Lecce – L’edizione 2018 della Festa di Sant’Oronzo si chiuderà con un gran finale musicale: sarà infatti Renzo Arbore con la sua Orchestra Italiana a chiudere i festeggiamenti civili per il santo Patrono della città con un concerto che promette spettacolo e divertimento sul palco di Piazza Libertini.
L’iniziativa, realizzata nell’ambito dell’organizzazione della festa a cura del Comune di Lecce, è stata possibile grazie al fondamentale contributo della Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali che ha affiancato l’amministrazione comunale nella realizzazione della manifestazione.
Ad annunciare questo importante risultato è stato l’assessore allo Spettacolo e al Turismo del Comune di Lecce Paolo Foresio: “Sono particolarmente felice di annunciare che quest’anno, grazie all’impegno congiunto dell’amministrazione comunale e della Regione Puglia, la Festa di Sant’Oronzo vedrà la partecipazione di un grande della musica italiana. È stato un lavoro impegnativo, ma alla fine, per la soddisfazione di tutti, possiamo dire che il 26 agosto sarà con noi sul palco di Piazza Libertini il grande Renzo Arbore con la sua celebre Orchestra Italiana. Anche grazie al coinvolgimento di grandi nomi della musica vogliamo rendere la nostra festa patronale un appuntamento nel quale la tradizione e il rispetto dei valori religiosi che la ispirano si coniugano con elementi di attrattività culturale e turistica”.
“È una grande gioia accogliere a Lecce il maestro Arbore e la sua meravigliosa orchestra – dichiara Loredana Capone, assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia – Averlo in chiusura della festa più sentita dai cittadini leccesi, la Festa del Santo patrono, assume poi un valore ancora più straordinario. Arbore non è solo un grande musicista ma anche un’eccellente mente critica. Un uomo che non si è mai accontentato di cavalcare l’onda del successo, della fama, al contrario, si è sempre interrogato sui cambiamenti della contemporaneità, sulle nuove tendenze spesso in controtendenza ai bisogni reali facendo della sua arte uni stimolo alla riflessione, alla denuncia, alla proposta. In un’intervista rilasciata in questi giorni ha detto che “a 81 anni ha scoperto che ciò che ha fatto in tutti questi anni è stato come un unico interminabile brano jazz per clarinetto”. Sul suo bigliettino da visita c’è scritto: “clarinettista jazz”. Sembra incredibile vero? Forse si, forse oggi sembra incredibile ma Arbore è proprio quel tipo di artista lì e per lui la musica è un mix perfetto di note e valori. È racconto, protesta, plauso, gioia, dolore. Ecco perché sono felice che abbia accettato il nostro invito, allora, perché a una città come Lecce che brulica di giovani talenti ricordare che la musica, l’arte, è uno strumento straordinario per esercitare la democrazia. Ma sono felice anche per un altro motivo, perché tutto questo accade perché finalmente Regione e Comune hanno scelto di parlarsi e collaborare per il bene della comunità”