Juve Stabia-Lecce: le pagelle. Tsonev decisivo, ma quante insufficienze

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Castellammare di Stabia (Na) – Un pazzo Lecce sbanca Castellammare di Stabia e batte la capolista con un clamoroso 2-3 confezionato in rimonta dopo una prima frazione di chiaro dominio gialloblù. La squadra di Fontana controlla la partita nella prima frazione e chiude sul 2-0 grazie alle reti di Kanoutè e Izzillo, ma non fa i conti con la reazione rabbiosa del Lecce. Pacilli dimezza le distanze al quarto d’ora e cambia l’andazzo del match insieme agli ingressi di Tsonev e Doumbia. Il bulgaro sigla il pari su assist del franco-maliano e, al 90′, arriva il sorpasso decisivo con la rete di Caturano che raccoglie una respinta corta di Russo su tiro di Lepore.

Gomis 5: Rilanciato tra i pali al posto di Bleve, non ripaga la fiducia datagli da Padalino. Pietrificato sul gol di Kanoutè, dove avrebbe potuto abbozzare un’uscita, è ampiamente in ritardo quando Izzillo firma il 2-0 con un tiro da fuori. Più attento nella seconda parte di gara nel rispondere presente alle telefonate degli avversari, decisivo su un’uscita a sbarrare la strada a Lisi ma ancora non pienamente sicuro nelle battute finali.

Vitofrancesco 5: Sandomenico sulla sua corsia mette a dura prova la difesa del Lecce. L’ex Grosseto non riesce a contenere l’estro e le giocate dell’avversario, che lo tiene basso e lo salta frequentemente. Quando il Lecce si riassetta acquisisce sicurezza, anche se la Juve Stabia spesso perfora la retroguardia leccese dalla zona di sua competenza. Meno patemi quando il Lecce riequilibra.

Cosenza 5: Fa una brutta figura sul gol del vantaggio, quando Sandomenico lo scarta con facilità prima di servire l’assist a Kanoutè. Tenta di riassettarsi con qualche chiusura riuscita, ma le sue indecisioni pesano quando il Lecce traballa.

Giosa 5,5: Soffre tantissimo l’assenza di un adeguato schermo che aiuti i suoi compiti difensivi, ma ci mette del suo quando più volte, dopo aver iniziato bene su Ripa, perde gli avversari in zone pericolose del campo. Nella ripresa tenta di risalire la china.

Contessa 6: Si perde Kanoutè sull’episodio dell’iniziale vantaggio e va nel pallone in qualche situazione spinosa nel periodo di maggior intensità stabiese. Riscatta l’inizio horror con un recupero da centometrista che nega la gioia del gol a Sandomenico in apertura di ripresa dopo la rete di Pacilli.

Lepore 6,5: Cuore e muscoli da capitano. Lotta anche troppo per tentare di equilibrare una situazione più che compromessa e l’andamento della partita lo premia alla lunga. Il gol della vittoria è anche merito della sua caparbietà nel cercare e trovare la soluzione diagonale con un pallone che pesava quanto un macigno. Nel mezzo della partita qualche iniziativa a scuotere i compagni e tanta corsa.

Fiordilino 4,5: Soffre nel cuore della mediana, tenta ancora una volta di svolgere il compitino senza misurare una giocata più difficile, ma finisce nel tritacarne del centrocampo stabiese e trotterella a vuoto. Rimandato ancora una volta.

Mancosu 5: Tenta di dare un senso ai disordinati tocchi del centrocampo leccese nelle poche volte che si riesce a giocare la palla. Messo in gabbia dalla velocità dei calciatori gialloblù, ha il solo merito di provare un tiro che si spegne sul fondo. Troppo poco per contrastare il dominio stabiese nella prima ora di gioco. (7’st Tsonev 8: Il primo gol in campionato è per cuori forti. La sicurezza con cui scarica in rete il pallone ricevuto da Doumbia racchiude tutta la sua voglia di far bene nonostante le poche chance che gli son concesse. La perla gli dà sicurezza, tutte le azioni del Lecce passano dai suoi piedi e ci mette lo zampino nella segnatura del vantaggio, beccando in pieno il taglio di Lepore. Dovrebbe iniziare a giocare dal 1’? )

Pacilli 7: Recuperi sul debordante Sandomenico e sacrificio all’ennesima potenza nella prima frazione, la perla che avvia la rimonta nella ripresa. In ogni caso, la sua partita è sempre positiva a causa delle molteplici qualità che mette al servizio della squadra. La rete va vista e rivista per caparbietà, senso della posizione e fiuto del gol. Non sarà l’uomo-copertina di questa squadra, ma rimane tra i più preziosi. (30’st Arrigoni 6,5: Maestria e freddezza nei minuti che svoltano la storia della partita.)

Caturano 6,5: Comincia bene, punge sin dal 1’ dalle parti di Russo ma poi sembra affondare insieme al Lecce. Guardingo e attento a ogni disattenzione della difesa avversaria che non arriva, si trova al posto giusto al momento giusto e mette la sua firma su una vittoria che ha del pazzesco.

Torromino 5,5: Le fredde percussioni del Lecce nel primo tempo partono spesso da iniziative sulla corsia sinistra, ma manca una continuità che possa rendere decisiva la sua partita. Bene sul gol poi annullato per fuorigioco in partenza, ma non riesce a entrare pienamente nel match. (24’st Doumbia 7: Il suo ingresso cambia i ritmi del match. Assist, percussioni e velocità che ammattisce la difesa della Juve Stabia, un altro reparto rispetto a quello intenso e propositivo soprattutto sulle fasce laterali. Giornata giusta per lui.)

All. Padalino 6,5: Il voto è una media tra il disastro del primo tempo e l’autostima impressa nella ripresa. Il Lecce non ha dominato l’avversario nella ripresa come invece ha fatto la Juve Stabia nella prima frazione, ma la reazione di forza dopo i cambi è anche e soprattutto merito dell’allenatore. Vince alla grande le carte Tsonev e Doumbia, un po’ meno quella di Fiordilino play, decisione poi ovviata con l’ingresso di Arrigoni e il contestuale spostamento. Questa partita sintetizza le due anime di una squadra. “Come non bisogna giocare a calcio” per i primi 45’ e “come sfoderare una prova di carattere” vincendo anche oltre il piano tecnico nella ripresa. Il risultato, insperato e pazzescamente raggiunto al di là di ogni limite, può essere linfa per una nuova spinta vincente.


Gli avversari: Juve Stabia

Russo 6
Cancellotti 5,5
Atanasov 6
Morero 6
Liotti 5
Mastalli 6,5
Capodaglio 6
Izzillo 6,5
Kanoutè 6,5 (38’st Marotta 6)
Ripa 6 (17’st Del Sante 6)
Sandomenico 8 (26’st Lisi SV)
All. Fontana 6,5