Cavallino (Le) – Dopo il sindaco di Puglia, abbiamo incontrato il Senatore indipendente di S.E.L. Dario Stefàno. A lui abbiamo posto l’identica terna di domande a suo tempo formulate a Michele Emiliano, fiduciosi in un riscontro che fosse una chiara risposta a quanto espresso dal Segretario del PD.
Così però non è stato …
Si aspettava una competizione cosi accesa?
“Io penso che la campagna elettorale possa essere accesa, ma debba esserlo sui temi e sui contenuti e non sulle spigolosità caratteriali di ognuno dei candidati. Non si deve mai perdere di vista che, pur essendo competitor per una carica, si è partner di una coalizione che deve avere un unico obiettivo fondamentale: quello di dare l’opportunità al centrosinistra di governare ancora questa Regione. Per questo motivo ho cercato di evitare di scadere nella guerra dei tweet e dei post su Facebook, con commenti inopportuni che potessero ledere l’orgoglio del centrosinistra di essere stato protagonista di un’esperienza straordinaria guidata da Vendola, che credo tutto il centrosinistra debba avere l’orgoglio di rivendicare come un’esperienza d’innovazione e di cambiamento”.
Se il popolo del centrosinistra la scegliesse come candidato, e lei risultasse vincente, che rapporto pensa di avere con i suoi competitori?
“Il rapporto con i miei competitor sarà come sempre improntato sulla lealtà; si tratta di trovare un equilibrio rispetto ai contenuti, è evidente che le primarie indicheranno una direzione di marcia. Per me è inimmaginabile pensare una coalizione di centrosinistra, disancorata rispetto al lavoro fatto in questi dieci anni, ed è scontato che la mia affermazione alle primarie affermerà questo principio. La relazione con il PD deve rimanere forte, come è anche forte la mia idea che il centrosinistra debba rimanere autenticamente ancorato ai suoi valori e non una coalizione che imbarca pezzi di classe dirigente del passato o che, approfittando dei pronostici che ci danno vincitori, cercano di salire sul carro del centrosinistra i cui valori sono completamente diversi da quelli del loro credo”.
Che tipo di messaggio desidera mandare ai suoi competitor?
“Li invito a ragionare sulla Puglia che verrà; di non usare argomenti populistici ma, facendo lo sforzo di raccontare l’impegno che abbiamo profuso in questi dieci anni, di parlare delle ambizioni che abbiamo per i prossimi cinque che devono consentirci di scrivere pagine belle di buona politica come quelle degli ultimi dieci anni, senza farci mai dimenticare da dove siamo partiti; ricordiamo ciò che eravamo, guardando a ciò che siamo, una fotografia della Puglia sicuramente migliore di quella di dieci anni fa”.
La riflessione pacata di Dario Stefàno fa quasi da contraltare all’esuberanza di Michele Emiliano, aspettando di conoscere il pensiero di Guglielmo Minervini.
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