Squinzano (Le) – Ieri 28 gennaio 2016 presso la casa circondariale di Lecce, i Carabinieri della Stazione di Squinzano hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, nei confronti di GUADADIELLO Paolo, 29enne residente a Torchiarolo (BR), pluripregiudicato e detenuto presso quell’istituto dal 29 dicembre 2015, per il tentato omicidio di Antonio Rizzello. Il provvedimento cautelare è scaturito da una complessa attività di indagine dei Carabinieri di Squinzano, in cui si è accertato che GUADADIELLO da almeno due anni, quale assiduo
avventore del del bar “Movida”, aveva consolidato l’abitudine di consumare bevande varie senza mai pagare, tenendo atteggiamenti arroganti e minaccisosi tipici da “boss”, arrivando finanche ad allontanare arbitrariamente gli avventori presenti. Gli atteggiamenti intimidatori sono poi culminati nell’episodio dell’11 ettembre 2015, giorno in cui GUADADIELLO entrato con altre persone nel bar, dopo aver bevuto e perso soldi alle slot-machine, avrebbe in preda all’ira danneggiato alcuni arredi ed il registratore di cassa obbligando poi il titolare del bar a mettere in ordine.
Mentre nel primo pomeriggio di oggi 29 gennaio 2016sempre i carabinieri della stazione di Squinzano hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Lecce nei confronti di Roberto Napoletano 30enne di Squinzano (le) pluripregiudicato, detenuto agli arresti domiciliari per minaccia aggravata dall’uso delle armi. Il provvedimento scaturisce dall’attività di indagine svolta militari della locale Stazione Carabinieri unitamente al Nucleo Operativo della Compagnia di Campi Salentina, in seguito alla denuncia del 27 gennaio sporta dal fratello Angelo anche lui agli arresti domiciliari. Secondo quanto dichiarato dal predetto, infatti, dopo una lite per futili motivi che riguardava il bestiame, il fratello Roberto aveva esploso un colpo di pistola in aria per minacciarlo. Da quanto emerso, già in passato vi erano state altre simili minacce, tra le quali quella del 14 dicembre, giorno in cui Roberto sparò colpi di fucile contro la casa di Angelo. Il GIP ha pertanto deciso di ripristinare la misura cautelare del carcere per NAPOLETANO Roberto.