Lecce – Dovevano essere abolite ed invece sono ancora lì e ci saranno per un altro biennio. Con la legge 56 del 7 aprile 2014, le Province sono diventate Enti di secondo livello i cui organi istituzionali non saranno votati dai cittadini bensì dagli amministratori locali. Definite Enti inconcludenti ed inutili e quindi da abolire, inspiegabilmente, e neanche tanto, si sono rinnovati i consigli provinciali e ieri è stata la volta di quello di Lecce. Dallo scorso mese di settembre hanno preso il via quelle che potremmo definire elezioni “anomale”, che hanno interessato tutto lo stivale, e per le quali si sono materializzati accordi di potere spesso discutibili agli occhi dei puristi della politica, come ad esempio nella nostra regione è successo a Taranto.
Così come già sappiamo, ha vinto il presidente uscente, Antonio Gabellone; noi di paisemiu.com abbiamo raccolto a caldo alcune dichiarazioni di esponenti politici dei due schieramenti.
“Un grande in bocca al lupo ad Antonio Gabellone avversario corretto e leale, e amico carissimo – dichiara il candidato sconfitto, Massimo Manera – Partivamo da un dato molto basso e siamo riusciti ad arrivare abbastanza vicini al risultato dell’altro schieramento; la sostanza che rimane e che abbiamo sempre perso, pur guadagnando più consensi di quando abbiamo cominciato questa avventura e possiamo perciò dirci moderatamente soddisfatti”. Mimina Maniglio, candidata al consiglio provinciale ha aggiunto: “Massimo non c’è l’ha fatta nei comuni di seconda fascia, mentre a Lecce e a Nardò siamo riusciti a cogliere un risultato che è andato ben oltre le nostre previsioni”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Loredana Capone e Mauro Maggio, responsabile provinciale del PD per gli enti locali.
Per lo schieramento che sosteneva il Presidente Gabellone, abbiamo chiesto una considerazione sul voto all’Onorevole, Roberto Marti, il cui morale ovviamente era di tutt’altro tenore: “Siamo soddisfattissimi del risultato ottenuto; il nostro candidato avrà così modo di continuare la sua politica oculata di gestione dell’Ente; un solo grande rammarico: ci è mancato molto il contatto con la gente che è fondamentale in ogni confronto elettorale degno di questo nome”.
Gli fa eco Gianmaria Greco, vicesindaco di Novoli: “È stata una bella vittoria. Una conferma per il buon lavoro svolto in questi cinque anni di governo provinciale. Non condivido la legge Delrio che prevede l’elezione di secondo livello con sistema ponderato perché sono convinto che debba sempre essere il popolo a decretare un vincitore, e sono convinto che, se quest’ultimo si fosse potuto esprimere, la vittoria sarebbe stata più netta”. Ha espresso la sua soddisfazione per l’esito del voto il sindaco di Squinzano, Mino Miccoli, affermando che lo spirito di coalizione ha prevalso su eventuali interessi personalistici. Domani a mezzogiorno ci sarà la proclamazione ufficiale degli eletti del consiglio provinciale guidato da Antonio Gabellone. Dieci i seggi assegnati alla maggioranza e sei all’opposizione. Molte conferme e qualche novità, ecco chi siederà tra gli scranni di Palazzo dei Celestini.
Maggioranza:
“Salento Futuro per Gabellone – Lista del Presidente” 5 eletti: Nicola Guido Stefanelli,Giovanni Tundo, Salvatore Marcello Di Mattina, Antonio Rosato, Massimo Pompilio Como.
“Forza Italia” 4 eletti: Renato Stabile, Simona Maddalena Manca, Roberto Martella Cosimo Carmelo Tiziano Cataldi.
“Nuovo Centrodestra – Alfano” 1 eletto: Coppola Fernando
Opposizione:
“Per la Costituente Popolare” 1 eletto: Nunzio Antonio Dell’Abate
“Salento Cambia con Manera Presidente” 2 eletti: Sergio Signore, Mauro Gaetani.
“Salento Bene Comune per Manera Presidente” 3 eletti: Danilo Scorrano, Antonio Coppola, Giovanni Siciliano.
L’anomalia di questa consultazione elettorale risulta evidente nella battaglia per l’eliminazione di questi Enti; in sostanza, se erano realtà inutili, fonti di sperpero ed inconsistenti, non si vede il senso nel mantenerle, ma se restano oggettivamente in piedi, non sono alla fine ritenute inutili, quindi la domanda sorge spontanea: perché ridurre il corpo elettorale che dovrebbe scegliere a chi affidarne la guida? L’esercizio della democrazia consiste nel fatto che i cittadini devono giudicare col proprio voto l’operato di chi amministra, anche se le vicende politiche di questo periodo hanno fatto sì che questo passaggio non sia poi così scontato. Sarebbe interessante conoscere il giudizio che i salentini danno sull’esperienza del centrodestra al governo della Provincia di Lecce dopo quindici anni di centrosinistra. Il successo di Antonio Gabellone andrebbe ratificato dal giudizio popolare? Più che le parole l’auspicio è che i fatti certifichino positivamente la bontà della scelta operata da coloro che, essendo passati per le urne, rappresentano il popolo salentino.
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