Mi accingo ad analizzare uno scritto dell’artista Fernando Spano sotto sua espressa richiesta.
La scrittura “piccola” è indice di capacità di osservazione, di intelligenza vivace, di attenzione intensa, di facile memorizzazione dei particolari, di rispetto nei confronti degli altri.
Il respiro di questa grafia non affonda il bianco, ma si pone anzi in dialogo con esso. Si vede come l’inconscio arricchisca il nero, chiaro e luminoso. Chi scrive “aderente” si mostra disponibile a collaborare con l’ambiente, è realista, si sofferma su ciò che conosce quasi estraniandosi dalle tematiche di non interesse personale.
Il margine sinistro è osservato quasi al millimetro per cui il rispetto verso le persone care o la sfera familiare, genitori, è quasi sacro. La scrittura “fluttuante” è proiezione di instabilità emotiva, di stati d’animo alterni, oscillazione tra senso di sicurezza e depressione, di tendenza a lavorare secondo l’umore del momento; è anche indice di disposizione all’interpretazione musicale, teatrale ed artistica.
Scrivere parole è azione: lo spazio che lasciamo tra una parola e l’altra è riflessione. Una grafia larga tra parole ci informa che lo scrivente dà spazio alla visione panoramica, alla critica ed alla riflessione.
Siamo di fronte ad una situazione che pare contrastare. La stretta di lettere (agire velocemente) con la larga tra parole (riflessività), che può essere sintomatico di un atteggiamento critico all’eccesso che può a volte portare a commettere un errore a causa della velocità con cui si agisce.
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