Visite guidate e mostre sull’ebraismo. Sono alcune delle iniziative organizzate dal Comune di Lecce in occasione della “Giornata della Memoria 2016”
Lecce – L’Amministrazione Comunale – in collaborazione con la R.T.I. Cooperativa Theutra-Oasimed- Novamusa – ha organizzato alcune visite guidate alla Lecce ebraica – Itinerario della Memoria e alla mostra “Da Otranto a Santa Maria al Bagno.
2000 anni di presenze ebraiche in provincia di Lecce” promossa dal R.T.I. Cooperativa Theutra – Oasimed – Novamusa e allestita nelle sale del Castello Carlo V dal 22 gennaio al 28 febbraio.
La presenza ebraica a Lecce è legata al momento di massima espansione commerciale della città, tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, periodo in cui il governo della Contea è affidato a Maria d’Enghien e poi a suo figlio Giovanni Antonio Orsini del Balzo.
L’itinerario nel centro storico parte da Piazza S. Oronzo, l’antica Piazza dei Mercanti, sede delle attività commerciali di Ebrei, ma anche di Milanesi, Fiorentini, Ragusei e Veneziani, come ricorda la piccola Chiesa di San Marco. L’ingresso nella Giudecca, localizzata nell’antico pittagio di San Martino e presso l’omonima porta, permette di muoversi in quelli che erano gli spazi della Lecce ebraica, tra strade che ricordano ebrei illustri o la Sinagoga ed edifici come Palazzo Personè, Palazzo Adorno, la Basilica di Santa Croce e l’ex Convento dei Celestini costruiti dopo quello che fu un esproprio ideologico, religioso e identitario dell’area attuato dai cristiani in seguito ai provvedimenti antigiudaici emanati da Ferdinando il Cattolico e da Carlo V che misero fine alla storia di questa comunità cancellando, come in una damnatio memoriae, ogni testimonianza materiale che la riguardava.
Il percorso prosegue con la visita della mostra “Da Otranto a Santa Maria al Bagno. 2000 anni di presenze ebraiche in provincia di Lecce” allestita nelle sale del Castello Carlo V, luogo simbolo della presenza ebraica medievale in città.
Il Castello Carlo V, infatti, nelle sua fasi storiche, ha avuto un ruolo nella storia ebraica della città sia per la presenza di personaggi come Maria d’Enghien, che all’interno del suo “Codice” ci ha trasmesso notizie importanti per ricostruire la storia della comunità ebraica a Lecce; sia perché fu luogo di rifugio per gli ebrei in occasione di uno degli attacchi alla giudecca della fine del XV secolo; sia ancora nel collegamento con l’editto definitivo di espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli, promosso proprio sotto Carlo V nel 1541; ed infine per le iscrizioni ebraiche rinvenute sulle pareti delle prigioni del castello cinquecentesco.
Il percorso di mostra mette in rete più esperienze realizzate negli anni passati in maniera isolata (promosse dall’Archivio di Stato di Lecce, dal Comune di Tricase, dal Museo della Memoria di Nardò, dall’Arci Lecce) e che, messe insieme, fanno conoscere la realtà della presenza ebraica nel Salento dall’età antica fino a quella contemporanea.