E subito il Governo contro i poveri

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Sono cambiate le formule politiche, è cambiata la propaganda, sono cambiati uomini e leader, ma non è cambiata la sostanza. Negli ultimi dieci anni i Governi che si sono succeduti, hanno provveduto ad un’attenta politica fiscale ed economica contro il popolo, contro il cittadino medio. Una politica tesa ad erodere i redditi e i risparmi delle classi più deboli. Sulla stessa linea, anche oggi, con il Governo giallo-verde.

Il ministro dell’economia Giovanni Tria ha intenzione di incrementare di due punti percentuali l’IVA, portandola al 25% e ridurre di due punti percentuali l’IRPEF. Se per la gente del popolo ciò non desta stupore e sconcerto, per gli addetti ai lavori e per gli economisti più prudenti, sì. E’ un provvedimento, che se preso, porterebbe ad erodere in maniera significativa il reddito disponibile delle classi meno agiate, dei poveri in maniera drastica. Come? Ma è semplice!

E’ ampiamente noto che le classi popolari spendono quasi tutto il reddito disponibile, che verrebbe tassato ancor di più con l’aumento dell’IVA, dal momento che questa grava sui consumi, mentre le classi ricche si vedrebbero avvantaggiate perché, verrebbero tassate in più su una piccola frazione di reddito che spendono e ridotta la tassazione del 2% su gran parte dei loro proventi.

Giovanni Tria, Ministro dell’Economia

Ma c’è di più. L’IVA, come le accise su sigarette e benzina sono imposte regressive, e cioè gravano di più sui poveri e di meno sui ricchi. E non solo. Gravano di più sul popolo meridionale e di meno sul popolo settentrionale, perché il primo è più povero, mentre il secondo molto ricco. Capire il meccanismo è molto semplice: le accise vengono pagate allo stesso modo da ricchi e poveri. Un pacchetto di sigarette ha lo stesso prezzo sia al Nord sia al Sud, per queste due macroaree diverse dal punto di vista del reddito. Per fumare, consolazione del popolo, il povero paga tanto quanto un grande industriale. E ciò va contro ogni principio di giustizia sociale e fiscale.

In tutto questo il nostro ministro dell’economia preferisce aumentare le tasse che gravano sui poveri e sul Sud e favorire i ricchi e i settentrionali.

E la nostra ministra per il Sud, Cinque Stelle, leccese, che cosa dice di tutto ciò?