Taranto – Torna dopo 24 lunghissimi anni il derby di Puglia. Taranto e Lecce si sfidano allo “Iacovone” in un match che sulla carta sarebbe dovuto essere dal risultato già scritto, ma in realtà è stato ricco di insidie per i giallorossi.
Il match inizia già dagli spalti, colorati a festa dai circa 6.000 tarantini contro i quasi 800 supporters giallorossi che, prima del match, sono stati vittime di un atto vile e vergognoso compiuto da ignoti che hanno impregnato i corrimani e i gradoni del settore ospiti con della colla per topi.
È scandaloso come, in un settore che dovrebbe essere ad accesso riservato, si sia potuto verificato un gesto simile. Non siamo in posizione di giudicare nessuno, ma è ovvia la gravità del gesto, tanto quanto è ovvio il fatto che chi di dovere non ha vigliato abbastanza.
Nonostante la partita inizi a ritmi bassi, con le squadre che sembrano in fase di studio, il Lecce all’undicesimo colpisce e si porta in vantaggio.
Sugli sviluppi di un contropiede micidiale, Abdou Doumbia scarica il pallone su Caturano che a sua volta passa la palla a Tsonev che lascia partire un bolide dai 25 metri che si insacca alle spalle di un Maurantonio leggermente impreciso.
Il Lecce è padrone del campo, per ben due volte sfiora il raddoppio: prima al 18esimo con il destro di Drudi che viene neutralizzato dall’estremo difensore tarantino, poi, tre minuti più tardi, con Arrigoni che lascia partire una rasoiata velenosa che impegna ancora una volta Maurantonio che neutralizza in due tempi.
Il primo tiro in porta della formazione casalinga arriva solo alla mezz’ora quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione, Potenza trova Magnaghi che colpisce di testa, ma la palla finisce docilmente tra le mani di Gomis.
A cinque minuti dalla fine del primo tempo il Lecce ha una ghiottissima opportunità per raddoppiare, quando sugli sviluppi di un bel contropiede, Mancosu si trova a tu per tu con Maurantonio, ma il numero 4 giallorosso temporeggia troppo e conclude con un sinistro sbilenco che finisce a lato.
Il secondo tempo inizia in maniera traumatica per i giallorossi, quando Gomis stava per compiere un pasticcio.
Su un tiro dalla distanza di Potenza, il pallone sfugge dalle mani del portiere giallorosso, che recupera successivamente smanacciando con il guantone sinistro. Difficile stabilire se la palla abbia o meno superato la linea di porta, anche se la sensazione è quella che il pallone sia effettivamente entrato totalmente.
L’arbitro, dopo qualche attimo di titubanza, non assegna il gol e lascia giocare tra i fischi del pubblico dello Iacovone di Taranto.
Al 60esimo mister Padalino sostituisce Doumbia per Torromino. Buona la prestazione del francese, nonostante non sia stato particolarmente decisivo.
Dieci minuti dopo il numero 7 giallorosso, Torromino, dimostra tutta la sua qualità, mettendosi in mostra con un gran tiro dai 20 metri che però trova preparato Maurantonio che respinge a lato.
Ci prova in tutti i modi il Taranto a recuperare il match, al 91esimo la conclusione di Paolucci impensierisce i tifosi giallorossi, ma il suo tiro è soltanto l’ultimo dei tanti che si spengono sul fondo.
Il Lecce vince e convince, allo “Iacovone” di Taranto finisce 0 a 1 grazie al gran gol di Tsonev che firma il secondo sigillo personale in due partite.
Questa è una vittoria che dà tanto morale ai giallorossi in vista del prossimo match casalingo contro il Matera in programma sabato 3 dicembre, tanto per cambiare… in notturna.
Tabellino
Taranto (3-4-3): Maurantonio; Stendardo, Nigro, Pambianchi; De Giorgi, Sampietro (dal 28′ s.t. Lo Sicco), Bobb, Potenza (dal 23′ s.t. Viola); Bollino, Magnaghi (dal 44′ s.t. Balzano), Paolucci.
Allenatore: ProsperiLecce (4-3-3): Gomis; Ciancio, Drudi, Giosa, Contessa; Tsonev (dal 31′ s.t. Maimone), Arrigoni, Mancosu (dal 39′ s.t. Vinetot); Lepore, Caturano, Doumbia (dal 15′ s.t. Torromino).
Allenatore: PadalinoArbitro: Paolini di Ascoli Piceno
Ammoniti: Nigro (T) Arrigoni (L) Giosa (L)