Ischia Isolaverde-Lecce: le pagelle: si salvano solo Abruzzese e Bogliacino

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Ischia (Na) – Inconcludente, fumoso e disattento. Il Lecce di oggi, sconfitto meritatamente dall’Ischia per 2-1 allo stadio “Mazzella” dell’isola campana, ha concluso nel modo peggiore il suo anno solare, palesando limiti psicologici e tecnici, soprattutto in avanti.

La vittoria della matricola gialloblù, giunta grazie ai due rigori di Ciotola, mette irrimediabilmente a nudo i limiti di questa squadra, incapace di giocare nel ruolo della “grande” del campionato dopo le entusiasmanti vittorie a Salerno e Benevento. Tre sconfitte consecutive sono un bruttissimo segnale, ed il numero 5 alla voce partite perse quando ancora manca una giornata alla fine del girone d’andata non potrà permettere di certo un Natale calcisticamente sereno alla tifoseria giallorossa. Gli errori, non solo sul campo, sono stati messi a nudo dall’organizzazione dell’Ischia Isolaverde di Agenore Maurizi, preludio di una vittoria più che meritata. 

Caglioni 6: Quando perdi una partita con due rigori di certo non puoi addossare le colpe al portiere, poco più che inattivo oggi, fatta eccezione per la parata sul tiro sporco di Ciotola a metà primo tempo, soluzione insidiosa per via dei tanti uomini presenti in area.

Donida 5,5: Sostituisce Mannini sulla corsia destra difensiva dando alla fascia destra una natura più difensiva che nel corso del match si rivela poco utile alla causa. È vero che nella ripresa l’Ischia ha sfondato spesso sull’out destro, ma è altresì giusto dire che, a differenza di altri, il difensore di Cuneo non è incappato in errori grossolani. Poco propositivo davanti.

(36’st Doumbia SV: Entra per l’assalto finale e tenta una difficile girata di testa. )

MartinezMartinez 4,5: La caduta dei colossi. Stoico e coriaceo anche nelle sconfitte, oggi il “Tuma” si prende senza indugi la maglia nera del peggiore in campo. L’inizio è normale, con qualche solito intervento che fa respirare il Lecce, ma la ripresa è choc. Sull’azione del secondo rigore si perde Ciotola che s’invola, e nel finale perde malamente un rimpallo con Ingretolli poi non sfruttato dall’Ischia per il cross non perfetto di Armeno. Errori frutto di poca concentrazione?

Abruzzese 6: A differenza del compagno di reparto, ha il merito di non cadere mai negli scontri con Schetter prima e Ingretolli poi, tanto da indurre l’attaccante laziale a virare nella zona di Martinez. Svolge bene il suo compito, punge come al solito in fase offensiva trovando la smanacciata di Giordano sul suo colpo di testa.

LopezLopez 5: L’anno scorso era il leone dei momenti caldi, l’uomo di sicuro per risolvere a muso duro le fasi più concitate dei match. Quest’anno l’inerzia delle partite a tratti lo sommerge, non riesce a uscire da giocatore esperto qual è; pochi cross, quasi tutti sballati, e il fallo da rigore in occasione del pareggio.

Sacilotto 6: Ha il merito di non cadere mai nella rete dell’intensità del centrocampo ischitano, propone qualche bella trama, ma non riesce ad innescare buone reazioni per l’attacco giallorosso.

(41’st Salvi SV: Era difficile farsi ammonire fuori dal campo, durante il riscaldamento. L’ex Treviso riesce in quest’impresa.)

Filipe 5: Un regista dovrebbe essere il centro delle azioni della propria squadra, pronto a prendere e gestire la sfera in ogni zona del campo per ribaltare situazioni e creare spazi a non finire. Anche oggi però non è stato il caso di Filipe Gomes, chiuso in un fazzoletto di campo a trotterellare. La ciliegina sulla torta, poi, il braccio largo sul cross di Ciotola che ha regalato il vantaggio ischitano.

(6’st Lepore 5,5: Dà alla squadra il solito brio, quella voglia di spaccare in due il mondo. Peccato che però questa sensazione porti effetti totalmente opposti rispetto ai desideri iniziali. Un po’ affannoso alla ricerca dell’immediata soluzione offensiva.)

Papini 5: La verve, la voglia e la giusta cattiveria agonistica ci sono. L’applicazione però stenta a raggiungere i picchi dell’anno scorso, anche a causa della situazione di caos generale che avvolge il meccanismo leccese. Sbaglia qualche tocco di troppo, ma la sua corsa è sempre vicina al cuore della partita.

Bogliacino 6,5: L’unico segnale positivo da cogliere nella Caporetto odierna. L’apporto dell’uruguagio, sul piede di partenza nella scorsa estate, è il classico fiore che spunta dalle macerie in un Lecce che ormai non sa più che ruolo giocare. Il gol, perfetto per esecuzione e tempismo, è il segnale che l’ex Napoli, nonostante le 34 primavere, è capace di essere decisivo, soprattutto nella tanto amata posizione di trequartista a supporto di due punte.

Miccoli 5:Ci prova in tutti i modi, ma senza scuotere l’inerzia di una partita dalle marcate tinte gialloblù. Dai suoi calci d’angolo ben battuti nascono delle buone occasioni che costringono la contraerea isolana agli straordinari, ma in questo quadro si poteva e doveva fare di più. La sua assenza dal tabellino delle occasioni nel secondo tempo, anche nelle vesti di assistman, è un segnale preoccupante per questo Lecce con le polveri bagnate.

Della RoccaDella Rocca 4,5: Poteva e doveva essere la partita del suo riscatto, invece diventa un altro passaggio a vuoto. L’esperienza in giallorosso del brindisino, elemento richiesto per sfruttare al meglio le doti di Miccoli grazie alla capacità nel lavoro sporco, non riesce a decollare. Svolge, come sempre, diligentemente i suoi compiti di sacrificio, ma per un attaccante il pane quotidiano è il gol, da raccogliere non di certo per caso, bensì con un giusto posizionamento ed una velocità di esecuzione anche su una sola palla da trasformare. Esce con le ossa rotte dal confronto con la difesa comandata da Ciro Sirignano.

All. Lerda 5: È inutile nascondersi dietro un dito; nel vortice nero di questo Lecce c’è anche lui, ora irrimediabilmente in discussione dopo tre sconfitte consecutive contro avversari più o meno abbordabili. La moria di soluzioni offensive sul punteggio di 2-1 per l’Ischia è un dato preoccupante che quasi fa sorridere chiunque senta proclami di primo posto. La gestione tardiva dei cambi, con Doumbia destinato all’impatto contro il muro di gomma ischitano e l’inserimento di Salvi al posto del più offensivo Carrozza, è un segnale preoccupante, quasi di resa. Sarebbe facile nascondersi dietro la gestione sul piano dei nervi operata da Agenore Maurizi e dai suoi ragazzi, ma questa è la Lega Pro e questo è il calcio quando si riceve tra le mura amiche un avversario di caratura maggiore. Questa squadra preoccupa, soprattutto per i limiti psicologici nella gestione delle gare, soprattutto se in passivo. La piazza merita chiarezza.

Gli avversari: Ischia Isolaverde

Giordano 6,5

Finizio 6,5

Empereur 6

Sirignano 7,5

Impagliazzo 6

De Agostini 6

Gerevini 6,5

Iannascoli 6,5

(29’st Fiandaca 6)

Di Cesare 6,5

Ciotola 6,5

(20’st Armeno 7)

Schetter 6

(23’st Ingretolli 6,5)

All. Maurizi 7

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