Novoli (Le) – Mancano solo trenta giorni al voto sul Referendum Costituzionale, i tempi stringono e da entrambi i fronti si dibatte sulle motivazioni che dovrebbero portare ad approvare o a respingere la riforma costituzionale proposta dal ministro Boschi e dal premier Renzi.
Da una parte ci sono i sostenitori di questa riforma, coloro che la ritengono una possibilità di modernizzazione, dall’altra coloro i quali la ritengono solo un bluff che nasconde molte inside all’interno delle sue numerose proposte.
In questo clima i dibattiti a riguardo sono all’ordine del giorno, così anche lo scorso 4 novembre a Novoli, in una gremita sala conferenze del Palazzo Baronale, si è svolto l’incontro che ha visto confrontarsi le ragioni del Si con Fritz Massa, deputato del PD e le ragioni del No con Paolo Pagliaro, Ufficio Nazionale di Presidenza FI, a moderare il dibattito Antonio Soleti, giornalista e direttore editoriale di Paise Miu.
La discussione si è avviata subito con un curioso fuori programma, il presidente Pagliaro ha infatti, scherzosamente, invitato i presenti a palesare le proprie intenzioni di voto per alzata di mano, la platea si è ben prestata al gioco, prima che la sfida vera e propria iniziasse. La vittoria del Si, a detta dell’on. Massa, portando all’eliminazione del bicameralismo perfetto, garantirebbe al governo la possibilità di poter prendere decisioni in modo più rapido e produttivo. Massa ha poi incoraggiato all’approvazione della riforma, spiegando come quest’ultima porterà all’eliminazione delle provincie.
In sintesi, secondo il deputato del PD, occorre votare SI per semplificare il funzionamento dello Stato attraverso anche l’eliminazione definitiva dei CNEL.
Dalla sponda opposta, Paolo Pagliaro, presidente del comitato per il No, ha definito una “truffa” questo riforma, che in realtà non elimina il bicameralismo, ma rende tutto solo più confuso. Ribadendo come non sarà il Senato ad essere abolito, ma la possibilità degli elettori di eleggere i senatori, andando a minare la partecipazione popolare. Smentito da Pagliaro non solo il taglio dei costi alla politica che, a suo dire, ammonta ad una cifra irrisoria, ma anche l’abolizione delle provincie, che sarà solo fittizia.
Non sono mancate occasioni per approfondire alcuni temi di stretta attualità e riguardanti il Salento, da Pagliaro è infatti partito un attacco alla senatrice PD Anna Finocchiaro. A scatenare la polemica le parole della senatrice circa il gasdotto, un’opera che per essere approvata, necessita di un lungo iter burocratico che potrebbe essere snellito grazie alla riforma proposta. Un vero e proprio autogol, a detta di Pagliaro, che ha rivendicato l’autonomia di scelta delle regioni e dei cittadini su questioni tanto importanti, ribadendo che se non fosse per la clausola di supremazia con la quale Renzi ha indebolito le regioni, il Salento avrebbe già rigettato le trivelle e la tap. Una discussione, dunque, che ad onor del vero, ha suscitato interesse fin dalla sua presentazione, una sala gremita ieri quella che ha accolto i due “sfidanti”, ma non solo, numerosi infatti gli interventi e le occasioni di confronto dirette con il pubblico. Un mese, tanto manca al voto, che si preannuncia infuocato, con entrambe le parti pronte a darsi battaglia per sostenere le proprie ragioni. I cittadini ne approfittino per potersi informare e documentare, esercitando consapevolmente il diritto del voto.