Squinzano (Le) – Sono ancora tutte da accertare le cause per cui, ieri, il primo cancello di entrata dell’Oratorio Giovanile Vicariale Don Tonino Bello di Squinzano è caduto addosso ad un ragazzo di 11 anni che era lì per giocare nei campetti che da due anni a questa parte sono a disposizione dei giovanissimi atleti che ne fanno richiesta.
L’episodio poteva trasformarsi in una tragedia; in base ad una prima dinamica, infatti, si evince che intorno alle 17.30 di ieri il lo sfortunato protagonista, vittima del cedimento del cancello, aspettava insieme ad altri amici l’apertura dei campetti, siti in via Goldoni, quando il cancello di metallo, che si trovava davanti all’entrata, gli è caduto addosso. Subito allertati i sanitari del 118 che, giunti sul posto, hanno trasportato con urgenza il giovanissimo presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce in codice rosso.
Secondo alcuni amici presenti al momento dell’incidente sarebbe potuta andare molto peggio se non fosse stato per la prontezza di riflessi del fratello maggiore, presente anch’esso, che ha tirato via il fratello, riuscendo ad evitare che il pesante manufatto gli rovinasse addosso colpendolo in pieno. Una seconda versione dei fatti, racconta che il cancello sarebbe caduto mentre il ragazzo cercava di scavalcarlo, ma questa seconda ipotesi non sembra suffragata da riscontri oggettivi.
I carabinieri della locale stazione, intervenuti insieme alle forze di polizia municipale, per ascoltare i testimoni ed effettuare i primi rilievi al fine di stabilire l’esatta dinamica del sinistro, si sono messi all’opera ed in serata hanno stabilito di dover chiudere la struttura fino alla conclusione delle indagini e dell’intervento degli uffici comunali preposti.
Qualcuno ha fatto presente come le condizioni di manutenzione del pesante cancello non fossero eccelse, di come la piastra di fine corsa superiore mancasse e quella inferiore si reggesse in maniera approssimativa.
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Intanto le condizione di salute della giovane vittima parlano di frattura di bacino e femore, i sanitari cercheranno di individuare una terapia per evitare conseguenze invalidanti al giovane calciatore. La notte scorsa uno dei sanitari del 118 è rimasto al capezzale a vegliare il ragazzino che gli aveva chiesto di rimanergli accanto, infondendogli conforto e speranza.
I campetti in questione sono stati confiscati diversi anni fa alla mafia per poi essere affidati alla parrocchia guidata da don Nicola Macculi e da circa due anni costituiscono un punto di ritrovo per i giovani di Squinzano. Proprio per l’importanza del centro sportivo,sarebbe auspicabile una maggiore sorveglianza ed una osservanza migliore delle norme di sicurezza in materia.