Lecce– Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Il Lecce rimedia parzialmente al mezzo passo falso del “Giraud” di Torre Annunziata con una partita poco spettacolare ma molto concreta. I 3 punti giunti al 90’, frutto di un bel primo tempo e di un secondo tempo sin troppo difensivo, sono comunque il miglior viatico per continuare la rincorsa alle prime posizioni, infatti il duo di testa Salernitana-Benevento è a quota 14 punti, a sole tre lunghezze dagli 11 punti raccolti dal Lecce in questo campionato.
L’1-0 di sabato, giunto a corollario della settimana del turno infrasettimanale, incarna quello spirito della Lega Pro forse poco congeniale a una larga fetta di pubblico che, oltre al successo, si aspetta una prova di forza da questo Lecce ad oggi implacabile in casa (3 vittorie su 3 incontri) ma non ancora corsaro in trasferta. Il campionato di quest’anno, equilibratissimo fino all’ultimo e privo di squadre senza obiettivi stagionali come l’annata scorsa, sarà duro e combattuto fino alla fine e, come detto da Antonio Tesoro durante la conferenza stampa di presentazione degli ultimi arrivati Filipe e Mannini, anche i pareggi in trasferta serviranno a muovere la classifica. Sarà la ricetta giusta? Solo il giudizio insindacabile del campo potrà dare le risposte più appropriate.
Bunker Lecce– Il fulcro della vittoria di ieri è stato ancora una volta una difesa ermetica, con la porta giallorossa ormai imbattuta da ben cinque partite. L’ultimo gol subito, il 2-1 di Leccese che ha regalato la vittoria alla Lupa Roma nella prima giornata, è stato seguito da una difesa imperforabile nelle altre cinque partite, con Nicolas Caglioni che non ha ancora incassato una rete nelle sue cinque partite da estremo difensore della porta giallorossa, dopo il debutto di Aprilia affidato a Petrachi a causa della squalifica dell’estremo difensore bergamasco. La difesa ha retto bene l’attacco della Paganese, in verità leggermente penalizzato dall’assenza del bomber Gerardi, nonostante la defezione di Giuseppe Abruzzese. Gilberto Martinez, riposizionato al centro insieme a Sacilotto con Mannini a destra, ha tappato tutte le situazioni difensive al meglio, inducendo poi gli uomini di Cuoghi a tentare la soluzione da fuori con Caglioni però sempre attento.
Il Miccoli che vogliamo?– Il match winner della partita è stato proprio lui, Fabrizio Miccoli, ancora una volta uomo-Lecce. Il capitano giallorosso ha subito impresso il suo timbro sulla partita girando in rete in modo spettacolare un’intuizione di Carrozza con una girata di destro al volo. Il gol giunto dopo 13 minuti gli ha scrollato di dosso nervosismi e pressioni e Miccoli ha collezionato una partita da timoniere sapiente: il “10” salentino è stato il fulcro del gioco della manovra e, complice la partita senza acuti di Gigi Della Rocca, le sue intuizioni offensive, volano per le folate di Abdou Doumbia, hanno messo paura alla difesa della Paganese, colpita anche da un destro da 30 metri stampatosi sulla traversa che, seppur viziato da un iniziale posizione di fuorigioco, ha fatto spellare le mani per gli applausi ai tifosi. La ripresa, con il Lecce prima più contratto e poi schierato con il 5-3-2, ha visto il cuore di Miccoli, guida dei contropiedi sul finale.
L’approccio difensivo della ripresa– Proprio la ripresa è stata oggetto di discussione nella partita di ieri. Lerda, nel tunnel degli spogliatoi, ha sostituito Carrozza per Donida optando per l’avanzamento di Mannini a centrocampo: il tutto ha sì dato più equilibrio al Lecce, ma la conseguenza è stata un arretramento del baricentro. Il fisiologico calo fisico, normale vista la settimana caratterizzata dall’impegno infrasettimanale di Torre Annunziata, ha annebbiato la lucidità offensiva del Lecce e la Paganese di Cuoghi ha preso fiducia nei propri mezzi. Gli azzurrostellati, bravi a costruire nella ripresa, hanno però incontrato un Caglioni in forma campionato, bravo a sbrogliare spinose situazioni in area e prodigioso nel finale su una punizione di Caccavallo che avrebbe potuto far crollare il castello difensivo.
Che belle fasce– Problemi di calo fisico non si sono registrati nelle corsie laterali giallorosse, arrembanti e lucide per lunghissimi tratti di partita. Se l’intensità di Lopez è ormai nota ai più, non si può dire lo stesso per Daniele Mannini, arrivato nel Salento dopo un’estate da svincolato seguita all’altalenante stagione tra Siena e Pisa. L’esterno pisano si sta dimostrando un jolly importantissimo per lo scacchiere giallorosso: ieri, contro la Paganese, Mannini si è disimpegnato benissimo nella posizione di terzino destro, ruolo non suo nonostante qualche sporadica apparizione in carriera, carriera notevole che annovera anche le esperienze di Napoli, Sampdoria e Brescia. Abdou Doumbia, croce e delizia di questo Lecce, stenta ancora a mettere la sua firma nonostante giocate maiuscole e prove di forza chiare sul proprio out di competenza.
I risultati della 6^ giornata:
Aversa N.-Ischia 1-2
Barletta-Savoia stasera ore 20:30
Benevento-Martina F. 1-0
Juve S.-Reggina 2-1
Lecce-Paganese 1-0
Matera-Lupa R.3-1
Messina-Casertana 1-5
Cosenza-Catanzaro 0-0
Salernitana-Melfi 0-0
V. Lamezia-Foggia 1-1.
La classifica:
Salernitana e Benevento 14; Matera 12; Casertana, Juve Stabia, Lecce, Catanzaro e Lupa Roma 11; Vigor Lamezia 9; Barletta 7; Ischia e Foggia (-1) 6; Savoia e Reggina 5; Melfi, Paganese e Messina 4; Aversa Normanna e Cosenza 3; Martina 2. (Savoia e Barletta una partita in meno)
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