanto Chini lo sposta senza differenze tra la fascia destra ed il ruolo di mezzala destra. Sarà una pedina importante in questo Lecce.
Salvi 6,5: Nel primo tempo mantiene a galla il bastimento leccese con la sua solita fisicità. Il passaggio al 3-5-2, con l’ex Treviso mezzala sinistra, gli dà maggiori e più difficili consegne, specialmente in fase offensiva: il romano, presente e operativo sulla destra, non riesce però a catalizzare le manovre offensive, rallentando sì un po’ il gioco ma trovando buoni cross per le punte.
Papini 6: Il trotterellare tra ruoli e posizioni in campo lo annebbia un po’, impedendogli i soliti spunti offensivi. Nel primo tempo chiude con il solito vigore due occasioni a Coletti e Letizia e nel secondo tempo gioca sul velluto, dando linfa al gioco giallorosso.
Doumbia 5,5: Colui che ha sofferto di più il cambio di modulo. È sacrificato nel ruolo di quinto a centrocampo, perlopiù sulla destra, fascia non sua. Lo spostamento viene anche operato per permettergli una lucidità maggiore nello scontro con Gotti, un po’ in difficoltà in fase di ripiegamento, ma i risultati sperati non arrivano.
(52′ Filipe 6: Il suo avvio è shock, prime due palle toccate e primi due errori. Filipe però è bravissimo a riscattarsi, dando alla squadra regia, tempi e capacità di ribaltare l’azione. )
Della Rocca 6,5: A scontrarsi con tre centrali, la vita vien difficile. L’ex Carpi sportella senza sosta con De Franco e D’Aiello e alla lunga, soprattutto nella ripresa, ne esce vincitore dispensando due assist per altrettante palle-gol di Miccoli. Quando il Lecce costruisce, lui è sempre al centro dell’azione.
Moscardelli 5: Soffre molto le provocazioni dei difensori lucani e s’innervosisce ancora una volta. Emblematico l’episodio della punizione al 35′: il mani di Mucciante, già ammonito, gli cambia la partita, vissuta sempre nel fango a causa della coriacea retroguardia materana.
(63′ Miccoli 5,5: Entra per cambiare il match e lo fa, ma senza l’happy ending. Il tiro all’89’, troppo incrociato, andava sfruttato meglio. Il suo ingresso comunque sposta la bilancia del match a favore del Lecce, peccato però per le occasioni non sfruttate.)
All. Chini 6,5 (Lerda squalificato): L’intuizione che porta al cambiamento di modulo alla mezz’ora ha recuperato gli equilibri di un match che cercava di sfuggire di mano ai giallorossi. La ripresa, giocata meglio con Caglioni preoccupato soltanto dal legno di Letizia, meriterebbe l’acuto giallorosso per quantità di gioco prodotto a centrocampo, ma lo 0-0 alla fine è il risultato più giusto.
Gli avversari: Matera
Baiocco 6
D’Aiello 6,5
De Franco 6
Mucciante 6,5
Bernardi 5,5
Iannini 6
Coletti 6,5
Gotti 5,5
Guerra 6,5
(91′ Longo SV)
Letizia 7,5
(74′ Pagliarini )
Madonia 5,5
(46′ Albadoro 5 )
All. Auteri 6,5
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