Trans Adriatic Pipeline, dove eravamo rimasti? Dunque: il TAP è il progetto di un nuovo gasdotto che porterà il metano dell’Azerbaijan in Italia e in Europa, e questo lo abbiamo sentito, detto, ridetto fino ad averne nausea. Quello di cui si è parlato meno è il secondo tubo che, partendo da San Foca,attraverserà tutto il Salento,fino a Mesagne dove si trova lo “snodo” Snam.
È qui che comincia una incredibile serie di coincidenze che inevitabilmente ci porta a pensare quanto, a volte, la realtà superi la fantasia.
Bisognerebbe chiedersi come mai la Xylella abbia colpito il Salento (non un’altra Regione o un altro Paese, ma il Salento) proprio dopo l’approvazione del progetto del mega gasdotto TAP; come mai, poi, il batterio si sia fermato a Oria, ad un tiro di schioppo da Mesagne dove è ubicato la snodo Snam; è sempre un caso che il gasdotto passi per contrada Frascata, dove sono già stati abbattuti una prima parte di ulivi ritenuti irrimediabilmente infetti e altre centinaia sani saranno “uccisi”?.
È una coincidenza che passi anche per Trepuzzi e Torchiarolo, dove altri focolai hanno determinato l’eradicazione di molte piante, seppur rallentata dalla protesta popolare e dai ricorsi al TAR?
Gli investigatori più esperti direbbero che una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio ma tre coincidenze sono una prova.
È singolare, infatti, come nel momento giusto (giusto per il progetto TAP) sia piovuta sul percorso giusto (giusto per il progetto TAP) una strana e inguaribile malattia che smantellerà centinaia di migliaia di ulivi che avrebbero senza dubbio ostacolato, rallentato, se non deviato, il percorso del gasdotto fino a Mesagne.
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Infatti le eradicazioni volute da Silletti, per assurdo, saranno il minore dei mali che si stanno abbattendo su questa terra martoriata e bellissima.
Si, perché alle ruspe, succederà poi il previsto uso di pesticidi a pioggia. Sotto accusa il glifosato prodotto dalla Monsanto, colosso del biotech. Trattasi di una sostanza chimica chefu inventatanegli anni Settanta da John Franz, un chimico che lavorava per la multinazionale Monsanto. È un erbicida totale non selettivo, cioè una sostanza che uccide in maniera indiscriminata quasi qualunque pianta. Fin dalla sua introduzione nel 1974, con il nome commerciale di “Roundup”, fu molto utilizzato in agricoltura e in ambienti urbani, ad esempio per diserbare strade, marciapiedi e ferrovie. Il successo del Roundup fu dovuto principalmente al fatto che è una sostanza molto meno tossica per l’uomo e molto più degradabile deglierbicidi più usati all’epoca della sua introduzione.
Non è un caso se, dall’inizio del 2015, contro Monsanto e il glifosato,vi siano in corso una serie di denunce che stanno trasformandosi in una classaction, sebbene le 700 cause pendenti contro la più famosa multinazionale degli OGM nel mondo siano portate avanti spesso separatamente. I querelanti, che aumentano mese dopo mese, imputano al contatto prolungato con il glifosato l’insorgere di tumori e malattie. In particolare, le denunce si sono moltiplicate da quando la IARC,branca dell’Organizzazione mondiale della Sanità dedita alla ricerca sul cancro, ha valutato il prodotto chimico come «probabilmente cancerogeno».
Tra il probabilmente dello IARC e le coincidenze di tanti fatti incolonnati, resta alla gente Salentina una sola certezza che è quella di tenere alta la guardia per vigilare e preservare naturalmente in maniera non ottusa l’unica terra che abbiamo.