Novoli (Le) – La triade di band che si esibiranno la prossima domenica 8 febbraio sul palcoscenico del New Sounds Music Contest, all’Area 51 di Novoli (Le), comprende anche i Finething, gruppo di Villa Castelli, in provincia di Brindisi, attivi da molti anni e con un EP già nel loro curriculum. Noi di Paisemiu.com li abbiamo incontrati per farci raccontare la loro storia e le loro emozioni a pochi giorni dalla loro esibizione.
Come e quando nasce il vostro gruppo? Tracciate una breve storia del vostro percorso musicale.
Il nostro gruppo nasce tanto tempo fa. Era una domenica mattina del 2011, e l’incontro tra Vincenzo e Gabriele dava il via a questo progetto. Tante idee in mente, già le prime composizioni. La prima formazione contava quattro elementi: Gabriele (tastiera e voce), Vincenzo (chitarra), Stefano (basso) e Matteo (batteria). Nel settembre 2012, dopo infinite prove e confronti ci ritrovammo a registrare il nostro primo pezzo: “You will do it”, un brano che parlava di coraggio e di capacità di intraprendere le proprie strade senza difficoltà, proprio ciò che volevamo per noi stessi. Le nostre prove erano divertenti, a casa di Gabriele, dove tanti amici passavano e ascoltavano i nostri brani. Tra loro Cosimo, cugino di Vincenzo, con il quale condividevamo un’amicizia lunghissima. Nell’estate del 2012 la svolta: Cosimo entrò nei FineThing. Con questa formazione iniziammo a comporre nuovi pezzi, mescolando i generi musicali che più ci rappresentavano, fino a quando decidemmo di registrarne alcuni e pubblicare il nostro primo EP, rilasciato nel 2013 da Suoni del Silenzio (etichetta indipendente di Francavilla Fontana). Ma alcuni mesi dopo la pubblicazione, il nostro storico bassista Stefano dovette lasciarci. Ciò causò lunghi litigi e discussioni, perché c’era chi voleva continuare il progetto e chi no: chi sarebbe stato il degno sostituto? Per mesi ne abbiamo cercato uno, e l’abbiamo trovato in casa nostra, perché il nostro attuale bassista è Riccardo (detto Augusto), fratello di Gabriele. Ancora altri mesi di prove, composizioni ed esibizioni varie, una di queste al Rockin contest, l’anno scorso. L’ultimo arrivato è Mino (flauto traverso e clarinetto), che ha dato un tocco più rock al nostro sound, determinando un netto cambio di genere. Attualmente speriamo di incidere un nostro album e pubblicarlo!
Da dove deriva il nome del gruppo? Chi l’ha scelto e che significa? Vi chiamavate in un altro modo prima?
Il nostro nome deriva da un’espressione dialettale francavillese, “Na cosa fina”, che intende qualcosa di fine e completo nel suo genere, e fu proprio il nostro primo bassista ad avere l’idea per questo nome. Erano molte le proposte, prima i “Rock Inside”, poi i “Last Heirs”, ma nessuno di questi nomi ci piaceva molto. Molti ci hanno sempre chiesto il significato del nostro nome, ma non l’hanno mai capito!
Quali brani presenterete sul palco dell’Area 51? Chi li ha scritti? Che significati volete trasmettere al vostro pubblico?
Gli inediti che presenteremo al New Sound Contest sono brani tratti dal concept album che vorremmo registrare, scritti da tutti noi, perché idee o interi pezzi possono essere stati scritti da una sola persona, ma il contributo di ognuno di noi è necessario per la buona riuscita e la buona esecuzione del singolo brano. E poi c’è il nostro paroliere, Antonio Giovane, un nostro compaesano che trova sempre le parole giuste per esprimere i significati che vogliamo trasmettere. Tanta rabbia ed energia si fondono spesso con la tranquillità, per poter raggiungere e suscitare le emozioni delle persone con diversi gusti musicali.
Qual è il palcoscenico più bello dove avete suonato finora? Qual è quello su cui sperate di suonare prima o poi?
Il nostro palco più bello è stato quello su cui abbiamo suonato la scorsa estate, al nostro paese, Villa Castelli, al festival “Contaminazioni”, organizzato dai nostri amici del Laboratorio Collettivo. Anche se solo per mezzora, abbiamo dimostrato ai nostri compaesani che esiste una realtà a Villa Castelli diversa dal contesto musicale del Brindisino. In questa occasione abbiamo aperto il concerto di Una, cantautrice italiana che sta attualmente riscuotendo successo a livello internazionale. Sinceramente non abbiamo un palco in particolare tra i nostri obiettivi, ma sicuramente il nostro sogno è quello di poter suonare sempre più spesso davanti al nostro pubblico.
Quali sono i vostri gusti musicali? Cosa vi piace ascoltare?
Domanda davvero difficile a cui rispondere! Ognuno di noi ha gusti totalmente diversi. C’è chi ama il blues/rock, il rock progressivo degli anni ’70, il jazz, il soul, la musica elettronica, il death metal, la fusion. Attualmente gli artisti che più ci ispirano sono i grandi gruppi prog anni ’70 (PFM, Area, Banco, Le Orme, Napoli Centrale ecc..), e la scena prog rock inglese (Yes, King Crimson, Pink Floyd, EL&P, Alan Parsons ecc..)
Come vi vedete da qui a dieci anni?
Magari in Tour! Anche all’estero, chi lo sa! Ad ogni modo, speriamo di continuare a suonare, e speriamo che questa società inizierà a dare un valore a noi musicisti. Non ci aspettiamo di diventare famosi, ma almeno che le nostre note entrino nella vita e nel cuore di qualcuno.
Salutateci con un vostro motto, una frase che vi caratterizza!
In poche parole, SUPPORT MUSIC, NOT RUMORS!
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