Ed eccoci arrivati alla fine delle feste; e intanto tra uno scambio di saluti, un pranzo, una cena in famiglia o con amici, un brindisi e una passeggiata in centro ad ammirare solo le vetrine, un dubbio, seppur piccolo, si è insinuato e ha attecchito nella mente: non sarà per caso che anche quest’anno, grattando via lo stantìo spirito festivo ad uso esclusivamente consumistico, va a finire che la festa l’hanno fatta a noi?
E già perché, finite le feste, non dobbiamo solo fare i conti con l’impietoso ago della bilancia che denuncia impassibile tutti gli eccessi a cui ci siamo lasciati andare in questi giorni, ma ci tocca, ahimè, prendere atto di tutta una serie di rincari che, in un modo o nell’altro, gravano sulle nostre povere spalle. Finite le vacanze, per chi ovviamente ha avuto la fortuna di potersele permettere, si ritorna al lavoro – almeno chi, di questi tempi, ha ancora la grazia di averlo – e il ritorno alla quotidianità non è indolore. Le sorprese, amare, non mancano. Mentre sulle nostre teste tuonano minacciose nuvole nere quali, la legge di stabilità, il jobs act, giusto per ricordarne alcune, ecco farsi avanti quella che qualcuno – CGIA – ha definito Quella sporca dozzina: i rincari.
E si parte subito con il previsto rincaro del 4,8% delle tariffe relative all’acqua potabile per circa 40 milioni di italiani per poi passare agli aumenti che colpiscono nello specifico gli automobilisti, vale a dire la stragrande maggioranza degli italiani.
Scopriamo così che le multe per la violazione del codice della strada sono lievitate ma, sia ben chiaro, in base al Nuovo Codice della Strada, si tratta “solo” di un adeguamento all’inflazione che avviene ogni due anni.
E non finisce qui.
Tasse automobilistiche: grazie alla Legge di stabilità 2015, da quest’anno dovranno pagarle anche gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico. Rimane in vigore l’esenzione per gli autoveicoli e i motoveicoli ultra trentennali, come pure la disposizione che prevede una tassazione forfettaria in caso di circolazione sulla pubblica strada. Giusto per restare in tema, aumentano i pedaggi autostradali che però non supereranno l’1,5%. Che volete che sia? Dulcis in fundo ecco che arriva l’aumento delle accise su carburanti e gasolio.
Anche sul fronte contributi previdenziali sono pronte le dolenti note dei rincari per artigiani, commercianti e per chi ha la partita Iva iscritta alla gestione separata Inps – trattasi per lo più di formatori, ricercatori, informatici, creativi, free-lance e altre categorie di consulenti operanti di solito al di fuori di ordini e albi professionali – che si vedranno alzare le aliquote del prelievo.
Non c’è di che star allegri neanche per quanto riguarda la tassazione dei fondi pensione, sale infatti dall’11 al 20% l’aliquota relativa all’imposta che si applica sul risultato netto maturato dai fondi di previdenza complementare in ogni periodo di imposta.
A far da contraltare, si fa per dire, la riduzione dell’esenzione sulle polizze vita. Attualmente sono esenti da IRPEF i capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita. In futuro, l’esenzione sarà limitata alla solo parte del capitale percepito a copertura del rischio demografico.
Restyling anche per la tassazione sulla rivalutazione del TFR. L’aliquota, relativa all’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, che si applica ai redditi derivanti dalla rivalutazione del trattamento di fine rapporto, sale dal 11% al 17%.
Birra e prodotti alcolici. Ebbene sì, anche questi subiranno rincari. E infine si arriva alla voce Pellet, poteva mancare? L’IVA per l’acquisto di pellet da riscaldamento passa dal 10% al 22%, altro “regalo” della Stabilità.
Sarà ancora un buon anno? Speriamo. Parafrasando il compianto Marcello D’Orta: “Io speriamo che me la cavo”. Buon 2015 a tutti.
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