Lecce-Casertana: le pagelle. Bene Camisa, Surraco geniale

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Lecce– Due punti persi in una partita dove la fortuna ha voltato le spalle al Lecce di Antonino Asta. L’agrodolce 1-1 contro la Casertana porta con sé il pesante fardello dell’infortunio a Davide Moscardelli, guaio che si aggiunge alla defezione di Davis Curiale sette giorni fa a Castellammare di Stabia. Il palleggio della Casertana, passata in vantaggio senza tirare in porta grazie alla deviazione di Freddi su cross di Mangiacasale, ha fatto la differenza insieme ad una coriacea retroguardia, efficiente nel respingere gli attacchi dello spuntato reparto offensivo giallorosso.

A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato Juan Surraco, già prima il migliore in campo dei suoi. L’esterno destro che ha raddrizzato le sorti del match però non è stato seguito dal ribaltamento di risultato. Nella ripresa mister Romaniello ha tirato i remi in barca e, salvo due rare sortite offensive, ha pensato (bene, visto l’esito della partita) prima di tutto a non prenderle. Asta ha provato a mischiare le carte offensive inserendo anche Diop ma di pericoli solari per la porta di Gragnaniello, fatta eccezione per il sussulto di Lepore in conclusione, non v’è stata traccia.

Perucchini SV: La Casertana conquista il pari senza aver tirato in porta. Incolpevole sulla deviazione sfortunata di Freddi, non è messo a dura prova neanche nell’ordinaria amministrazione. 

Lo Bue 6: Spinge poco ma dietro si fa vedere sportellando senza paura a destra e a manca. Il poco aiuto in fase offensiva da parte dei terzini è uno dei segnali di un Lecce contratto e ancora non pienamente assemblato nei suoi automatismi. Qualche tifoso comincia a mugugnare sullo schieramento dell’ex Trapani al posto di Beduschi.

Camisa 6,5: La difesa del Lecce ha un nuovo comandante. Il figliol prodigo Camisa inanella un’altra bella prestazione, annullando l’evanescente De Angelis e riducendo al minimo le sgroppate di Diakitè. Imposta bene l’alba di ogni azione offensiva e non va mai in affanno, optando sempre per la giocata giusta. Solo una volta, su azione di calcio d’angolo, saltano le marcature e l’attaccante della Casertana colpisce liberissimo di testa, concludendo però a lato.

Freddi 6: All’inizio Diakitè gli sfugge un paio di volte, ma ogni palla alta è affar suo. Sfortunato nella traiettoria beffarda che porta in vantaggio la Casertana, prova a mettersi in proprio per rimediare all’episodio con un colpo di testa che finisce a lato. Rischia un po’ al 6’ della ripresa con un altro liscio difensivo.

Legittimo 5,5: Non giocava da molto e a lungo andare soffre un po’ la poca lucidità cadendo in qualche errore grossolano sul finire di match. Nel primo tempo non si fa vedere al di là della trequarti offensiva, meglio nella ripresa quando scaglia qualche buona palla al centro. Nell’azione del vantaggio casertano non riesce a contrastare la formidabile folata offensiva di Mangiacasale, autore del cross.

Lepore 6: Tanto agonismo, tanto dinamismo, ma poche presenze nei sedici metri finali. Nel primo tempo è tra i più attivi. Nonostante il Lecce della prima frazione sia esageratamente contratto, lui spesso mette in apprensione la forte difesa della Casertana con le sue percussioni puntualmente concluse con la verticalizzazione che però non ha trovato pronti i compagni. Ci prova più volte da fuori, debolmente. Sul finire di match sfiora il gran gol con un tocco morbido d’esterno.

Papini 5,5: Bene in copertura, male quando c’è da costruire. Se l’animus del Lecce ha bisogno di essere descritto con un’immagine, quella del capitano Romeo Papini è la migliore. Ha nelle gambe benzina e abilità per il colpo giusto, ma fatica ad andare in cattedra. Tiene troppo la sfera toccandola sempre quell’attimo in più prima dello scarico migliore e alla fine della partita spreca palloni preziosi. Non solo negatività però per il Papo. Parte del merito dell’azione-gol di Surraco va al suo recupero a metà campo, pane quotidiano di una colonna di questo Lecce.

Suciu 5: Troppi errori di passaggio per un calciatore che deve essere il collante tra le due fasi di gioco. Si riscatta un po’ con qualche sortita a rompere il buon palleggio dei Falchetti, ma il quantitativo di palloni persi è troppo alto e allo stesso tempo compromettente per tante azioni offensive. Deve migliorare. L’unica nota positiva il cross al 40’ della ripresa per il tocco dolce di Lepore che per poco non beffava Gragnaniello.

Surraco 7: Uomo-squadra? No, uomo-tutto. Le occasioni, o meglio i sussulti offensivi non sfruttati al meglio dai giallorossi, sono tutti figli del genio del trequartista uruguaiano. Nel primo tempo trascina il Lecce con le sue azioni palla al piede, beccandosi anche bei calcioni da parte dei difensori della Casertana, decisi a stroncare sul nascere la sua inventiva. La retroguardia campana però non può nulla sulla perla del minuto 40. L’esterno destro sul primo palo è imprendibile per Gragnaniello. Nella ripresa non è al centro della manovra come nei primi 45’ per l’accelerata della compagine di Asta, più propositiva anche nelle altre alternative offensive.

(40’ st Vécsei SV: Pochissimi minuti per aprire varchi nella difesa avversaria. Impressione di far bene e poco più.)

Moscardelli SV: Solo 14’ in campo a cercare di aprire varchi nella stretta difesa rossoblù prima di un guaio al polpaccio di cui s’attende l’entità.

(14’ pt Doumbia 5,5: Attacca bene la profondità, ma la mancanza di una spalla offensiva con le caratteristiche della punta pura rende vane le sue idee offensive. Inizialmente ai margini del gioco, nella seconda frazione si propone di più ma senza quel tanto agognato guizzo offensivo. Spreca un buon contropiede al 14’ quando, su lancio di Lepore, ritarda un po’ troppo, anche per la magistrale copertura di Murolo, il servizio centrale per il libero Carrozza.)

Carrozza 5,5: Svaria su tutto il fronte offensivo, tornando dopo tanto tempo ad interpretare il ruolo della seconda punta. L’infortunio di Moscardelli complica anche la partita del gallipolino, chiamato a recitare un difficile ruolo nel “leggero” attacco leccese senza punti di riferimento. Manca l’appuntamento con il pallone su un bel lancio di Lepore e non riesce a pungere a suo modo.

(25’ st Diop 6: Pronti via e due grandi aperture con altrettanti sponde offensive da lungagnone offensivo d’altri tempi. Non è ancora nella migliore condizione, ma a sprazzi fa vedere le sue potenzialità offensive. A tratti irruento contro l’avversario, non trova occasioni personali.)

All. Asta 6: Quando in due partite perdi i due elementi più importanti dell’attacco (Moscardelli e Curiale) le scelte obbligate ed improvvisate diventano il pane quotidiano. Se a queste defezioni poi si aggiungono anche le assenze di altri potenziali titolari come Cosenza e Salvi le carte da giocare diventano pochissime. Ai punti il Lecce avrebbe meritato la vittoria, dato lo zero della Casertana alla voce tiri in porta. La sua creatura non è ancora completamente plasmata, manca quella consapevolezza e quella fiducia che ti permette di cercare nel momento giusto la giocata migliore. Ma c’è tempo, siamo ancora soltanto alla terza giornata.  

Gli avversari: Casertana

Gragnaniello 6

Rainone 6,5

Idda 6

Murolo 6,5

Mangiacasale 6,5

(18’ st Negro 5)

De Marco 6

Capodaglio 6,5

Agiey 6

Tito 6

De Angelis 5

(37’ st Ciotola SV)

Diakitè 5

(44’ st Alfageme SV)

All. Romaniello 6,5

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