La notizia di pochi minuti fa, non è ancora rimbalzata alla cronaca degli informatori nazionali ma sembrava essere nell’aria da qualche giorno.
Il Commissario straordinario Giuseppe Silletti alle 8.30 ha firmato le dimissioni dall’incarico conferitogli per la gestione dell’emergenza Xylella. Il suo mandato, comunque, era giunto quasi al capolinea in quanto mancavano poco meno di due mesi alla scadenza formale dell’incarico.
Le motivazioni addotte riguardano la venuta meno dell’essenza del Piano progettato in relazione alle sospensioni del Tar Lazio ed ai sequestri degli ulivi disposti dalla Procura di Lecce. Sicuramente una vittoria per gli attivisti che da tempo si battono contro la scelleratezza del piano d’intervento che da Silletti prendeva il nome, ma seppur di vittoria si tratta non deve esaltare.
Il Comandante della Forestale Silletti, sebbene inadeguato e professionalmente di dubbia idoneità per la gestione della diffusione patogena di un batterio in quanto Dottore in Scienze Forestali, costituiva il mero esecutore di decisioni già prese altrove. La Procura di Lecce nel sequestro di qualche giorno fa aveva fatto menzione di “erronea rappresentazione di dati” forniti all’Unione Europea.
Cercando di risalire a ritroso, appare evidente che il massimo organo di comunicazione sulla questione con l’Europa è il Ministero delle Politiche Agricole impersonato dal Ministro Martina. Il Movimento 5 Stelle, dunque, dopo il sequestro ha depositato al Senato una mozione di sfiducia al Ministro, ritenuto inidoneo a gestire la difficile situazione venutasi a creare. Il Ministro Martina ha conseguentemente provveduto ad un’informativa al Governo.
Nel frattempo anche il Presidente della Regione, Michele Emiliano, riconosciuto come uno dei papabili per la nomina governativa a nuovo Commissario straordinario smentisce categoricamente: “Lo Stato emergenza di emergenza non c’è più quindi non c’è più la necessità della nomina di un commissario straordinario. Ora occorrono mezzi ordinari”.
Come appare evidente la questione scotta, e in pochi sembrano disposti a gestirla in prima persona. In ogni caso da qualche giorno è possibile notare come l’impasse venutosi da tempo a creare si è sciolto, e chissà se questa non possa essere già una bella notizia per il territorio salentino direttamente colpito.