Salerno – C’è una squadra con zero vittorie in trasferta che va sul campo della capolista ancora imbattuta. “1X” facile? Proprio no. Il Lecce sbanca clamorosamente lo stadio “Arechi” di Salerno grazie ad una partita propiziata da un secondo tempo da urlo. Franco Lerda, con Fabrizio Miccoli ed Erminio Rullo nell’inedito ruolo di secondo e terzo allenatore in panca, cambia l’approccio nei secondi 45’ e porta a casa un 1-3 che potrebbe cambiare la rotta del campionato per il suo peso specifico enorme.
Il primo tempo è per 40′ giocato in attacco solo dai granata. La squadra di Menichini capitalizza al massimo la prima palla gol. Nalini brucia Lopez sulla sua fascia, arriva in zona cross e disegna un arcobaleno dove Calil con il suo metro e 83 prende il tempo a Donida e devia in modo dolce il pallone che si spegne in rete. La reazione del Lecce è sterile e la manovra è poco lucida: Carrozza viene raddoppiato e triplicato da Tuia, Lanzaro e Bovo, Lopez in avanti non ne azzecca una e l’incapacità, solo iniziale data la partita dei secondi 45’, di dettare i tempi da parte di Filipe induce i giallorossi a sparare troppi palloni in avanti. Negro prova il tiro da fuori non centrando il sette e il Lecce dei primi 45′ è tutto in una magia di Moscardelli che stoppa un pallone in mezzo a tre e conclude a lato. Nella ripresa il Lecce entra con un piglio diverso e, guidato dalla barba volante del bomber di Mons, recupera subito il passivo: ennesima ripartenza del “Mosca”, palla per Carrozza, cross al centro per Della Rocca la cui sforbiciata trova il braccio largo di Trevisan. Rigore e palla scaricata in rete con rabbia proprio da Alessandro Carrozza, al primo gol stagionale dopo i tre assist. Il secondo gol a freddo è un macigno per i granata e ancora Moscardelli propizia il raddoppio con un’azione personale conclusa da un tiro parato da Gori dove il più lesto è pero Sacilotto che si tuffa di testa anticipando ancora Trevisan. La ditta Carrozza-Moscardelli-Lepore tiene scacco alla Salernitana, ormai ridotta in due tronconi alla (poi vana) decisa ricerca del pari e con il più classico dei contropiedi corali arriva il tris al 35’: Lepore e Carrozza danzano sulla destra a suon di progressioni e tocchi sopraffini, palla al centro per Della Rocca che si prende la marcatura dei centrali salernitani e serve Doumbia che insacca il secondo gol stagionale nonostante il tocco di Gori. 1-3 e giusto premio per il francese, autore di una partita tatticamente perfetta nella ripresa. Il finale, di ovvia marca granata con il Lecce intento a difendersi, non porta pericoli al di là di un tiro alto di Volpe e i giallorossi possono festeggiare. Prima vittoria in trasferta, e che vittoria.
Caglioni 6: Sul gol di Calil, giunto alla prima sortita offensiva campana, non ha colpe. La Salernitana, nonostante il dominio territoriale nei primi 45’, non lo sollecita più di tanto ed il compito più gravoso, se di mansione gravosa si può parlare, diventa la gestione delle fastidiose palle alte nel finale.
Donida 5,5: La nota stonata, suo malgrado, di questa vittoria. La rete del trequartista brasiliano, seppur bravo a inserirsi con una tempistica perfetta, nasce da una marcatura difettosa del terzino ex Cuneo, non bravo a tagliare fuori l’inserimento di Calil. L’errore comunque non lo destabilizza, nonostante dalle sue parti agisca un cliente scomodissimo come Maikol Negro, propenso comunque più ad accentrarsi rispetto alla ricerca del fondo.
(46’ Della Rocca 6,5: Il suo ingresso in campo è stato il simbolo dell’inversione di tendenza del Lecce. La sua presenza in zona offensiva ha tenuto bassi i centrali di Menichini, aprendo di conseguenza la via alle scorribande dei palleggiatori in maglia bianca Carrozza e Doumbia. Meriterebbe il gol, ma la sua prova rimane comunque maiuscola per aiuto dato alla squadra. Altruista nell’occasione dell’1-3 di Doumbia. )
Martinez 6: Fa “sentire la presenza” a Maikol Negro, spauracchio di giornata con la palla a terra, con un fallo figlio di un pressing totale a centrocampo al minuto 38. Non deve vestire i panni del supereroe per la scarsa vena offensiva di Mendicino, chiamato anche lui all’aiuto ai compagni arretrati, ma la sua presenza è necessaria in ogni ripartenza.
Abruzzese 6: Leggasi Martinez. La partita non gli porta molti scontri aerei, a differenza del solito, e nel primo tempo si trova spesso a essere un inedito regista, con i suoi consueti lanci lunghi per le fasce offensive. Nella ripresa la Salernitana, salvo il finale, s’affaccia poco dalle sue parti e l’andriese mette il pilota automatico.
Lopez 6: Il rientro è di quelli shock: gol scaturito da una folata di Nalini nelle sue zone e zero passaggi riusciti dopo la metà campo. L’uscita dell’ex Virtus Vecomp VR gli agevola un po’ il compito e nella ripresa può partecipare attivamente alle scorribande offensive che portano alla festa giallorossa dell’”Arechi”.
Mannini 6,5: La sua duttilità lo porta a ricoprire il quarto ruolo di stagione: mezzala destra nel terzetto di centrocampo. L’avvio è così così, fatica a prendere le misure di passaggi e coperture, ricorrendo al fallo ma, come per la prestazione di squadra, nel secondo tempo c’è da stropicciarsi gli occhi. Sicuro, pulito e guerriero. Al 23’ della ripresa un suo salvataggio alla disperata ribatte un tiro di Volpe (forse destinato sul fondo). C’è anche quando non si vede.
Filipe 6,5: Il primo tempo è tutto un sorbirsi i frequenti richiami di Lerda, che lo bacchetta poiché troppo alto. I centrocampisti della Salernitana prediligono l’azione laterale e quindi il brasiliano si trova spesso e volentieri a fare il primo marcatore della seconda punta, il connazionale Caetano Calil.
Sacilotto 7: Partita a due facce e prima gioia in giallorosso. Ammonito già al 14’ per un fallo tattico, gioca con il freno a mano tirato nella copertura di Bovo, Nalini e Favasuli e rischia più volte il secondo cartellino. Ciò fortunatamente non succede e nel secondo tempo la sua esibizione è da ricordare, e non solo per l’inzuccata che corregge in rete la respinta di Gori all’11’ della ripresa. Aggancia palloni vaganti che è una bellezza, s’inserisce quasi sempre mostrando una condizione fisica invidiabile e gestisce la sua porzione di campo con maestria fino al 95’. Bentornato “Saci” di centrocampo.
Doumbia 7: Ha coperto più zone di campo oggi che in carriera. Parte largo a destra nel tridente offensivo, s’alterna spesso con Carrozza scambiandosi di out e nel secondo tempo, con il Lecce in gol subito, realizza una partita tatticamente perfetta facendo il quinto difensore arretrato. Ogniqualvolta la Salernitana è in possesso palla, lui è dietro la linea della sfera, pronto a raccogliere il recupero dei compagni ed a partire in volata. Il gol, servito su un piatto d’argento da Gigi Della Rocca, è il giusto premio per questo ragazzo, inizialmente discontinuo ma sempre formidabile.
Moscardelli 7,5: Il Lecce ha un nuovo leader dopo capitan Miccoli. Un’ampia fetta di rimonta oggi la si deve a lui, l’unico a salvarsi nel primo tempo dando un po’ di brio all’iniziale pochezza offensiva con la sua tecnica. La ripresa si apre nel segno del bomber romano, non solo punta centrale ma letterale sradica-palloni, per info chiedere a Favasuli. Le sue ripartenze, a tratti solitarie, alimentano l’autostima del Lecce e all’11’ l’azione che porta al gol Sacilotto è una meraviglia del Mosca, bravo a prendersi in spalla Trevisan e Lanzaro, mica due centralini qualunque. La partita da uomo-squadra lo sfinisce e alla mezz’ora della ripresa esce dal campo.
(29’st Lepore 7: La favola non deve avere un fine. Dopo il rientro dalla squalifica con le partite contro Casertana e Messina, allo stadio “Arechi” Checco si concede la prima esibizione da protagonista. Entra con il Lecce in vantaggio e la Salernitana scompaginata e sulla destra scorre fluido che è una bellezza. Con Carrozza regala sogni bruttissimi a Pezzella, che non riesce mai a bloccarlo, e dalla sua fascia nasce l’iniziativa dell’1-3 che ammazza il match.)
Carrozza 7: La palla del rigore al 5’ della ripresa pesava quanto un macigno. Il gol gli fa scrollare di dosso tutte le bizze del primo tempo, dai contrasti con Tuia ai falli non fischiati dall’arbitro, e parte il Carro-Show: a destra, a sinistra, in progressione ed in fase di tiro è un pericolo costante per lo schieramento di Menichini, costretto a tagliarsi in due. Con il passare dei minuti il terzino scuola Lazio si trova annientato da un Carrozza che svaria su entrambi i fronti dell’attacco, sfiorando anche il gol con un tiro a giro che sibila a lato. L’avvio a corrente alternata diventerà soltanto un brutto ricordo?
(40’st Rosafio SV: pochi minuti briosi sulla fascia destra.)
All. Lerda 7: Opera scelte pesanti in fase di scelta della formazione iniziale, assumendosene le responsabilità, ma è altrettanto stratega nell’invertire la tendenza dopo l’orribile primo tempo. L’inserimento di Della Rocca dà respiro agli altri tre tenori dell’attacco giallorosso e il risultato sul campo è sotto gli occhi di tutti. Questa vittoria è importante per la classifica e per il morale, era importante togliere lo zero dalla casella delle vittorie in trasferta, e toglierlo in questo modo contro uno degli avversari più ostici del campionato fa bene.
Gli avversari: Salernitana
Gori 6
Tuia 5,5
Lanzaro 5,5
Trevisan 5
Pezzella 5
(48’st Franco SV)
Bovo 6
(36’st Giandonato SV)
Favasuli 5,5
Volpe 6,5
Nalini 6,5
(28’pt Mendicino 6)
Calil 6,5
Negro 6
All. Menichini 6
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