Novoli (Le) – Da un po’ di tempo i bambini e le famiglie che usufruiscono del parco sito in via Raffaello Sanzio, a Novoli, sono costretti a destreggiarsi tra erbacce alte e fiori di campo che attirano un gran numero di api. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse, il cambio dell’orario e il pensiero che l’inverno sia alle porte i cittadini novolesi e dei paesi limitrofi, approfittando del favore del sole, si recano al parco per trascorrere un po’ di tempo immersi nel verde ed a contatto con la natura.
Nostro malgrado, nel parco di Novoli, inaugurato da poco più di un anno, di verde ce n’è fin troppo! Basti pensare che le erbacce sono talmente alte da nascondere alcune giostre e da impedire a chiunque di correre o spostarsi facilmente da una parte all’altra; la folta vegetazione, inoltre, si presta facilmente ad essere ricettacolo di insetti o animali più o meno insidiosi, come ad esempio api o topi.
A proposito di api, è altresì facile poter scorgere veri e propri alveari creatisi nella struttura portante delle altalene o degli scivoli.
I genitori, preoccupati per l’incolumità dei loro piccoli, sono costretti a guardare con ansia sia in alto che in basso: in alto, per evitare di far salire i bambini dove ci sono gli alveari, in basso per prestare attenzione alle pozzanghere e alle insidie tra le erbacce.
Inoltre, ormai da tempo, chiunque frequenti il parco lamenta il fatto di trovarsi sempre a disagio per via dell’invasione delle zanzare. Così molti cittadini frequentano sempre meno uno spazio pubblico ideato invece per allietare le giornate degli stessi, per creare un nuovo punto d’incontro senza spostarsi molto lontano. Quando si parla di parchi ci si riferisce inevitabilmente a luoghi pubblici, ossia spazi in cui chiunque ha il diritto di circolare e dialogare serenamente.
Il parco di Novoli, ad oggi, è stato definito da alcuni cittadini una giungla e ciò deve far riflettere un po’ tutti. Come mai il parco è stato abbandonato a sé stesso?
Se si parla di qualità di uno spazio pubblico, dobbiamo evidenziare diversi fattori. In primis devono sussistere accessibilità e fruibilità ma, affinché quest’ultime coesistano, ci vuole l’impegno di tutti. I cittadini, dovrebbero imparare o insegnare ai loro figli adolescenti a non utilizzare le giostre adibite ad una certa fascia d’età e il comune dovrebbe occuparsi in maniera più frequente della cura e custodia del parco.
Perché, in fin dei conti, il verde pubblico è un luogo dove la comunità s’incontra e, valutando l’intensità d’uso e delle relazioni sociali che può favorire, la visibilità e la mescolanza di comportamenti di gruppi sociali differenti, ogni comune potrebbe ricavare dati utili a registrare il progresso e le aspettative della propria cittadinanza.
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