Veglie (Le) – La violenza, in tutte le sue forme, è sempre da condannare. Se si pensa che l’abuso della forza è un concetto correlato all’uomo, possiamo capire come, malgrado il nostro dire di esserci emancipati dagli istinti più bassi, ancora oggi siamo costretti a dover fare i conti con atti spregevoli di inaudita brutalità che diventano ancora più abietti quando sono perpetrati su esseri inermi che non possono difendersi.
In questi giorni sembra che ci sia una recrudescenza di atti violenti contro poveri animali. È solo l’altro giorno che a Trepuzzi un povero cagnolino è stato trovato impiccato a un palo e salvato in extremis da alcuni ciclisti che, miracolosamente, si trovavano a passare per la stradina secondaria dove stazionava la povera bestia.
Quanto documentiamo mediante le immagini è accaduto a Veglie. Chi o cosa abbia spinto la mano dell’uomo ad abbandonare il corpo di un capretto su un albero, non ci è dato di saperlo. Né sarebbe lecito sperticarsi in congetture prive di fondati indizi che colleghino l’insano gesto ad altri fatti o persone. Il terreno in cui è stata rinvenuta la carcassa dell’animale è di proprietà di un anziano signore del posto.
Nulla a che vedere con quanto, comunemente, verrebbe da immaginare in casi come questi: avvertimenti malavitosi, intimidazioni o altro.
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Tempo addietro, sempre a Veglie, sulla strada che conduce a Monterruga, fu rinvenuto il corpo esanime di un asino. In quel caso fu necessario coinvolgere anche i Vigili del Fuoco per la bonifica della zona.
Del caso, comunque, se ne sta occupando la Polizia Locale al comando del Ten. Massimiliano Leo insieme ai medici veterinari dell’ASL che, questa mattina, stanno procedendo al sopralluogo ed ai rilievi opportuni per far luce sulla vicenda.
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