Lecce – Si chiama “Le storie fuggite” il nuovo album dei Temposognato, band leccese formata da Antonio, Francesco, Marco e Gabriele Sparapano , che segue a distanza di due anni l’ultimo lavoro del gruppo dal titolo “Ritorno al viaggio” accolto positivamente sia da critica che da pubblico..
“Le storie fuggite” sarà disponibile in digital download, su tutte le maggiori piattaforme streaming (Spotify, Deezer, ecc.) e in tiratura limitata, visto che il lavoro è tutto in autoproduzione, il cd classico a richiesta sulla pagina facebook e sul sito ufficiale.
L’album è stato realizzato da Antonio e Francesco, gli storici componenti della band in totale autonomia, i due musicisti hanno infatti creato e registrato tutto il disco nel piccolo studio di registrazione allestito per l’occasione nel salotto della casa di Francesco e per le prove con il gruppo al completo con Marco alle chitarre elettriche e Gabriele alla batteria, nello scantinato della casa di Antonio, come si faceva più o meno nel periodo in cui Antonio e Francesco hanno cominciato a muovere i primi passi nell’ambito musicale con il rock e il progressive degli anni ’70.
L’album può essere considerato un concept – album visto che i 12 brani narrano storie di artisti, dal poeta all’attore, dallo scrittore al musicista e tutto ha inizio con i momenti, gli attimi che portano alla creazione, quell’ispirazione che è come un battito e che spesso sembra fuggire dalla vita dell’artista.
E da come dice Antonio “Le storie fuggite sono quelle storie che sembrano perdute, ormai lontane, quelle storie di artisti ma anche di momenti che hanno tracciato la vita di ognuno di noi. Storie che se si vuole si possono riaprire, ma non come un banale amarcord, ma perché possono dare un significato nuovo al nostro, a volte, banale presente e guardare a un futuro che si spera migliore, quindi questo fuggire inteso come energia, come benzina per proseguire. Un modo quindi di guardarsi indietro per poi poter di nuovo guardare artisticamente avanti che poi in definitiva è il senso della vita.”
L’album è il risultato di un analisi molto concreta, a tratti spietata di dinamiche emozionali, personali e collettive.
Gli altri brani contenuti nell’album sono: Un viaggio strano dove si racconta la fuga di un musicista con la sua famiglia dal proprio paese contaminato dalla guerra e dalla fame, ma con la speranza un giorno di poter ritornare. Fra oriente e occidente che regala una storia di unione fra tre artisti, un poeta, un musicista ed un attore, dispersi in luoghi che sembrano lontani sia materialmente che culturalmente ma che solo l’arte può unire per qualcosa di unico. La pianta del tempo è la storia di un vecchio artista che grazie all’incontro con un giovane talento ritrova una nuova carica ispiratrice e che come nella vita le foglie vecchie e quelle più giovani possono dare più forza. Le altre tracce che completano l’album sono Più delle parole racconto di una vita artistica che dura da anni grazie al reciproco rispetto delle proprie idee, Luce nuova che è quella che porta a poter sognare e quindi vivere ancora, 1976 Quando si era giovani totalmente autobiografico è un viaggio all’indietro, una storia fuggita perché lontana e parla della musica cercata e trovata in quei giorni degli anni ’70 quando i giovani, e non solo, si specchiavano in degli ideali che ora sembrano ormai perduti nel tempo, quelli ideali in cui si credeva e che avevano come contorno la grande musica, Le petre e la uce è la traccia in dialetto leccese dell’album, dedicata a Lecce ed ad uno dei suoi più grandi figli, il grande cantante lirico Tito Schipa, chiudono l’album Carte buone, L’attore, Lucia e l’abbraccio e le Tende chiuse pagina finale del lavoro che è un inno all’amore per la propria arte che si ama sempre anche quando si pensa che lei non ti possa più amare.
Francesco e Antonio Sparapano dopo i primi anni ’70 dedicati allo studio della musica fondano il primo studio di registrazione nella loro città.
In quegli anni trascorsi in studio vengono a contatto e maturano esperienze con ogni tipo di musica dal folk al rock sviluppando la loro crescita come autori e musicisti.
Antonio Sparapano come autore nel 1990 e 1991 vince il concorso Arte-Mare a Riposto in Sicilia con una giuria presieduta da Franco Battiato con i brani “Un vecchio davanti al mare” e “Il cielo sopra il mare” interpretati da Gianluca Attanasio.
I due musicisti compiono le loro più significative ascensioni sonore con la nascita del gruppo Tiro a volo che pubblica un singolo edito dalla Polygram dal titolo “Celestina” con un Tour in varie città italiane. In questo singolo la parte ritmica viene affidata ad Agostino Marangolo, già batterista di Pino Daniele con cui aveva suonato nel capolavoro della discografia italiana “Nero a meta’”.
In seguito nel 1993 la band torna in studio di registrazione e pubblica l’album dal titolo “Dimbailò” in cui si nota per la prima volta una ricerca musicale che riporta alle tradizioni della loro terra in un contesto di brani realword.
Nel 1994 l’incontro con Francesco Messina (collaborazioni eccellenti con Alice, Franco Battiato, Giusto Pio, Alberto Radius ed altri) noto produttore italiano, si appassiona alla musica del gruppo e la band vola a Milano per realizzare le registrazioni dei brani del loro album nello studio “Stonehenge” con tecnico del suono Pinaxa Pino Pischetola.
Album che per sfortunate vicissitudini con la Casa discografica Sony non ebbe mai luce.
Nonostante questo la collaborazione con Francesco Messina continua e infatti nel 1995 un brano di loro composizione “Il silenzio delle abitudini” viene interpretato da Alice nell’album “Charade”. Dopo questo momento magico per la loro carriera nel 1996 sia Francesco che Antonio escono dal gruppo e prendono strade diverse lasciando la musica.
Francesco avendo esperienze come tecnico del suono comincia a lavorare nell’ambito televisivo, radiofonico e service live . Antonio cade in una profonda crisi ma continua a scrivere testi e si cimenta nella stesura di un libro a sfondo musicale dal titolo “Una semplice storia d’amore e musica”.
Nel 2013 scatta un qualcosa di magico che riporta i due musicisti a ritrovarsi su quella “strada” che avevano abbandonato quasi vent’anni prima e nasce così la nuova (si fa per dire) band Temposognato. Nasce un nuovo lavoro dal titolo “Ritorno al viaggio”. Un titolo evocativo che disegna perfettamente il loro ritorno sulla “strada” della loro musica.