“Diritto alla Follia”, uno spettacolo di integrazione sociale alle Officine Cantelmo di Lecce

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Diritto alla folliaLecce – In una società in cui troppo spesso le persone che soffrono di problemi psichiatrici sono allontanate dalla comune aggregazione sociale, è interessante trovare alcune situazioni in cui possano “mostrarsi” al pubblico e far vedere che sono esseri umani come tutti, dotati di propri diritti. È questo il caso di Diritto alla Follia, uno spettacolo teatrale che si terrà venerdì 17 aprile, alle ore 20.00, presso le Officine Cantelmo, in viale Michele De Pietro 12 a Lecce, e che è stato interamente realizzato dagli ospiti della cooperativa sociale L’Adelfia, in riabilitazione psichiatrica.

La regista e promotrice dello spettacolo è Margarita Franja, responsabile artistico del centro culturale Piazza Grande, uno dei laboratori della cooperativa L’Adelfia, e insieme agli attori protagonisti, in scena ci saranno anche dei ragazzi provenienti dalle Kantine Teatrali di Casarano (Le).

Uno spettacolo totalmente incentrato sui diritti dei pazienti psichiatrici, troppo spesso vittime di una società da cui sono allontanati. Si sono dedicati alla scrittura di una Carta dei Diritti non convenzionale, con 12 diritti, nata dalla loro esigenza di imporsi come “persone”, che devono godere di tutti i diritti, tra cui quelli fondamentali. Sarà allestito, sul palco delle Officine Cantelmo, un “giardino pubblico”, nel quale gli attori potranno aprirsi al pubblico (e al mondo) senza maschere e convenzioni, per portare alla luce dei problemi che è giusto rendere noti. Ogni attore racconterà la sua storia, in un percorso che lo porterà a non sentirsi più un rifiuto umano, perché anche chi è malato cerca di vivere come tutti, affrontando le salite e le discese della vita.

E sarà proprio l’Albero della Vita a far da cornice a tutto questo, un albero interamente realizzato con bottiglie di plastica riciclate, opera del maestro d’arte Michele Renna. Su ogni albero verranno esposti non solo i dodici articoli della Carta dei Diritti, ma anche i diritti di tutti quelli che interverranno e saranno presenti all’appuntamento. Il teatro, del resto, aiuta a manifestare il bisogno di integrazione, e con la Carta gli ospiti della cooperativa L’Adelfia sanciscono, con un linguaggio semplice, anche il diritto di innamorarsi, il diritto all’amore.

“Articolo numero 12: Ho il diritto di sentirmi libero anche nell’abbraccio, ho diritto all’intimità, alla sessualità, all’amore, anche se l’amore non è un diritto, ma un sentimento naturale senza confini e senza razionalità.”

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