Lecce – Si torna a parlare di carceri e delle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria: a ravvivare la questione l’ennesima aggressione ai danni di un agente, verificatasi nella giornata di martedì, 31 ottobre, presso la sezione di alta sicurezza della Casa Circondariale di Borgo San Nicola a Lecce.
Protagonista dell’aggressione un detenuto quarantenne di origini baresi che, mentre si apprestava a lasciare la sezione leccese per essere trasferito, ha chiesto di poter salutare gli amici – anch’essi detenuti – e lasciar loro, in ricordo, qualche effetto personale. Pratica tassativamente vietata dal regolamento tanto che, al rifiuto dell’agente che lo accompagnava, il detenuto si è scagliato contro l’incaricato del trasferimento. Così, mentre un altro recluso è sopraggiunto in soccorso del suo sodale, costringendo con la forza il poliziotto a restare immobile, il compagno ha agito indisturbato portando a compimento i propri intenti.
L’uomo, dopo essere stato denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, è stato comunque trasferito, mentre l’agente ha fatto ricorso alle cure dei sanitari presso il nosocomio leccese.
L’accaduto solleva nuovamente la questione del personale ridotto al minimo sindacale, destando la preoccupazione degli addetti ai lavori, particolarmente nei giorni di festività.
“Quanto accaduto stamane – commenta Ruggiero D’Amato, vice segretario regionale OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) – ci indigna in quanto è la cartina di tornasole di un disagio, quello della Polizia Penitenziaria, che si fa sempre più dilagante se non assordante. Il detenuto protagonista dell’aggressione al collega – continua D’Amato – è stato già segnalato per tentativo di evasione. Seppur la tensione è stata domata dalla professionalità dei colleghi in servizio, sempre troppo pochi e con mezzi inadeguati a mio modesto avviso, resta l’esigenza impellente di un intervento più poderoso da parte delle Istituzioni deputate (DAP e Ministero in primis) in quanto la cosiddetta vigilanza dinamica, di recente introduzione, pone in essere una miriade di problemi alla sicurezza dell’intero sistema carcerario e di chi vi opera al suo interno. Pertanto – conclude il vice segretario regionale OSAPP – ribadisco l’urgenza della istituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta chiamata a far luce sulle carenze che da anni denunciamo, localmente ed a livello nazionale anche per bocca del nostro Segretario Generale, dott. Leo Beneduci”.