Lecce – «Mi hanno lasciato molto perplesso, questa mattina, alcune affermazioni rilasciate dagli uffici dell’amministrazione comunale agli organi di stampa – premette il gestore del Parco di Belloluogo, Paolo Buttazzo –. Innanzi tutto, non condivido la motivazione del diniego di tenere concerti al Parco addotta dall’amministrazione comunale: se il motivo risiede nella presenza di un vincolo storico-archeologico, per la conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, il Comune dovrebbe spiegare perché abbia deciso di spostare il concerto dei Sud Sound System in piazza Libertini, area altrettanto rilevante dal punto di vista storico-archeologico.
Come è possibile che lo stesso evento possa essere svolto in luoghi del centro storico cittadino, in cui il vincolo della Soprintendenza mi risulta essere uguale, anzi, addirittura ancora più gravoso? Stesso discorso vale per l’Anfiteatro romano (si veda la festa per l’ascesa del Lecce calcio in serie B), così come per piazza Sant’Oronzo (Concerto di Capodanno Boom Da Bash), il Teatro Romano, i Teatini o la stessa piazza Libertini, in cui in questi giorni si tiene un evento enogastronomico: in che modo è attuata in quei luoghi la conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale? Ma mi vengono in mente altri siti italiani di interesse storico-archeologico di importanza ancora superiore, ampiamente prestati a grosse manifestazioni musicali, come piazza San Marco a Venezia, piazza San Giovanni a Roma, il Duomo di Milano, i Fori Imperiali di Roma, l’Arena di Verona, il Colosseo di Roma: il loro pregio architettonico non impedisce di realizzare eventi al loro interno, nel rispetto delle norme di sicurezza.
In secondo luogo, in ossequio al Contratto d’Oneri stipulato con l’amministrazione comunale, ci è permesso organizzare concerti al Parco di Belloluogo. In base all’art. 5 del suddetto Contratto, è espressamente chiarito che la sostenibilità economica della struttura e la sua manutenzione debbano rinvenire da una serie di attività economiche attuate dal gestore, tra cui anche l’affitto a terzi per l’organizzazione di concerti, senza specificare di quale dimensione debbano essere o altre caratteristiche del genere, (del resto sulla quantità di persone che una struttura può ospitare in tutta sicurezza e con tutti i crismi tecnici necessari, esiste una commissione ad hoc, che si interpella per questo tipo di eventi e che ha il compito di valutare e autorizzare, cosa che nel nostro caso è avvenuta – valutazione positiva): “A fronte degli oneri previsti dal presente capitolato, il concessionario beneficerà dei proventi derivanti da: … affitto degli spazi e delle strutture ivi presenti in base al progetto complessivo ivi presentato. Durante lo svolgimento di eventi (manifestazioni, spettacoli, concerti, ecc) organizzati dal concessionario ovvero da terzi, ai quali il concessionario affitterà gli spazi, dovrà comunque essere garantito il libero utilizzo del parco per una superficie di almeno il 60% con annessi servizi”.
Tra l’altro, le informazioni in merito al trasferimento del concerto di Gianna Nannini in piazza Libertini non mi risultano corrette: sono in diretto contatto con l’organizzazione della cantante senese e non mi risulta che, dopo questo spiacevole episodio, siano intenzionati a restare a Lecce.
A questo punto, vista la discrezionalità emersa in merito alle autorizzazioni rilasciate – ad alcuni sì e ad altri no (noi) – per realizzare gli stessi identici concerti musicali, ribadisco che siamo costretti, nostro malgrado a interessare il Tar, oltre che per quantificare i danni causati, anche per dettare regole certe e uguali per tutti».