Stefano Minerva, sindaco di Gallipoli e aspirante Presidente della Provincia di Lecce

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Sono imminenti le elezioni per la nomina del Presidente della Provincia di Lecce: due i nomi che si contenderanno lo scranno più alto di Palazzo dei Celestini. A scendere in campo per il Centrodestra ci sarà Gianni Marra, sindaco di Squinzano e per il Centrosinistra invece, Stefano Minerva, primo cittadino di Gallipoli. A quest’ultimo abbiamo rivolto alcune domande, per conoscerne intenzioni, aspirazioni e progetti se eletto.

Quali crede che siano le criticità della Provincia nel suo attuale assetto istituzionale?

L’Ente Provincia fino ad ora ha svolto la propria funzione secondo le possibilità e secondo i propri limiti. Si sa, le sue competenze sono ridotte ma ciò non vuol dire che le cose non siano state fatte. Da Amministratore conosco perfettamente quanto procedure e prassi siano a volte un ostacolo e quanto la macchina burocratica sia spesso ingolfata. Non intendo giudicare quanto fatto, occorre viverle sulla propria pelle le esperienze per poterlo fare, ma una cosa è certa: ad oggi, è un Ente che appare molto distante dal popolo e dalle persone: sicuramente, non potendo venire meno a quello che è il mio carattere, cercherò di limitare questa criticità e far avvicinare, per quanto sarà possibile, i cittadini a questa realtà.

Vogliamo mettere in luce i punti più rilevanti che lei intende portare avanti nel suo percorso politico-amministrativo dell’Ente Provincia?

Considerata anche le varie sollecitazioni, in questi giorni emerge sempre di più porre in primo piano il territorio e le infrastrutture, cioè quello che sarà un binomio essenziale del mio programma politico. Continua infatti a far parlare di sé, in questo periodo più che mai, la delicata questione relativa al progetto strategico di collegamento infrastrutturale dell’area Jonico-Salentina. Un argomento delicato, da non trascurare e che merita un’attenzione concreta. Per questo motivo, da candidato alla Presidenza della Provincia, negli incontri pubblici e politici, sono schierato in prima fila per definire e portare avanti le questioni legate alla 359 e alla 112, due strade che rappresentano due canali preziosi per l’intera comunità. È giusto che se ne parli, occorre farlo e rimarcarne l’importanza: anche ieri, nel corso dell’incontro pubblico a Porto Cesareo, è emersa da parte mia la pressante necessità di definire la questione mobilità in maniera fattiva sapendo che questo sarà uno degli impegni principali, una vera e propria priorità del mio programma.

Al di là di questo, occorre soprattutto costruire un’identità comune a questo territorio, a partire dal turismo, costituendo il distretto turistico provinciale,  passando poi dalle politiche scolastiche e  non trascurando quella che è la tematica ambientale. Questo è un territorio da salvaguardare  e valorizzare sempre di più, in tutte le sue sfaccettature.

Lei amministra una città abbastanza complessa, ma ricca di potenzialità e porta avanti, attuandolo con buoni risultati, un programma di rinnovamento, forte del suo bagaglio esperienziale ricco di competenze. Quanto è importante tutto ciò per governare al meglio la Provincia? E le competenze quanto “pesano” in Politica?  

Sì, senza dubbio Gallipoli è una città complessa e ha tante problematiche che col tempo l’Amministrazione attuale sta risolvendo. Gestire e amministrare una realtà così articolata può preparare una persona a governare un territorio come la Provincia. Le competenze si acquisiscono con l’esperienza; ho ancora tanto da imparare e sono pronto a mettermi in gioco.  Per rispondere alla Sua domanda: sì, contano tanto sicuramente, così come contano altre doti e qualità: credo che ciò che serva sia solo la buona volontà. Il resto viene da sé.

Quali sono gli ingredienti del successo di una persona giovane che decide di fare politica?   

Bisogna crederci e portare avanti gli ideali che da ragazzini muovevano il fuoco dentro il proprio corpo. Quella voglia di metterci la faccia, di cambiare le cose. Ora le difficoltà sono tante ma ci credo ancora. Fino a quando quel fuoco non smetterà di ardere ci sarà sempre un piccolo, personale successo. E il successo più grande è averci provato.