Lecce – Un punto che non fa altro che aumentare i rimpianti di una squadra che ormai sta vedendo sfuggire di mano il proprio destino, ormai segnato verso l’anonimato alla ricerca di un piazzamento playoff. L’1-1 tra il Lecce e il Barletta sembra evidenziare sempre più l’antinomia di questa squadra maledettamente altalenante. Anche oggi, la svolta del match è stata dettata da dei cali mentali dell’undici giallorosso, meglio specificati nel secondo giallo raccolto da Luis Sacilotto a metà ripresa che ha lasciato i suoi in dieci e nel rigore che ha visto ancora come protagonista Walter Lopez.
Caglioni 6: Un deciso riscatto dopo qualche frangente balbettante. Il salvataggio al 42’ vale una buona fetta di risultato utile e, insieme ad altre parate come anche l’uscita in apertura di secondo tempo dove tiene a sé un pallone insidioso (dopo l’ennesima incertezza sulle uscite alte) suggella la sua sufficienza in una partita altalenante.
Lepore 6: L’esperimento nel ruolo di terzino destro prosegue bene anche oggi, anche se il Barletta è squadra tosta nelle frequenti incursioni dell’asse sinistro Danti-Cortellini, martellante specialmente nel finale.
Vinetot 6: I corazzieri funzionano ancora. La prova del nove del “Puttilli” sorride alla scelta operata da Dino Pagliari per una difesa sempre più fisica. Peccato che l’ascesa di Vinetot, pulito, attento e mai intento a strafare, non sia un mattoncino di un successo pronto a far ritornare sogni di gloria ai tifosi. Unica sbavatura quando, in concorso con Lepore, concede un tiro facile a Danti, poi finito fuori.
Abruzzese 6,5: Mette le briglie alla punta biancorossa Fall, allontanandolo dalla zona rossa dell’area e costringendolo a gestire il pallone, specialmente sui frequenti cross al centro, da posizione difficile per la conclusione.
Lopez 5: Si ritrova, sette giorni dopo il contatto con Leccese, ancora protagonista di un fallo da rigore decisamente evitabile. Al netto delle ovvie valutazioni moviolistiche, era veramente necessario intervenire in quel modo in una porzione d’area dove la pericolosità dell’azione barlettana non era di certo massima?
Mannini 5,5: Rientro d’oro a centrocampo, peccato che sia rimasto solo sulla carta. Comincia con l’intento di spaccare il mondo, ma poi s’impiglia nella tela difensiva di Sesia. La sua personalità sarà importante in un prosieguo di campionato pieno di nuvole.
Sacilotto 4: Il fallo su De Rose al 18’ della ripresa, un contrasto da dietro a centrocampo con già indosso il fardello del primo giallo, pesa tantissimo nell’economia di una partita che il Lecce stava gestendo dimostrandosi sufficientemente in palla e pericoloso. Una macchia che rende da incubo una partita dove il fioretto dei piedi buoni in fase di costruzione era stato messo subito da parte per la sciabola della sostanza.
Salvi 6: Fa quel che può. Il campo pesante gli consente di sfoderare l’arma dell’agonismo. Il lavoro sporco del romano si è rivelato finale nelle battute finali con il Lecce in dieci.
Doumbia 6,5: Dai suoi piedi parte l’azione che porta in vantaggio il Lecce. L’azione poteva avviare un’altra partita da protagonista ma, sfortunatamente, incappa in un guaio muscolare che lo costringe a lasciare anzitempo il campo.
(33’pt Carrozza 5,5: L’andazzo è sempre quello: volli, sempre volli, fortissimamente volli. Rileva Doumbia sulla sinistra per sfruttare le ipotetiche azioni di contropiede offerte da un Barletta in svantaggio ma rimane lì largo sulla sua fascia senza né incidere né saltare l’uomo. Solo qualche cross pericoloso non seguito dai compagni.)
Bogliacino 6: Si destreggia bene in una posizione da rifinitore dell’unica punta, svolgendo bene le due fasi con vigore e ottimo posizionamento.
(20’st Papini 6: Entra per “fare legna” quando il Lecce è in inferiorità numerica. Il rammarico rimane: senza quel contatto in area il Barletta sarebbe riuscito a violare la porta di Caglioni?)
Moscardelli 6,5: Un professore d’attacco che cerca di coprire con la sua generosità le mancanze di una squadra che crolla facilmente. Timbra ancora il cartellino avvicinandosi alla doppia cifra dopo il rimpallo tra Liverani e un suo difensore e sfiora la doppietta ancora da calcio piazzato, quasi piegando le mani al portiere barlettano. Nel mezzo, la solita partita da terminale offensivo di personalità e primo difensore. Il suo talento splende.
(37’st Della Rocca SV)
All. Pagliari 5,5: In una partita di questo genere, decisa da episodi, l’allenatore ha ben poco da rimproverarsi. Preferisce Sacilotto a Papini dal 1’ e rischia Moscardelli invece di Della Rocca nonostante le condizioni non perfette del bomber ex Bologna. Alla luce di questo risultato, queste due scelte potrebbero essere principi di critica o elogio all’allenatore marchigiano, decisamente non tra gli artefici della mancata vittoria su un campo comunque più che difficile e contro una squadra che veniva da ben cinque successi consecutivi. Gli interrogativi però restano sulla capacità di dare un diverso piglio psicologico ad una formazione che ha nelle gambe la proverbiale “paura di vincere”. Il tempo stringe, l’occhio deve essere vigile sul gruppo playoff.
Gli avversari: Barletta
Liverani 5,5
Meola 6
Zammuto 6
Stendardo 6
Cortellini 6,5
Legras 6
(31’st Branzani SV)
De Rose 6,5
Quadri 6
(43’st Radi SV)
Venitucci 6
Fall 5,5
Danti 6,5
All. Sesia 6
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