Recuperare la bellezza tra la linea del tempo e del vissuto. La fotografia emozionale di Nuria Arezzi

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Siciliana di nascita, salentina d’adozione. Nuria Arezzi si porta dentro la luce, quella che cattura con il suo obiettivo per poi imprimerla su carta fotografica, preferendo i bianchi e neri ma aprendosi spesso al colore. La luce che cerca è quella delle espressioni negli occhi delle donne che di volta in volta sceglie e fotografa, con una modalità che va al di là del tipico approccio dei fotografi.

Nuria ha scelto di lavorare sulle discrepanze, le fratture, le fragilità ma anche questo non è l’aspetto che maggiormente la caratterizza, essendo questo un approccio scelto da molti artisti negli ultimi anni. Donne alla ricerca di se stesse, che cercano un’altra possibilità ricucendo ferite, a volte dopo aver vissuto l’esperienza della malattia, o della separazione, o dell’abbandono.

Nuria aggiunge qualcosa in questa incessante ricerca, qualcosa di speciale e singolare che è la relazione di fiducia instaurata di volta in volta con ciascuna di loro. Non semplici sconosciute modelle ma persone che si fanno guardare dentro e le consentono di empatizzare e fermare in uno scatto frammenti di un io profondo con una comprensione e condivisione squisitamente femminile. Spesso vediamo in passerella modelle oversize, come si dice oggi, donne mature con corpi in cambiamento lì dove il tempo è spesso impietoso, lui non si ferma ma lavora di fino e traccia segni, rughe, modifica le forme. In una società dove l’immagine è perfezione il passare del tempo è percepito come qualcosa di sconveniente tanto da portare molte donne a ricorrere alla chirurgia per congelarsi in una dimensione altra, eterna, immutabile.

Nuria riporta al centro la linea del tempo e gli da valore, stemperando gli animi di chi crede che bellezza sia giovinezza, magrezza, salute. Lei riesce a recuperare bellezza tra le pieghe del tempo che regala vissuti, a volte spiacevoli e dolorosi. Questa è la novità nel suo lavoro, la costante capacità di vedere oltre e fermare in uno scatto un sorriso che dice coraggio, una smorfia che racconta emozioni, uno sguardo intenso e profondo.   E ci consente di comprendere il valore e la grandezza di ogni vissuto, perché come diceva qualcuno gli occhi sono lo specchio dell’anima.