L’Italia senza Stato e senza leader

0
920

Povera PatriaÈ impressione dei più che si stia vivendo un certo ed imbarazzante disorientamento esistenziale e sociale. Sembra che la nostra società, quella italiana, non abbia più né timone né timoniere. L’oggi pare mancante di una prospettiva futura. Ed il passato? Ignorato o scomparso nel nulla. Le opportunità di brevissimo termine hanno sostituito gli ideali e le strategie di fondo. E la nostra pare una società senza Stato e senza leader.

Uno Stato, quello italiano, che non ha più gli strumenti della politica monetaria e quindi anche economica: al suo posto le decisioni e le determinazioni della BCE, le decisioni e le determinazioni del parlamento europeo. Un welfare che va alla deriva, dove si tenta di rimediare con l’iniziativa privata. Un debito crescente che strozza qualsiasi slancio verso lo sviluppo e ci pone sotto ricatto, dal momento che per il 30% è detenuto soprattutto da banche tedesche e francesi. Da qui. E dall’altra parte un netto depotenziamento dell’elettore, impossibilitato ad esercitare le sue funzioni e quindi ad eleggere i suoi rappresentanti nelle massime e decisive istituzioni. Un parlamento, infatti, composto solo da emeriti sconosciuti. E si arriverà ad eliminare anche il Senato perché effettivamente non serve a niente, stante il porcellum e l’attuale sistema di votazione, che mai si cambierà. Uno Stato che appare solo come un’efficientissima macchina redistributiva del reddito nazionale verso l’alto, verso i burocrati e i tecnocrati, verso i colletti bianchi ed i capitalisti, dove compensi e pensioni sono del tutto spropositati.

Oramai è sotto gli occhi di tutti, per altro verso, che Renzi non è il leader degli italiani. E’ una soluzione di altre volontà per lo più nascoste e forse neanche residenti in Italia, che vogliono distruggere le politica democratica e annientare la sovranità popolare. Sono più di otto anni che gli italiani non hanno un leader e forse a ciò, in tanto tempo, si sono pure abituati a non avere un punto di riferimento governativo. E pare che si siano assuefatti ad uno pseudo-leader giovincello ed incontinente, che non riesce a non consultare il cellulare ad ogni piè sospinto.

Certamente, v’è da dire che nella società attuale il cittadino comune poco conosce della complessità del mondo che lo circonda. Una complessità crescente e che pone fuori gioco chi non ha alte specializzazioni. Questo tuttavia non autorizza ad esautorarlo dei suoi diritti, i quali se da un lato dovrebbero essere sacri, dall’altro probabilmente necessitano di un’educazione al voto.

E l’opposizione di Governo? I Cinque Stelle che fanno? In assenza di una destra, oramai ridotta politicamente in soluzioni aeriformi, sono fermi all’efficentamento della spesa pubblica, a combattere la corruzione – costante ineliminabile dell’umanità- in una prospettiva religioso-conventuale, senza un progetto complessivo di società e di ruolo della nazione italiana nello scacchiere internazionale.

Siamo al di là di un certo mercantilismo, che vuole tutto asservito allo Stato, siamo lontani da un certo liberismo, che vuole tutto asservito all’iniziativa individuale. E siamo lontani anche dal liberalismo democratico. Pare che siamo in una soluzione dove l’Italia sembra una stalla automatizzata, dove solo di rado, ma molto raramente, si vedono i fattori. Pare che le realtà transumaniste, così occultate e riservate, trovino sul nostro territorio fattività straordinarie, senza grandi effetti indesiderati, come invece avviene in Francia, in Grecia, in Inghilterra, in Spagna.