Lecce-Fidelis Andria: le pagelle. Male Suciu, pochi ok

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coppaitalia11Lecce – Davanti all’entusiasmo di diecimila spettatori circa il Lecce sprofonda nel baratro di un debutto da incubo. Al “Via del Mare” la festa è della Fidelis Andria, neopromossa di lusso che avvia al meglio un campionato dove potrebbe recitare il ruolo dell’outsider. La squadra di Asta paga un inizio shock, con la Fidelis passata in vantaggio dopo soli 5′ grazie all’inserimento perentorio di Onescu, che sfugge sin troppo facilmente alla flebile marcatura della difesa giallorossa, ferma sullo spiovente di Piccinni, prima di infilare Benassi, colpevole sulla traiettoria insaccatasi sotto la traversa.

Lo schiaffo subito ha messo subito alle corde il Lecce, timido, rinunciatario ed incapace di uscire dalle sabbie mobili della difesa andriese dove Mariano Stendardo ha vestito i galloni dell’ammiraglio sicuro. Se poi ci si mette anche la fortuna, l’incubo è fatto. Al 25′ Strambelli “cicca” la traiettoria col sinistro e serve involontariamente Grandolfo, ben appostato al centro dell’area e smarcato, che controlla e la mette dentro. Il Lecce si scuote, prova a farlo, ma le occasioni sono timidi pizzicotti a Poluzzi, bravissimo sulle uscite. Nella ripresa D’Angelo passa forse troppo presto al 3-5-2 (Aya per Morra, con Strambelli davanti e Tartaglia-Cortellini sulle fasce) e favorisce la sfuriata del Lecce, il cui picco, raggiunto con la rete di Moscardelli, non ha partorito il pareggio: Papini, poco dopo l’1-2, ha sciupato un occasione di testa e Gigli ha fallito la deviazione vincente da ottima posizione. Passato il momento caldo della ripresa giallorossa, l’Andria ha ripreso in mano la partita e, coordinata dall’estro di un Strambelli in dimensione top, ha controllato le idee confusionarie del Lecce, poco incisivo con Carrozza e Curiale. Moscardelli prova a salire in cattedra, ma la difesa primeggia ancora. Nei minuti di recupero Gigli atterra Cianci in area, Strambelli uccella Benassi con un cucchiaio perfetto e i biancoblu esultano col “trenino” (l’esultanza per antonomasia del Bari) innescando un parapiglia che conclude di fatto il match. Il debutto è un sogno per l’Andria, un turbamento per il Lecce. Bisogna svegliarsi dall’incubo.

Benassi 5: Leggermente in ritardo sul gol a freddo di Onescu con la sfera che gli passa vicino, paga lo scotto per quasi tutta la partita. Timido su un paio di calci d’angolo calciati in modo velenoso da Strambelli (respinti a fatica, è beffato dalla traiettoria malefica che innesca Grandolfo per la seconda segnatura. Respinge un bolide sul suo palo alla fine del primo tempo, ma l’inerzia del match non gli concede occasioni per riscattarsi.

Lo Bue 5: Sbatte contro la copertura degli avversari di fascia. Prova qualche volte a sfondare, ma senza successo. Dimostra tantissima intensità fisica, capacità di proporsi dando spiragli e respiro al gioco della squadra. Ma il piede, almeno per quanto visto oggi, è stato rivedibile.

(32′ st Vécsei SV)

Camisa 5,5: Rimane sorpreso, come tutto il reparto, sul vantaggio andriese di Onescu. Sbroglia bene qualche disimpegno difensivo, ma cade nel baratro spinto dalla pochezza difensiva del centrocampo, incapace di proteggere a dovere la retroguardia.

Gigli 5: Un lontano parente del difensore spigliato e puntuale ammirato nel precampionato. Perde a distanza il confronto con l’altro classe 1996 impegnato nel match, il difensore dell’Andria Fissore. Lo scuola Torino gioca in modo pulito e sicuro, al contrario di Gigli, sulle gambe a partire dalla rete ospite spacca-partita. L’estro tra le linee di Strambelli taglia un po’ i reparti del Lecce e la difesa ne ha sofferto molto. Nella ripresa ha una buona occasione per riscattarsi ma non riesce ad andare oltre alla deviazione volante. Al tramonto del match, causa il rigore dell’1-3 finale.

Liviero 5,5: Macchia la sua prestazione in occasione dello 0-1, perdendosi l’inserimento di Onescu che batte da solo a rete. L’errore però non gli blocca le gambe, attacca a testa bassa la fascia di competenza e conclude le sue sgroppate con dei buoni cross. È l’unico del Lecce di oggi capace di scodellare la palla al centro nel migliore dei modi. Dal suo sinistro nasce l’assist del gol della bandiera di Moscardelli. Una corrente alternata da calibrare però bene per evitare altri errori.

Suciu 4,5: Il Lecce ha letteralmente regalato un tempo alla Fidelis Andria e lo ha fatto soprattutto non giocando a centrocampo. I federiciani hanno vinto la partita surclassando il terzetto leccese di mediana nei primi 45’. Il romeno, nello specifico, ha perso tantissimi palloni utili, aprendo la via a tantissime azioni degli ospiti. In fase offensiva, quando il pallone è transitato dai suoi piedi, ha rallentato i tempi dell’azione. Unico particolare dolce il cross al 12’ per la doppia occasione di Curiale. Una prestazione da dimenticare.

(1′ st Carrozza 5: Entra nella ripresa quando il Lecce cambia schieramento, passando al 4-4-2 ma, nonostante i primi segnali positivi, non riesce a scardinare il dispositivo difensivo andriese. Manca lo spiraglio vincente e non cambia la storia del suo match neanche dopo lo spostamento a destra.)

Papini 5: Un guerriero che tenta in qualche modo di ferire l’avversario sparando colpi a raffica nella confusione generale. Torna nel cuore del centrocampo dopo gli altalenanti risultati dei test passati da mezzala sinistra ma non riesce a salire in cattedra a modo suo. Dopo il gol di Moscardelli, sciupa di testa una ghiottissima occasione per arrivare subito al pari.

Pessina 6: Scampoli di grande classe. Gestisce bene la sfera in una partita dall’alta temperatura sin da subito con la maestria di un veterano, accendendo la luce per i compagni dell’attacco in almeno tre occasioni. Cala un po’ nella ripresa dopo il quarto d’ora.

(21′ st Lepore 5,5: Dà quel vigore in più ad un centrocampo molle, in balia della maggiore sostanza andriese. Ci mette corsa e forza, poco più.)

Surraco 6: Una carta interessante nel mazzo delle scelte offensive di Antonino Asta. Comincia in sordina, faticando a trovare pertugi interessanti, ma regala spettacolo e sostanza, costringendo spesso gli avversari ad interventi più che duri per fermarlo. Non è ancora al top della condizione, ma dispensa buon gioco anche nel secondo tempo, quando è spostato a sinistra nel quartetto di centrocampo. Si anima ad intermittenza, ma le sue discese infiammano e non poco il “Via del Mare”. Buoni presupposti.

Moscardelli 5,5: Se dopo una partita così, ispida, difficile, quasi “fangosa”, arriva il gol, ci sarà poco da discutere anche quest’anno sull’apporto di Davide Moscardelli. Soffre l’attenzione difensiva dell’Andria, compatta dietro e ben coperta dagli altri reparti, e non riesce a trovare ottime occasioni (difficili il diagonali del primo tempo). Nella ripresa, alla prima disattenzione ospite, punge con il gol. In conclusione di match forse s’incaponisce troppo con difficili azioni personali. 

Curiale 5: Non accende la miccia in questo debutto ufficiale. L’occasione per il gol arriva quasi per caso ma lui, da terra, spedisce il pallone a fil di palo con tutto lo specchio disponibile. L’occasione sciupata forse lo affievolisce, costringendolo a virare ai lati per contribuire all’apertura di qualche “breccia” centrale tra le mura andriesi. Nella ripresa prova a mettersi in proprio con qualche azione prolungata ma non va.

All. Asta 5,5: Le scelte (quasi) obbligate lo convincono di una cosa: a centrocampo serve un altro “cattivo” (la forza di Salvi sarebbe stata vitale oggi), ma se la squadra ha regalato un’ampia fetta di partita la colpa non è certo sua. Il 4-3-1-2 con questi interpreti non funziona, per informazioni chiedere a Strambelli, MVP di una partita dove spesso ha avuto sin troppo tempo per pensare alla giocata vincente. Nella ripresa, passati i 15’ di fuoco, prova ad aggiustarla sbilanciandosi in avanti inserendo anche Vécsei per una sorta di 3-2-1-4, ma nel traffico ad avere la meglio è stata la difesa di D’Angelo.

Fidelis Andria

Poluzzi 6,5
Tartaglia 5,5
(25′ st Matera 6)
Stendardo 7
Fissore 6,5
Cortellini 6
Onescu 6,5
Bisoli 6,5
Piccinni 7
Strambelli 8
Grandolfo 7
(47′ st Cianci SV)
Morra 6
(8′ st Aya 6,5)
All. D’Angelo 6

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