Lecce – Si è svolto a Lecce, il 29 settembre, presso l’Auditorium dell’Istituto Antonietta De Pace, dalle 08 alle 17:30, la giornata di studio sul tema: “La famiglia dentro e fuori la stanza della terapia”. Un incontro di grande attualità per la nostra società e soprattutto per il nostro territorio dove gli indicatori statistici mettono in evidenza realtà sulle quali oggi non si può non riflettere.
L’evento, organizzato dal Centro Studi e Interventi per la Coppia e la Famiglia, è stato occasione utile per porre in evidenza le varie problematiche che richiamano ad una maggiore responsabilità famiglie e le coppie in genere. Un rapido excursus dall’infanzia (con problemi comportamentali di iperattività ed oppositività) all’adolescenza (ove bisogna fronteggiare crisi d’identità, isolamento ed emarginazione) e fino all’età adulta (momento in cui frequenti sono gli attacchi di panico o i disturbi del sonno).
Le varie casistiche interpellano la tenuta della coppia: il tipo di relazione e la sua struttura (costituzione, progetto di vita insieme, vocazione alla genitorialità … ) insieme alla capacità dei due attori (uomo e donna) di saper intessere relazioni costruttive e che puntino ad identici obiettivi per una progettualità comune. Soprattutto quando alcuni malesseri vengono a manifestarsi per divergenze sulla gestione del rapporto in generale o, nel particolare, sui criteri educativi della prole.
Il dibattito è stato arricchito dalla testimonianza di alcune coppie sostenute dal “Centro Coppia e Famiglia” che, oltre a raccontare la propria esperienza, hanno messo in evidenza anche le tipologie del supporto avuto.
Fra i relatori, la dott.ssa Sonia Melgiovanni, psicologa e psicoterapeuta di lungo corso, ed il prof. Salvatore Sergio, docente di psicologia dinamica presso l’Università del Salento.
L’incontro ha contribuito decisamente a far prendere coscienza della condizione della società contemporanea ed in particolare della famiglia, luogo privilegiato per l’apprendimento, connotato dall’accoglienza e dalla gratuità, cioè da rapporti in cui l’altro è affermato come un bene, reale, vero, misterioso nella sua diversità e sempre più grande di ogni nostra misura su di lui.