Casalabate (Le) – Due giorni fa, veniva segnalata alla nostra redazione una notizia che, a prima vista, aveva tutte le connotazioni della singolarità. Il fatto in breve: domenica scorsa, sulla spiaggia di Casalabate, affollata di bagnanti, non era passato inosservato un gruppo di una decina di immigrati ai quali un maestro del “Circolo Velico Maestrale” di Casalabate teneva un vero e proprio corso di vela. Incuriositi, i probi e per niente indispettiti bagnanti, hanno chiesto delucidazioni in merito alla direzione del Maestrale, da cui è giunta conferma che si trattava di un corso organizzato dall’Arci di Lecce già pagato ed avente un costo complessivo di 2500,00 euro.
Le prime reazioni, avute dalla gente, sono state di netta disapprovazione. La convinzione generale è stata quella di assistere ad uno spreco di denaro per gente che, secondo il sentire comune, ha ben altri bisogni che seguire un corso di vela.
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Abbiamo chiesto spiegazioni in merito direttamente alla presidente dell’Arci dottoressa Anna Caputo che ha prontamente risposto: “Il corso in questione, è legato ad un percorso di inclusione lavorativa, visto che figure che possano lavorare come mozzi o come aiuto skipper nei nostri porti turistici ce ne sono davvero poche. Il corso che durerà tre mesi vede la partecipazione di 10 beneficiari dei progetti Sprar e costa quanto vi è stato riferito. Cosa importi a qualcuno mi piacerebbe saperlo. I progetti Sprar devono dare formazione e definire percorsi di integrazione economica. Siamo finanziati per questo e siccome i soldi noi non li rubiamo facciamo corsi di cartapesta, ceramica, saldatore, muretti a secco, innesti e potatura, informatica, serigrafia …Probabilmente se ha colpito tanto coloro che hanno assistito al corso c’è da pensare che a questa brava gente piaccia solo che in mare i migranti ci muoiano?”
In dettaglio il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.