Vibonese-Lecce: le pagelle. Errori individuali o qualcosa non va?

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Vibo Valentia – Il Lecce esce soltanto con un punto in saccoccia dal “Razza” di Vibo Valentia. Il 2-2 finale premia la volontà dei padroni di casa, volenterosi nonostante il gap tecnico e caparbi nel cogliere un risultato alla fine abbastanza meritato.

I ragazzi di Padalino, passati in vantaggio con un gollonzo di Mancosu, acciuffati dalla punizione di Saraniti e sul 2-1 grazie alla pennellata d’autore di Lepore, non sono riusciti ad arrivare al colpo del k.o. nonostante una buona partita del duo difensivo Giosa-Cosenza, impossibilitato a fare qualcosa in occasione del 2-2 firmato dallo stesso Saraniti, arrivato a seguito di un calcio di rigore guadagnato da Cogliati.

In attacco, fatta eccezione per un Caturano voglioso ma poco assistito dai compagni, c’è stata una sterilità che il tecnico dovrà analizzare nella settimana che porta all’inedito derby con la Virtus Francavilla. 

Bleve 5: Si macchia dell’errore in occasione del rigore del 2-2. Cogliati si era allargato abbastanza sulla linea di fondo per provare a contenerlo. Prima dell’episodio che peserà irrimediabilmente sul risultato un’ottima parata su un tiro a botta sicura di Saraniti e qualche uscita puntuale. Peccato.

Vitofrancesco 6,5: Percorre la fascia mille volte, proponendosi su ogni percussione offensiva dei suoi e servendo tantissime palle interessanti per i compagni. Attento dietro nei recuperi e nei raddoppi.

Cosenza 7: Totem difensivo e all’occorrenza play d’emergenza. Le attenzioni che le squadre avversarie riservano ad Arrigoni costringono ormai il Lecce a ripiegare frequentemente su di lui in fase di costruzione. Sbaglia poco, cercando sia la giocata semplice che il tocco di fino, riuscito. In area vince ogni contrasto e tiene a bada Saraniti almeno nelle situazioni a palla in movimento, ma non è bastato per portare a casa i tre punti.

Giosa 6: Disordinato e dozzinale all’inizio, esperto e attento su ogni pallone nella ripresa. È stata una partita difficile per la retroguardia, messa in difficoltà dallo scollamento tra i reparti avvertito soprattutto nella prima frazione, che ha costretto anche l’ex Como al fallo tattico

Ciancio 6: Parte spesso in contropiede da solo, senza l’ausilio dei compagni. Impreciso nell’area avversaria in un paio d’occasioni, ma non è il suo mestiere

(34’st Contessa SV: Entrato per il tutto per tutto, non impatta sul match e perde qualche pallone.)

Lepore 6,5: L’inizio del match sembra suonare la solita musica stagionale, con l’infinita quantità di lavoro sporco come unica consegna da eseguire. Le occasioni collezionate già dall’avvio però invertono il canovaccio. La punizione trasformata al 3’ della ripresa è un urlo liberatorio dopo tantissime conclusioni non capitalizzate. È uno dei più attivi in fase offensiva.

Arrigoni 5,5: Fatica a prendere in mano le redini del gioco, un po’ per il buon lavoro che la Vibonese fa su di lui, un po’ per un evidente appannamento.

Mancosu 5,5: Trova la via del gol con il tiro vincente deviato da Sicignano, ma non rompe le redini di una partita contratta, dove il Lecce spesso si trova ad adeguarsi ai tempi della Vibonese, pericolosa soprattutto in contropiede. Il centrocampo oggi ha sofferto tantissimo, forse troppo.

(25’st Fiordilino 5,5: Un tiro debole e qualche toppa messa qua e là non bastano.)

Doumbia 5: Lontano dalla manovra, prova a pungere con qualche folata individuale stoppata sul nascere dalla difesa avversaria. Non salta mai il diretto avversario e agisce lontano dalla porta.

Caturano 6: E’ in palla, dà sempre l’impressione di avere nelle corde la mossa vincente, ma non riesce a lanciare la stoccata vincente. La gran parata di Russo e qualche tiro finito fuori di poco gli negano la gioia del nono gol stagionale. Da premiare comunque per l’impegno speso su tutto il versante offensivo.

Torromino 5,5: Non riesce a spingersi al di là della zona di competenza, converge poco verso il centro e quando lo fa è murato dalla difesa. Senza fiammata.

All. Padalino 5,5: Gli uomini contati in attacco lo costringono a scelte quasi obbligate. Però, al netto del terreno di gioco piccolo e insidioso del “Razza” di Vibo Valentia e dell’errore di Bleve, è quantomeno ingiustificabile l’atteggiamento che la squadra manifesta per lunghi tratti, con reparti scompigliati e azioni offensive affidate unicamente all’estro dei singoli. Per carità, è stata la ricetta che ha portato (e che porta, visti i passaggi a vuoto di Foggia e Matera) al primato, ma, come spesso affermato dallo stesso tecnico, c’è ancora molto da lavorare per far la voce grossa. Il campionato è lungo e ogni partita, Vibo insegna, è irta d’insidie.


 

Gli avversari: Vibonese

Russo 6,5
Franchino 5,5
Manzo 6
Sicignano 5,5
Paparusso 6
Legras 6
Giuffrida 6,5
Yabrè 5
(26’st Leonetti 6,5)
Cogliati 6,5
Saraniti 7,5
(40’st Favasuli SV)
Scapellato 6
(32’st Sabato 6)
All. Costantino 6,5

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