Il Comitato “Voce dell’Ulivo” spiega cosa c’è che non va nel Piano anti xylella.
Questo piano non ci piace ed è inapplicabile. Di fatto trattasi di piano imposto dall’UE all’Italia, senza la mediazione della politica nazionale. Ci verrebbe da dire che questo è frutto di un approccio da laboratorio non tradotto nella realtà del territorio. È una procedura di infrazione dell’UE nei confronti dell’Italia.
Atteso che è importantissimo l’obbligo, da parte del Commissario, sull’applicazione delle buone pratiche agricole, auspicandoci che sia eseguito in primis dagli enti pubblici, Anas, Province, Comuni ecc… e per finire ai possessori di terreni.
Atteso pure che un utilizzo, mirato e assolutamente non obbligatorio dei fitofarmaci può essere tollerato come ad esempio la lotta guidata nochè integrata, dalla due giorni a Roma e dalla lettura attenta del piano di azione del Commissario emerge quanto segue: il piano divide il “tacco d’Italia” in quattro macro aree (zona infetta, zona di eradicazione, zona cuscinetto e zona di profilassi). Le azioni in comune tra queste zone sono: più di quattro trattamenti insetticidi obbligatori su tutto il territorio (circa 120km di lunghezza per una larghezza di 50km) che avranno un’azione impattante non trascurabile, eradicazione di tutte le piante infette (sintomatiche ed asintomatiche), interventi di manutenzione a completo carico dei produttori.
Di fatto la differenziazione delle zone è solo di natura cromatica!
Ancora, è inquietante la decisione di realizzare con adeguata cartellonistica l’indicazione, nelle aree pubbliche, dei limiti della zona infetta da Xylella fastidiosa; come lo è altrettanto la destinazione di fondi da corrispondere allo staff della struttura commissariale per missioni e lavoro straordinario.
È falso il messaggio veicolato in questi giorni, in modo subdolo, secondo il quale l’utilizzo degli insetticidi sia minimo e riconducibile alla semplice pratica di lotta alla mosca dell’olivo, complice anche il silenzio di chi dovrebbe rappresentare il mondo agricolo.
Per le motivazioni sin qui elencate, il comitato “Voce dell’ulivo” esprime un giudizio negativo e seri dubbi circa l’applicabilità del piano anti Xylella, certo che tutto ciò si tradurrà nell’ennesima occasione persa per salvare lo stupendo patrimonio salentino e pugliese.
{loadposition addthis}