Lecce – Il ritorno alla vittoria non era importante, era l’unica cosa che contava. La situazione in casa Lecce alla vigilia della partita contro la Lupa Roma poteva essere facilmente descritta con questa frase, cornice di un momento importante, dove i giallorossi devono fare di tutto per accumulare il maggior numero di punti prima degli scontri diretti di metà girone, partite in cui si deciderà ampia fetta di campionato.
Un primo tempo perfetto – L’approccio alla partita dell’undici reinventato da Dino Pagliari con 4/11 cambiati rispetto alla partita contro la Vigor Lamezia è stato perfetto. Il Lecce ha costruito bene tantissime trame di gioco, sfruttando tutte le porzioni di campo in larghezza e lunghezza: Le due assi laterali hanno martellato l’inedita difesa a 5 proposta in fase difensiva dalla Lupa Roma, costretta a questa soluzione dalle defezioni della punta Testardi, del terzino Celli e del play Vitale, assenze che hanno portato l’insidioso Bariti sulla corsia laterale insieme al dirimpettaio Faccini. La maggiore fluidità del gioco offensivo giallorosso ha portato la crescita di Abdou Doumbia, ritornato a graffiare dopo qualche partita negativa con l’assist perfetto per il vantaggio di Moscardelli, e non solo. Il francese, insieme a Walter Lopez, ha dato vita per lunghi tratti a quella corsia sinistra punto di forza del Lecce di Lerda. L’uruguagio, in forma, ha anche sfiorato il gol su una delle tante discese che finalmente hanno raggiunto il fondo prima dell’assist.
Il Bomber è qui – Ad inizio anno, alla domanda su quale fosse il Tallone d’Achille del Lecce, tutti avrebbero risposto l’assenza di un attaccante capace di realizzare un numero sufficiente di gol. Il corso del campionato però, pian piano, sembra dare una risposta: Davide Moscardelli, con la doppietta di ieri, è diventato l’ariete offensivo del nuovo Lecce di Dino Pagliari. Le tre reti del bomber barbuto nei due match della gestione del tecnico marchigiano lo hanno portato al terzo gradino della classifica cannonieri, a “-2” dal capocannoniere Caetano Calil ed a “-1” da Umberto Eusepi, all’inseguimento della seconda promozione consecutiva con il Benevento dopo la gioia raccolta col Perugia. Moscardelli condivide il gradino più basso del podio con Montalto, Ciotola e Del Sante: tutti nomi che, se presi in estate, di certo non avrebbero scaldato più di tanto una piazza che cala a picco nell’attaccamento e nelle presenze allo stadio. La prolificità in fase realizzativa del Mosca non deve però distogliere l’attenzione da un necessario intervento sul mercato. Seppur tatticamente la coabitazione tra Moscardelli, Miccoli ed un ipotetico “ariete d’area” sarebbe difficilmente realizzabile, il Lecce ha bisogno di un ricambio di categoria ai suoi due tenori offensivi, anche perché i destini di Gigi Della Rocca sembrano sempre più lontani da quelli del Lecce, e la prestazione incolore di ieri nella mezz’ora in cui è stato chiamato in causa non sembra remare diversamente. Spetterà al mister Dino Pagliari la creazione di una ricetta vincente con i materiali che il d.s. Antonio Tesoro gli fornirà in questa sessione di calciomercato.
“Scheletri nell’armadio” – Il cambiamento tra le due facce del Lecce di ieri si è registrato ad inizio ripresa, dopo il 2-1 siglato da Raffaello, conseguenza di un’azione manovrata in solitaria da Luciano Leccese dopo un malinteso a centrocampo tra Salvi e Papini. Tralasciando il giudizio sull’episodio del rigore, con il contatto forse fortuito tra l’argentino e Lopez, il gol della bandiera dei capitolini ha – come affermato da Pagliari nel post partita – fatto rivedere gli “scheletri nell’armadio” all’undici giallorosso, meno brillante del primo tempo, un po’ intimidito e pericoloso per lo più su azioni di calcio piazzato, ben gestite sia da capitan Miccoli che da Checco Lepore, battitore dopo l’uscita del “Romario del Salento”. In questa fase meno bella del match è emerso lo spirito battagliero del Lecce, ora avvezzo ad una collaborazione maggiore nel gioco difensivo. Lepore ha sbarrato la strada al duo Curcio-Leccese, attivissimo sulla sinistra, e il duo di corazzieri Abruzzese-Vinetot ha letteralmente pulito l’area su ogni palla al centro scagliata dagli uomini di Cucciari. Il Lecce è stato bello soltanto a metà, ma i tre punti regalano ai giallorossi un distacco non impossibile dalla vetta. Dopotutto, vincere era l’unica cosa che contava.
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