#Amministrative2015: Novoli, scissione all’ombra del Palazzo?

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Appare ormai insanabile la situazione del centro-destra novolese

Frontale municipio NovoliNovoli (Le) – Anche le corazzate più inespugnabili a volte si dividono. Questa ipotesi pareva non valere per il fortissimo centrodestra novolese che ha governato il paese negli ultimi 20 anni e che, numeri alla mano, conta su diversi esponenti plurisuffragati.

A partire dal Vice Sindaco in carica, Gianmaria Greco, secondo cittadino da un decennio e forte di un consenso in continua crescita dal 2001 ad oggi, nonché vincitore del nostro ultimo sondaggio online, fino all’assessore ai lavori Pubblici, Antonio Roma, secondo classificato dopo Greco nel 2010 e forte di un sostegno radicato nel tempo soprattutto nel settore dell’artigianato e dell’edilizia locale, e per finire all’assessore ai Servizi Sociali, Gianfranco Fiore, coordinatore cittadino di Forza Italia da dieci anni. Su quest’ultimo starebbe per convergere il consenso del coordinatore Oscar Marzo Vetrugno che, a seguito di attente valutazioni, vorrebbe affidare al segretario cittadino il ruolo di capolista della futura coalizione di centrodestra.

Tuttavia questa opzione, quando e se ufficializzata in tempi rapidi, potrebbe comportare una scissione del gruppo di maggioranza che vedrebbe protagonista per l’appunto il Vice Sindaco Greco candidato a sindaco di un’aggregazione civica profondamente rinnovata.

Autorevoli voci di corridoio sostengono che la spaccatura in seno alla maggioranza sia quasi scontata e che i gruppi siano al lavoro sottotraccia da giorni per la definizione delle rispettive liste. In particolare si vocifera che Greco, forte dell’appoggio dell’ex assessore Roberto Nitto, dimissionario qualche giorno fa, stia creando i presupposti per la formazione di una lista per 8/12 rinnovata, mentre su Fiore pare che stiano convergendo i consensi di Antonio Roma, oltre che di Oscar Marzo Vetrugno.

Mentre diversi consiglieri comunali sarebbero alla finestra per capire dove meglio collocarsi e trovare una posizione comoda con la quale affrontare la competizione elettorale, anche il mondo della cultura si starebbe dividendo. Ad esempio il consulente musicale, nonché ex presidente ARCI, Loris Romano, sarebbe candidato con la lista di Fiore, nella quale assumerebbe il ruolo, ma il condizionale è d’obbligo, di futuro Assessore alla Cultura in caso di vittoria, mentre il musicista e compositore Tonio Calabrese, maestro di cappella presso la Chiesa Cattedrale di Lecce, sarebbe candidato nella lista di Greco.

Mentre per Loris Romano trattasi di un ritorno di fiamma in quanto candidato non eletto nel 2005 in una lista civica di sinistra, per Calabrese sarebbe la prima esperienza politica diretta.

Ma questa situazione d’incertezza coinvolge anche i partiti (o ciò che ne resta) novolesi, e se Forza Italia deve scontare il paradosso di una divisione interna che coinvolge il nucleo fondante del partito, gli altri partiti e movimenti si guardano intorno per cercare la collocazione più idonea.

Così, se l’UDC sembrerebbe destinata a sostenere Fiore, Fratelli d’Italia ed il neonato Movimento Schittulli sembrano più orientati verso Greco, anche se prese di posizione ufficiali latitano.

In realtà l’incertezza regna sovrana anche a sinistra. Il presunto accordo tra la civica “NoiVoi per Novoli” capeggiata da Amedeo Marzo, già vicesindaco ai tempi di Ugo Quarta, SEL e Rifondazione Comunista non è stato ancora formalizzato, mentre questa sera si dovrebbero incontrare i vertici della civica con il neonato gruppo dirigente del PD, ed anche in questo caso non c’è alcuna certezza in merito ad eventuali accordi.

In particolare si fa sempre più insistente la possibile candidatura di Marco De Luca, unico consigliere comunale del partito renziano, come sindaco di una lista autonoma targata appunto solo PD

Quanto la fantasia superi la realtà o il pettegolezzo, ad oggi ancora non è dato sapere, anche in virtù delle numerose incognite che fungono da protagoniste in questa vicenda.

Come sempre il tempo sarà galantuomo, anche alla luce del fatto che di tempo per strategie ed operazioni elettorali ne resta davvero poco.

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