Lecce – Tutte le forze dell’Ordine del territorio si stanno mobilitando, compatte, in queste ore e chiedono la massima collaborazione dei cittadini per assicurare alla giustizia Fabio Antonio Perrone, l’ergastolano 42enne che questa mattina, dopo una sparatoria nel reparto di chirurgia dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, è riuscito a fuggire a bordo di una Toyota Yaris sottratta forzosamente ad una donna.
Gli organi di stampa ne parlano da stamane, appena avuta notizia di quanto era accaduto nel nosocomio leccese. Sembrerebbe che il detenuto fosse stato scortato in ospedale per sottoporsi ad alcuni accertamenti, una colonscopia, per essere più precisi.
Ma, appena avutane l’occasione, Perrone ha sfilato la pistola ad un agente della Penitenziaria e dopo una colluttazione ed una serie di colpi sparati (dove uno dei poliziotti è stato ferito gravemente e, subito operato, ora è fuori pericolo) sarebbe riuscito a guadagnare la fuga ed, una volta fuori, avrebbe puntato la pistola ad una donna che, proprio in quel momento, era nei pressi del fuggitivo alla guida di una utilitaria. Nella corsa verso la sua “libertà”, Perrone ha anche investito il vigilante piantonato all’ingresso dell’ospedale.
Ora si cerca in ogni dove, trattandosi di un pericoloso criminale condannato al carcere a vita, lo scorso 23 giugno, per l’omicidio di Fatmir Makovic (un montenegrino di “stanza” al Campo Panareo) freddato con una calibro 9 il 29 marzo 2014 nel Gold Music Restaurant, a Trepuzzi. Il figlio di Makovic, 16 anni, si salvò solo perché protetto dal padre che fece scudo col suo corpo nel bagno dove si erano nascosti e che si trasformò in una vera e propria trappola mortale.
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