Lecce – Dal centro della difesa al centro del progetto del “nuovo” Lecce. Stefano Trinchera è il nuovo responsabile dell’area tecnica di un Lecce che piano piano comincia a prendere forma. L’ex difensore giallorosso, baluardo della retroguardia leccese dal 1992 al 1995, è alla sua prima esperienza tra i professionisti dopo il fantastico lavoro prestato in quel di Francavilla, dove ha centrato la vittoria del campionato di Eccellenza Pugliese.
“Che emozione!”– Il salto è di quelli paurosi, e Trinchera non nasconda l’emozione per l’incarico affidatogli da Saverio Sticchi Damiani, trait d’union della trattativa che ha portato il Lecce nelle mani della nuova società: “Qui la mia ultima apparizione è datata 1995. Ora mi presento con un ruolo dirigenziale, una realtà che non immaginavo neanche nei miei sogni migliori. Ringrazio Saverio Sticchi Damiani per l’investitura impegnativa che però non mi spaventa. Il Lecce è la squadra del mio cuore”. L’ex stopper copertinese cerca poi di descrivere il suo stile: “Ci tengo a precisarlo, a me piace avere un profilo basso per cercare poi di dimostrare il mio lavoro per poi dimostrare la fiducia della società. Non faccio proclami, nel calcio come nella vita quando parli tanto vieni messo in condizione di essere attaccato. Sono emozionato, coinvolto emotivamente.” I propositi sono però i migliori: “La responsabilità è tanta, voglio svolgere tutto in massima onestà e cercherò di fare il massimo”.
“Andare per gradi”– Trinchera non può che spendere parole importanti per il Lecce, da coordinare con un progetto adeguato: “Il progetto tecnico che abbiamo in serbo è importante; il blasone e è la storia del Lecce di certo non la scopro io. Serve un progetto di prima fascia, Lecce non è una piazza da Lega Pro”. In sede di presentazione però non vengono svelati nomi: “Andremo per gradi e lo faremo dopo questa presentazione. Da oggi saremo operativi, valuterò la rosa attuale e i potenziali allenatori”. Proprio quello del tecnico è il primo snodo cruciale: “Affretteremo i tempi perché siamo in ritardo rispetto ad altre squadre ma prima di passare al calciomercato c’è l esigenza di trovare un allenatore coi requisiti giusti qualità tecniche morali e caratteriali. Bollini già sotto contratto? L’argomento andrà valutato. Si farà una valutazione dipendente dalla strategia e la prima pietra sarà proprio quella dell’allenatore”.
“Grazie Francavilla” – Il 41enne non dimentica il dovuto ringraziamento al Francavilla, sua ex squadra, lasciata soltanto nella giornata di ieri: “Ringrazio la Virtus Francavilla per l’esperienza vissuta. Le critiche per la mia poca esperienza? È chiaro che fare il direttore qui non è facile, chi mi conosce mi attribuisce una personalità spiccata, ma non mi spaventa creare un percorso qui dove ho voglia di emergere per creare un certo entusiasmo. Non mi spaventa, ma è un ruolo impegnativo. Sarà dura. La ricetta vincente è solamente quella del lavoro. Il tempo dirà se ho fatto le cose giuste o sbagliate”. Tra i nomi per la panchina, insieme a quelli di Mangia e Gautieri, è spuntato anche quello dell’ex tecnico del Francavilla Tonio Calabro, trainer di cui Trinchera tesse le lodi: “Sentirete parlare di questo allenatore. Oggi non è in grado di guidare una squadra di questo calibro per problemi relativi al patentino ma di certo salirà velocemente la china”.
“Il mix giusto” – Nonostante ogni questione tecnica sembri rinviata ai prossimi giorni, il neo-diesse lancia qualche segnale: “Faremo un analisi dopo questa conferenza per capire quali sono le operazioni da fare. Domani sarò a Milano, i tempi stringono”. Sulla composizione della squadra Trinchera prova a tracciare la rotta: “Servirà il mix giusto tra giovani ed esperti. Se qualcuno rientrerà nella nostra cerchia di obiettivi, di concerto con la società, non si guarderà l’ingaggio. Bisogna fare una squadra dignitosa e importante”. Qualche pilastro della vecchia squadra è decisamente gradito da Trinchera, che però rinvia ogni decisione al futuro immediato: “Sotto contratto ci sono dei giocatori importanti, due-tre di loro sono da confermare. Conosco Moscardelli e Papini, con quest’ultimo ho giocato insieme a Terni, ma le scelte vanno fatte con equilibrio. Sono comunque elementi fondamentali. Ora però il nodo principale è l’allenatore”.